Ritorno ai film che hanno fatto la storia del cinema attraverso la recensione di Alien diretto da Ridley Scott.
Pur non appartenendo ai sostenitori del genere horror, questo film che ha ormai superato i 40 anni, costituisce un capolavoro che ha saputo entusiasmare intere generazioni.
Ed ha inoltre, aperto la porta ad una successione di narrazioni cinematografiche che questo esempio di grandi visionari della moderna fantascienza ha fortemente spinto e suggerito.
E questi visionari portano i nomi illustri dello sceneggiatore Dan O’Bannon e del regista Ridley Scott.
Statunitense il primo e britannico il secondo il soggetto sfocerà in una coproduzione fra Regno Unito e U.S.A. per conto della 20th Century Fox
Parliamo di Alien
Per coloro che ne hanno sentito parlare ma che non ne conoscono la trama propongo l’estremamente sintetica descrizione stampata sul retro del DVD della 20th Century Fox identificato come ‘Director’s Cut’.
“L’astronave di carico ‘Nostromo’scivola silenziosamente nello spazio per fare ritorno sulla Terra quando il computer della nave riceve un SOS da un sistema planetario vicino.
I sette membri dell’equipaggio non hanno idea che stanno per incontrare una terrificante creatura aliena capace di stroncare l’umanità.”
Soggetto interessante? Sì?… Allora proseguiamo.
Ed ecco l’equipaggio al completo.
Capitano A. Dallas, comandante della Nostromo. Tenente Ellen Ripley, terzo ufficiale a bordo dell’astronave. J.M.Lambert, (la) timoniere della Nostromo.
Poi ci sono Brett, ingegnere tecnico. Kane, secondo ufficiale esecutivo. Ash, ufficiale scientifico. Parker, ingegnere capo (afroamericano).
E siamo ai sette.
Ed infine c’é l’Alieno.
Vi debbo segnalare che la preparazione del film fu estremamente accurata. A parte l’imponente sceneggiatura a cui lavorò alacremente O’Bannon trasformando l’idea iniziale nella dettagliatissima storia e poi nel conseguente copione, ci fu un altro fondamentale lavoro.
Fu infatti il regista Ridley Scott a fornire un importante contributo preparatorio alle interpretazione dei diversi protagonisti scrivendo per ciascun attore la storia precedente del proprio personaggio.
Alien… l’Alieno, il vero protagonista
Trascrivo dalla pagina di Wikipedia che gli è stata dedicata una estesa descrizione di questo terrificante ospite del film Alien.
“Lo Xenomorfo, noto anche come Alien, è una specie immaginaria extraterrestre presente come principale antagonista, sia nella serie di film Alien, che nell’universo immaginario a esso collegato. Esordì nel film Alien, diretto nel 1979 da Ridley Scott e comparve anche nei suoi sequel, oltre che nel media franchise di Alien vs. Predator. Una creatura simile chiamata Diacono compare brevemente nel film Prometheus, del 2012, dello stesso Scott, mentre una forma antecedente alla specie detta Neomorfo appare nel successivo Alien: Covenant, del 2017, nel quale viene svelata la loro origine.
All’interno del ciclo di film, la forma di vita divenne oggetto d’interesse per la Weyland-Yutani, una società volta a ideare e produrre armi biologiche, divenendo così avversario della protagonista Ellen Ripley. Lo Xenomorfo differisce dalle altre razze aliene per il fatto che non si tratta di una specie che ha sviluppato una tecnologia ma semplicemente un animale superpredatore che ha l’unico scopo di riprodursi.
Liberamente ispirato da certe specie di vespe parassite, è un organismo eusociale, come le formiche o le api, governato da una regina affiancata da guerrieri e fuchi. Il suo ciclo vitale biologico consiste nel depositare una larva endoparassita in un ospite vivente che emergerà poi violentemente da questi dopo un breve periodo di sviluppo, per poi rapidamente diventare adulto.
L’aspetto e il ciclo vitale dello Xenomorfo, nell’arco delle sue apparizioni, ha subìto modifiche ed espansioni, a volte incoerenti.”
Ancora sugli… Alien
Per quanto concerne l’aspetto segnalo alcuni tratti fondamentali, riassunti sempre da Wikipedia.
“Le creature protagoniste della saga hanno caratteristiche peculiari che le rendono efficaci predatori, estremamente difficili da contrastare. Il loro aspetto è variabile, nella forma perfetta hanno una postura eretta con braccia e gambe ma al contempo hanno l’aspetto degli artropodi; le loro dimensioni sono leggermente superiori a quelle umane; sono in grado di strisciare e correre a quattro zampe. Il loro cranio è di forma esageratamente oblunga, allungato verso la schiena. Possiedono una bocca munita di zanne affilate e una lingua retrattile, dotata a sua volta di mandibola e mascella dentate, in grado di scattare e mordere la preda con forza simile a quella di un proiettile. Hanno una coda che termina con un’appendice affilata. La loro pelle è nera e liscia, e non possiedono occhi visibili.
