Dopo numerosi libri ecco la recensione del film Easy Rider diretto ed interpretato da Dennis Hopper.
Easy Rider è un film del 1969, che nel titolo italiano aggiunge anche le parole ‘Libertà e paura’. Il sottotitolo non è casuale ed il motivo si può anche intuire dalla frase che, nella locandina che ho scelto recita testualmente “Un uomo è partito invano alla ricerca dell’America!…”
Ed è l’aggettivo ‘invano’ ad offrire il primo indizio.
Ma la ragione della mia scelta di recensire il film proprio adesso, sta in un fatto di cronaca recentissima. L’agenzia Ansa del 17 agosto pubblica sul suo sito web la seguente notizia.
“Addio a Peter Fonda, il leggendario attore di ‘Easy Rider’, simbolo di un’intera generazione. Fonda è morto nella sua casa a Los Angeles all’età di 79 anni. L’attore è deceduto a causa di problemi respiratori dovuti a un cancro ai polmoni.
“E’ uno dei momenti più tristi delle nostra vita e non siamo in grado di trovare le parole adatte per descrivere il nostro dolore”, afferma la famiglia di Peter Fonda, fratello di Jane Fonda e figlio di Henry Fonda, invitando tutti i suoi fan “a celebrare il suo indomabile spirito e il suo amore per la vita. In onore di Peter, per favore brindate alla libertà”.
Il ruolo più importante che ha interpretato, quello che lo ha reso famoso, è stato nel film Easy Rider, il ‘road movie’ per eccellenza del 1969, con Dennis Hopper e Jack Nicholson. Fonda non ha solo interpretato il ruolo di Wyatt in Easy Rider, il manifesto della cultura hippie degli anni ’60, ma ha anche partecipato alla stesura della sceneggiatura e alla sua produzione.”
Peter Fonda
Insieme a Dennis Hopper, è appunto Peter Fonda colui che ha dato lustro a questo ‘cult’ del cinema americano e mondiale.
Il Dizionario dei film Farinotti sintetizza la trama di Easy Rider con queste poche frasi.
‘Due hippy affrontano in moto il viaggio verso New Orleans. Lungo la strada, incontrano gente che li avversa apertamente e poliziotti che li rinchiudono in prigione.
Ne escono con l’aiuto di un avvocato, finito dentro per ubriachezza, e insieme a lui riprendono il cammino.
Una notte vengono assaliti e picchiati e l’avvocato muore; anche i due ragazzi, al ritorno, sono brutalmente eliminati da uno sconosciuto che odia tutti quelli come loro.’
Peter Fonda è Wyatt, la vera anima dell’avventura ‘on the road’ descritta da Easy Rider. Ed è sopratutto lui ‘l’uomo che è partito invano…’
Il 17 Agosto, sul sito di Repubblica, Carlo Verdelli in un articolo commemorativo dell’attore riporta alcune frasi di Fonda che ben rappresentano lo spirito di quegli anni. Eccole a voi.
“Con Easy Rider – disse l’attore – travolgemmo ogni regola e scatenammo le ire degli studi, che odiavano me e Dennis Hopper” racconta Peter Fonda “Solo Jack Nicholson se l’è cavata. A Hollywood pensavano che volessimo fare una rivoluzione: ci chiamavano giacobini. Il governo posso capirlo, ma perché Hollywood aveva tanta paura di noi? Certo, allora solo in certi film europei trovavo qualcosa di interessante. Ma per noi erano anni molto eccitanti”
Paura e libertà
Il sottotitolo italiano non è affatto casuale. Nel corso del film, George – (Jack Nicholson), l’avvocato – ha una breve conversazione notturna con Billy (Dennis Hopper), uno dei due hippy. I due stanno riflettendo su ciò che stanno scoprendo su questa America, tanto diversa dalle loro aspettative.
“George: Lo sai… Una volta questo era proprio un gran bel paese. E non riesco a capire quello che gli è successo.
Billy: Beh! E’ che tutti hanno paura… ecco quello che gli è successo. Non possiamo neanche andare in uno di quegli alberghetti da due soldi. Voglio dire proprio quelli da due soldi! Credono che si vada a scannarli o qualcosa… Hanno paura!
George: Sì. Ma non hanno paura di voi. Hanno paura di quello che voi rappresentate.
Billy: Ma quando? Noi per loro siamo solo gente che ha bisogno di tagliarsi i capelli…
George: Ma quello che voi rappresentate per loro è la libertà.
