“Lo chiamano Oltre. Alcuni sono appena arrivati in quel mondo così simile al nostro eppure così diverso. Altri invece sono lì da secoli e sono ormai indifferenti alla perenne coltre di nubi che nasconde il sole e all’atmosfera cupa che li circonda. Ma ognuno di loro condivide lo stesso destino: dopo essere morti, sono stati condannati per l’eternità. Sia che abbiano scritto a caratteri di fuoco il loro nome nel grande libro della Storia – tiranni sanguinari, sovrani spietati, criminali di guerra – sia che nel corso della loro oscura esistenza si siano macchiati di colpe incancellabili, adesso sono tutti relegati in quel luogo maledetto. Tutti, tranne John Camp.
Lui è «vivo», ed è lì per sua scelta. Perché ha giurato di salvare la donna che ama. Durante un audace esperimento di fisica delle particelle, la dottoressa Emily Loughty è scomparsa nel nulla e, quando si è deciso di ripetere il procedimento per capire cosa fosse successo, John si è posizionato nel punto esatto in cui lei era sparita e… in un attimo è stato catapultato all’Inferno. E ora deve affrontare un mondo sconosciuto e ostile per ritrovare Emily e riportarla indietro. Ma il tempo a sua disposizione è poco, e tutti e due rischiano di rimanere per sempre prigionieri nella terra dei Dannati…”
L’autore di Dannati
Si chiama Glenn Cooper e prima di scrivere Dannati ha fatto molte altre cose. Nato nel 1953 in un piccolo centro alla periferia di New York, passa da una laurea in archeologia ad quella in medicina che lo accompagnerà per una parte importante della sua vita professionale.
La passione per la scrittura emerge solo più tardi. Finché nel 2009 pubblica il suo primo romanzo ‘La biblioteca dei morti’ che negli anni successivi diventa una trilogia.
Dannati viene pubblicato nel 2014 e anche questo si trasforma in una trilogia con altri due libri pubblicati nel 2015.
L’editrice “Nord” acquisisce i diritti per la pubblicazione nel nostro paese ed ormai tutta la produzione di Glenn Cooper è resa disponibile quasi in simultanea con le edizioni originali statunitensi. Dannati e un corposo volume di quasi 500 pagine e si avvale della traduzione di Paolo Falcone.
Porta in copertina come sottotitolo la frase “Il male non muore mai…” E nelle intenzioni dell’autore il ‘male’ a cui fa riferimento riguarda tutta l’umanità e senza distinzione di tempi.
Ad oggi Cooper ha pubblicato ben 13 romanzi su tematiche storiche, religiose vs. scienza o della vita nell’aldilà. Ed i suoi libri sono ormai tradotti in più di 30 lingue diverse.
L’idea ispiratrice di Dannati
Nella nostra cultura letteraria inevitabile pensare a Dante ed all’Inferno della Divina Commedia. Ma il riferimento è certamente molto vago.
L’inferno di Cooper è un ‘Inferno laico’. A definirlo così è lo stesso scrittore che ne parla in una breve video intervista presente sul sito “illibraio.it” rilasciata il 13 novembre 2014 durante la sua visita in Italia per la promozione di Dannati.
“La mia visione dell’ Inferno è una visione laica. Credo che la maggior parte delle persone siano d’accordo con me sugli atti più spregevoli che si dovrebbero condannare. Dante invece era un uomo del quattordicesimo secolo. La sua visione dell’Inferno è biblica. Lui considera i peccati mortali.
Mentre sicuramente tutti noi speriamo che l’avidità e la lussuria non ci condannino all’Inferno.”
E precisa: “Le persone che finiscono nel mio concetto di Inferno sono i più cattivi in assoluto della Storia. Un posto unico dove si intrecciano diverse epoche storiche. Non c’è speranza di salvezza, non c’è procreazione, non ci sono bambini, non c’è futuro. Un posto molto, molto cupo.”
Qualche frammento del romanzo
“Il fetore lo colpì ancor prima di rendersi conto di dove fosse. Più intenso che in una lurida latrina in un avamposto afghano, il tanfo dolciastro e pungente di decomposizione gli fece venire la nausea.