Il corpo degli Alien conferisce loro sorprendenti doti di agilità e velocità; la loro forza è due volte quella umana e la loro pelle è provvista di doti mimetiche, permettendo agli alieni di occultarsi nel buio e confondersi fra le tubature e i condotti caratteristici degli spazi in cui si annidano. Possono scalare qualsiasi superficie con facilità e attaccano spesso dall’alto. Possono inoltre resistere a temperature elevatissime (nonostante rifuggano il fuoco), al freddo e agli acidi. […]
Gli Alien rifuggono gli elementi minacciosi e dunque non attaccano frontalmente o apertamente ma attendono il momento giusto per tendere un agguato al loro bersaglio o colpirlo alle spalle; sono dotati, infatti, di una notevole capacità strategica e adattiva, caratteristica dei predatori nel regno animale.
Il loro sangue è composto da “acido molecolare”, potentissimo, in grado di sciogliere qualsiasi tipo di materiale in pochi secondi, eccezion fatta per i loro tessuti, rappresentando uno degli ostacoli più significativi alla loro eliminazione.”
La scelta del regista: Ridley Scott
Britannico, classe 1937. Dopo il primo lungometraggio I duellanti (1977) che conquista il Premio speciale della giuria al Festival di Cannes e poi il David di Donatello, R. Scott viene ingaggiato per la realizzazione di Alien.
Questa scelta della casa produttrice avvenne dopo un percorso piuttosto travagliato. Per cominciare lo sceneggiatore O’Bannon aveva proposto di dirigere egli stesso il film. La 20th Century Fox era di parere diverso ed aveva invece rivolto la propria attenzione al regista Robert Aldrich. Poi quasi subito scartato perché molto lontano dalle aspettative della Produttrice. Poi fu il turno di altre candidature: da Walter Hill e altri registi già affermati.
Ma il precedente successo de I duellanti mise in evidenza la possibile candidatura del regista britannico, a quel tempo poco più che esordiente.
Questi accettò la proposta e cominciò a lavorare sullo storyboard di Alien. L’idea stava prendendo forme sempre più precise, e il testo fu accolto con entusiasmo dalla casa Produttrice che sposò le idee del regista e innalzò il budget iniziale da 4,2 milioni di $ a 8,4 milioni.
Restava ancora molto da fare ma le premesse erano molto positive.
Il cast
Il regista e le sue due collaboratrici Mary Selway e Mary Goldberg si dedicarono a scegliere interpreti su misura per i vari ruoli attingendo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Il risultato di questo lavoro fu un equilibrato mix di attori dei due paesi. Ecco l’elenco completo.
L’attore Tom Skerritt, statunitense: il capitano. L’attrice Sigourney Weaver, statunitense: il terzo ufficiale. L’attrice Veronica Cartwright, inglese: timoniere dell’astronave.
E ancora lo statunitense Harry Dean Stanton: l’ingegnere. John Hurt, attore britannico: secondo ufficiale esecutivo. Ian Holm, britannico: ufficiale scientifico. Yaphet Kotto, afroamericano: ingegnere capo.
L’Alien adulto – il vero, emblematico protagonista – è il risultato di una terna di interpreti mascherati. In primis abbiamo lo studente nigeriano ventiseienne Bolaji Badejo, frutto di un’incontro casuale. Scelto per la sua fisicità insolita (oltre 2 metri di altezza) non aveva mai recitato prima. A lui si sostituirono in alcune scene d’azione particolarmente difficili o pericolose due ‘stuntmen’ che si alternarono in funzione delle varie esigenze del copione.
Sigourney Weaver
Particolare attenzione deve essere dedicata alla protagonista femminile del film e cioè alla quasi esordiente Sigourney Weaver (all’anagrafe Susan Alexandra Weaver) classe 1949. Dopo una partecipazione marginale nel film ‘Io e Annie’ (1977) per la regia di Woody Allen, l’attrice newyorchese viene scelta per interpretare il tenente Ellen Ripley. La sua audizione impressionò molto favorevolmente il terzetto che doveva decidere l’assegnazione dei ruoli (Scott come regista, H.R. Giger il visionario creatore dei mostri alieni, Walter Hill in rappresentanza della 20th Century Fox). La scelta fu perfettamente azzeccata e la sua interpretazione nel film le valse la nomination al premio ‘Saturn Award per la miglio attrice’ e il premio BAFTA ‘alla miglior attrice debuttante.’
Ma oltre ad una merita fama mondiale le permise di restare la protagonista dei tre film che seguirono sulla scia dell’enorme successo del primo Alien.