Billy: Che c’è di male nella libertà? La libertà è tutto!
George: Si è vero! Ma parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse! Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano o ti vendono al mercato.
E bada di non dire a nessuno che non è libero, perché allora quello si darà un gran daffare a uccidere e massacrare per dimostrare che lo è.
Ah! certo ti parlano, ti parlano, ti riparlano di questa famosa libertà individuale. Ma quando vedono un individuo veramente libero… allora hanno paura.
Billy: Eh! La paura però non li fa scappare…
George: No! Ma li rende pericolosi!”
Sono passati cinquant’anni dalla realizzazione di Easy Rider. Eppure le parole che avete appena letto appaiono di assoluta attualità.
Il film
Prodotto dallo stesso Peter Fonda, Easy Rider è un film di 94 minuti catalogato nel genere drammatico, avventura.
Al soggetto, oltre che Peter Fonda e Dennis Hopper ha collaborato anche lo sceneggiatore statunitense Terry Southern. Quest’ultimo ha il merito della sceneggiatura del film di Stanley Kubrick Il Dottor Stranamore, avendo lavorato con il regista alla stesura della stessa nel 1964.
Easy Rider è da molti considerato il simbolo della Nuova Hollywood. Dalla ricca colonna sonora emerge in particolare il brano ‘Born to be wild’ che rappresenta lo slogan di quella generazione di giovani americani.
Molte nomination e premi. Fra questi ultimi la conquista del Premio Miglior Opera Prima a Dennis Hopper, al Festival di Cannes del 1969.
A Jack Nicholson verranno riconosciuti invece il Premio ‘New York Film Critics Circle Award’ come Miglior attore non protagonista, nel 1969 ed il ‘Kansas City Film Critics Circle Award’ nell’anno successivo. E poi ancora il ‘Laurel Award’ ed il ‘National Society of Film Critics Award’ sempre a Jack Nicholson ed entrambi ancora nel 1970.
Con un budget oscillante tra i 360 ed i 400 mila dollari, il film ha realizzato ad oggi incassi per un totale di 60 milioni di dollari (41,7 milioni negli States e 18,3 nel resto del mondo).
Il sito di critica USA Rotten Tomatoes accredita a Easy Ryder l’88% di consensi da parte della Critica e l’82% da parte del pubblico.
Il resto del cast
Se Dennis Hopper (Billy) e Peter Fonda (Wyatt) costituiscono per molte ragioni i veri protagonisti di Easy Rider, altri nomi eccellenti meritano di essere ricordati in questa recensione.
Il già ampiamente citato Jack Nicholson (George), per questa sua splendida interpretazione riceverà i riconoscimenti già elencati, e deciderà di dare priorità alla sua carriera come attore relegando in secondo piano le ambizioni per la regia.
E poi almeno un nome femminile: quello di Karen Black.
Easy Rider è per l’attrice americana il film che la consacra grande star. A quel tempo, dopo una particina a soli 20 anni (1959), Karen è ormai entrata nel meccanismo di Hollywood. Un primo film nel 1966, Buttati Bernardo! diretto da Francis Ford Coppola e poi un secondo film Uno sporco contratto (1969) che però avrà uno scarso successo.
Il suo ruolo in Easy Rider è quello di Karen, una delle due prostitute di New Orleans. Ed è qui che si celebra il suo vero esordio.
Prima della sua morte (2013) l’attrice girerà oltre 120 film. Un video Youtube dal titolo ‘Karen Black Memorial Montage’ che ho incluso negli approfondimenti, ci dà la misura della versatilità interpretativa di questa star del cinema di tutti i tempi.
Guardate o riguardate il film. Io stesso l’ho rivisto con occhi nuovi consapevole di ciò che constatiamo ogni giorno attraverso media e social. Sul come la gente tende a considerare i portatori di qualsiasi genere di ‘diversità’: capelli lunghi, colore della pelle ecc.
Per molti, i più giovani in particolare, la visione di Easy Rider può essere illuminante.
Grazie per l’attenzione e a presto!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Il video introduttivo di Easy Rider con la canzone ‘Born to be wild’
- Il BD di Easy Rider – il film di oggi
- Il DVD de Il grande Gatsby (1974) – Golden Globe a Karen Black (con Robert Redford e Mia Farrow protagonisti)
- E per finire un interessante omaggio a Karen Black ed alla sua lunghissima carriera di interprete.
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