Bagnato da una pioggerella fredda, John si guardò attorno, disorientato: si trovava su una strada sterrata e fangosa delimitata da modeste casette di legno, con tetti ricoperti di paglia e le imposte sbarrate.
Due grossi corvi neri spiccarono il volo sparendo in una vicina macchia di alberi. Un cavallo nitrì da qualche parte.
I pantaloni erano lenti: la cintura era slacciata perché non c’era più la fibbia. Quasi tutta l’attrezzatura era sparita: la fondina, la pistola, i caricatori e i portacaricatori di nylon, il coltello e il fodero, il coltellino svizzero, ma anche l’orologio, la bussola e l’accendino. […]”
Siamo ai primi paragrafi del cap.5 e John Camp è riuscito a farsi trasferire nell’Oltre nella speranza di ritrovare la sua amata Emily e riportarla indietro. E ciò che gli appare non è certo confortante.
John fa le prime conoscenze
Ma ben presto gli incontri con i residenti dell’Oltre diventano inevitabili e John passa di sorpresa in sorpresa:
“Enrico VIII posò una mano sulle spalle della donna più anziana: aveva un portamento austero e regale, ma gli occhi erano tristi. «Vorrei presentarvi la persona che ho più cara al mondo. È mia moglie, mia madre, mia sorella. La mia regina. L’imperatrice Matilde.»
John si alzò porgendole la mano, ma la donna si limitò a rivolgergli un cenno con la testa. Lui tornò a sedersi, imbarazzato, frugando inutilmente tra i suoi ricordi in cerca di un personaggio storico con quel nome.
Quasi che gli avesse letto nella mente, Enrico VIII continuò: «Matilde, figlia di re Enrico I, moglie esemplare di Enrico V, imperatore del Sacro Romano Impero, madre di Enrico II d’Inghilterra. Si è battuta contro suo fratello Stefano e, per poco, non è salita al trono d’Inghilterra.
Ovviamente tutto ciò è accaduto moltissimi anni fa. Matilde è passata a miglior vita nel… Che anno era, mia cara?»
«Il 1167.»
«Appunto. Matilde è una santa donna e, se non fosse stato per una colpa del tutto insignificante, adesso sarebbe in Paradiso, non qui. Ciò detto, sono felice di averla al mio fianco.»
Le mia opinione
Il romanzo è un interessante connubio di conoscenze scientifiche moderne e di fantasy dell’oltretomba. L’originale immaginazione dell’autore offre una sorta di macabro realismo al viaggio di Emily e di John. La prosa è scorrevole e anche se il romanzo inizia con una certa fatica. Con la successione degli avvenimenti il lettore viene immediatamente coinvolto in una insolita lotta tra i vari livelli di male e il disperato tentativo dei due vivi di sfuggire da quel terribile incubo in cui la presunzione scientifica di esperimenti estremi li ha catapultati.
Nonostante le 500 pagine il romanzo, anche per me che preferisco altri generi, è arrivato fin troppo presto alla fine. E la fine di Dannati è in realtà solo una pausa temporanea.
L’abile Glenn Cooper ci lascia con la bocca asciutta. E per chi ha gradito il primo romanzo già altri due volumi sono pronti per scoprire altre avventure di John e di Emily. I titoli sono da fantasy horror. Auguri!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Dannati (2014) (il libro di oggi):[amazon_link asins=’8850240252′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c14441e4-e72d-11e7-bbc5-cf30fad25bf8′]
- La porta delle tenebre (2015) (il sequel di Dannati):[amazon_link asins=’8842924660′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e90ff18d-e72d-11e7-873e-3bcd9ec42d11′]
- La biblioteca dei morti (2009) (il primo romanzo di Glenn Cooper):[amazon_link asins=’8850245505′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0e519a21-e72e-11e7-ab02-075b653c6923′]
- Il debito (2017) (il suo romanzo più recente):[amazon_link asins=’8842929123′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’2c0200bf-e72e-11e7-bf0a-6350005ab2ec’]
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