E cioè Aliens – Scontro finale diretto da James Cameron (1986), Alien³ per la regia di David Fincher (1992) ed infine il quarto ed ultimo film della saga Alien – La clonazione di Jean Pierre Jeunet (1997).
Una regia costellata di successi
Alien portò molta fortuna anche a Ridley Scott. Anche se il risultato che il regista ottenne attraverso questo film fu, a mio parere, semplicemente la dimostrazione del grande talento creativo e professionale del regista britannico.
Ne sono la prova i molti titoli di successo mondiale che hanno caratterizzato la sua lunga carriera di grande artigiano del cinema di queste ultime decadi.
Una lista di 25 titoli con soggetti molto diversi che da I duellanti del 1977 arrivano fino a Tutti i soldi del mondo del 2017.
Quarant’anni di lavori di grande risonanza internazionale che comprendono titoli quali Blade Runner (1982), Thelma & Louise (1991), Soldato Jane (1997), Il gladiatore (2000), American Gangster (2007), Robin Hood (2010).
Ma Scott non ha trascurato il fascino di quel suo primo successo di un filone cinematografico che accomuna molti generi diversi (fantascienza, thriller, orrore, azione). Ha infatti riproposto al grande pubblico la propria visione del mondo alieno con altri due lavori: Prometheus (2012) e Alien: Covenant (2017). Entrambi ‘prequel’ del primo grande Alien (1979).
Due versioni del film
Dopo la versione cinematografica originale del 1979 (112 minuti circa), Ridley Scott rimaneggia il suo capolavoro in occasione della più recente revisione per supporti digitali denominata ‘Director’s Cut’ del 2003 (111 minuti circa).
Le due versioni sono entrambe presenti nel DVD proposto nell’immagine all’inizio della recensione.
Leggiamo le parole del regista mentre introduce la versione del 2003.
“Ho diretto Alien quasi un quarto di secolo fa. Da allora ho rivisto la versione originale un paio di volte. Ma non ho effettuato grandi cambiamenti perché l’opera completata allora era buona. Ne sono sempre andato molto fiero.
Col passare degli anni, però, con l’avvento delle videocassette, e ora dei DVD, alcune modifiche e correzioni sono state necessarie. Di recente ho deciso di reintrodurre delle sequenze che non erano state mai viste, ed in questa versione ci sono.
Inoltre ho inserito alcune piccole modifiche perché dopo 25 anni si finiscono per notare delle piccole cose che sarebbe meglio cambiare.
Spero che concordiate con me.”
Due versioni della stessa durata però con piccoli ma ‘significativi’ cambiamenti.
E fra questi un’importante scena del finale. Che non vi descrivo ma vi invito a vedere e confrontare.
Carlo Rambaldi: Anche un italiano nel film
Ferrarese, classe 1925, Rambaldi è stato uno dei nomi più prestigiosi per l realizzazioni di effetti speciali in cinematografia.
Collaborò con grandi registi quali Ridley Scott e Steven Spielberg. In Italia prestò la sua opera a registi come Mario Monicelli e Marco Ferreri. Pier Paolo Pasolini e Dario Argento.
Tre premi Oscar per le sue realizzazioni di ‘meccatronica’. Per il film King Kong (1977), Alien (1980) e E.T. l’extra terrestre (1983).
E a questo punto vorrei concludere con un estratto di un articolo sul sito del Corriere della Sera. L’articolo del 29 marzo 2002 dal titolo ‘Carlo Rambaldi, Mostri C.’ a proposito di Alien ci racconta quanto segue.
“La testa di Alien, è stata realizzato da Carlo Rambaldi con una struttura in poliuretano soffice e lana di vetro, capace di dare libertà di movimento alla particolare anatomia del volto. In questo caso non si trattava di conquistare la simpatia degli spettatori, ma di rendere il mostro feroce e spaventoso. Sono state necessarie tre versioni della testa : due meccaniche per i primi piani e una leggera per i campi lunghi.”
Arte o grande artigianato? Nell’insieme un film da non perdere.
E per finire
Dalla critica statunitense e dal pubblico di quel paese massimo dei consensi. Il sito Rotten Tomatoes certifica il 98% di apprezzamenti da parte dei 123 giudizi pronunciati dalla critica cinematografica ufficiale.
Il pubblico dice sì nel 94% degli intervistati (459.684 persone).
Nel 2002 Alien è stato inserito nel National Film Registry della Libreria del Congresso degli U.S.A. collocandolo al 33° posto fra i 350 film che costituiscono il Registro.
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Alien – Director’s cut – il film di oggi
- Aliens – scontro finale – regia di James Cameron (Sigourney Weaver 2° film)
- Alien³ – regia di David Fincher (Sigourney Weaver 3° film)
- Video Youtube – Il trailer di Alien – Modern trailer (in inglese)
- Video Youtube – Il trailer di Alien Covenant – Ridley Scott ci riprova. (in italiano)
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