Solamente undici anni orsono Ildefonso Falcones, l’autore di Gli eredi della terra, era ancora uno scrittore sconosciuto, quando il suo romanzo di esordio La cattedrale del mare viene pubblicato in Spagna nel marzo del 2006 vendendo in soli due mesi ben 250.000 copie. E da quel momento il libro assume la connotazione di un grande successo editoriale internazionale.
Gli eredi della terra, il naturale sequel di quel fortunato romanzo medievale, pubblicato in Italia nell’ ottobre del 2016 sta ricevendo un’accoglienza altrettanto strepitosa.
Niente di meglio per proporre la trama di Gli eredi della terra che utilizzare la presentazione contenuta nel volume dell’edizione italiana edita da Longanesi e tradotta dallo spagnolo da Mario Amerighi, Roberta Bovaia, Daniela Ruggiu e Marcella Uberti-Bona. Un imponente volume di oltre 900 pagine, suddiviso in quattro parti e 37 capitoli.
La trama
“Barcellona, 1387. Arnau Estanyol, dopo le mille traversie che hanno segnato la sua vita e la costruzione della grandiosa Cattedrale del Mare, è ormai uno dei più stimati notabili di Barcellona. Giunto in città ancora in fasce e stretto tra le braccia del padre, un misero bracciante, nessuno sa meglio di lui quanto Barcellona possa essere dura e ingiusta con gli umili.
Tanto che oggi è Amministratore del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica della Cattedrale del Mare che offre sostegno ai più bisognosi mediante le rendite di vigneti, palazzi, botteghe e tributi, ma anche grazie alle elemosine che lo stesso Arnau si incarica di raccogliere per le strade. Sembra però che la città pretenda da lui il sacrificio estremo.
Ed è proprio dalla chiesa tanto cara ad Arnau a giungere il segnale d’allarme. Le campane di Santa Maria del Mar risuonano in tutto il quartiere della Ribera; rintocchi a lutto, che annunciano la morte di re Pietro… Ad ascoltare quei suoni con particolare attenzione c’è un ragazzino di soli dodici anni. Si chiama Hugo Llor, è figlio di un uomo che ha perso la vita in mare, e ha trovato lavoro nei cantieri navali grazie al generoso interessamento di Arnau. Ma i suoi sogni di diventare un maestro d’ascia e costruire le splendide navi che per ora guarda soltanto dalla spiaggia si infrangono contro una realtà spietata.
Al seguito dell’erede di Pietro, Giovanni, tornano in città i Puig, storici nemici di Arnau: finalmente hanno l’occasione di mettere in atto una vendetta che covano da anni, tanto sanguinosa quanto ignobile… Da quel momento, la vita di Hugo oscillerà tra la lealtà a Bernat, l’unico figlio di Arnau, e la necessità di sopravvivere.”
Ildefonso Falcones ed i suoi romanzi
Il mio incontro di lettore con l’autore de Gli eredi della terra risale a qualche anno fa. Devo premettere che ho vissuto a Madrid per circa otto anni con la famiglia e la storia spagnola mi ha sempre molto affascinato. Soprattutto quella del periodo medievale che evocano nella mia memoria di adolescente le gesta del Cid Campeador. Castigliani, andalusi, catalani, valenciani, baschi: etnie e tradizioni tanto diverse che proprio durante in quei secoli si intrecciano e si fondono dando vita ad un unico popolo molto prima dell’unità della nostra patria italiana.
Incuriosito dal titolo del libro La regina scalza, leggo il primo romanzo di Falcones in edizione digitale nel gennaio 2014. Il libro mi piace molto riportandomi nel mondo dei gitani e che ha il suo sviluppo tra Siviglia e Madrid. Così in giugno acquisto La mano di Fatima e mi immergo nel periodo della persecuzione dei moriscos da parte del potere ecclesiastico. Forte di queste due letture così avvincenti nel dicembre 2014 affronto il primo romanzo, La catedral del mar, ma in lingua spagnola. Voglio ripassare questa lingua che amo ma che non pratico da troppo tempo. Leggo l’inizio del grosso volume. Mi risulta faticoso riadattarmi al ‘castellano’ e desisto.
Finché nel dicembre 2016 scopro Gli eredi della terra. Lo acquisto quasi subito perché la scrittura di Falcones mi ha letteralmente conquistato. Ma sto leggendo altri libri per le recensioni e rimando la lettura. A maggio 2017 una piccola vacanza mi consente di aggredire il romanzo che sto desiderando di leggere da mesi. Ed è una vera scoperta!
La mia esperienza
Gli eredi della terra per me è una storia nuova perché di Arnau Estanyol, non avendo ancora letto il primo romanzo, non so assolutamente nulla. Ma i primi capitoli bastano per rapirmi all’interno della vicenda umana di Hugo Llor che de Gli eredi della terra è l’unico vero protagonista.
Non conosco abbastanza Barcellona ed i catalani ma l’atmosfera che si respira nel romanzo appartiene comunque a quella di un popolo che mi ha sorpreso quando nel lontano 1969 l’ho conosciuto per la prima volta, e che continuo a stimare ed a cui mi sento tuttora legato da amicizia ed affetto.
E Falcones fra le righe del suo lunghissimo racconto, che ho divorato come non facevo da tento tempo, mi ha restituito un ambiente storico imponente nella sua tragicità e crudeltà del potere, ma nel quale la solidarietà dei più umili, dei perseguitati, della gente comune riesce a dare valore anche ad una vita così difficile come quella del protagonista.
Un quadro maestoso, vivo, emozionante pieno di dettagli umani e sociali che colpiscono, affascinano e di cui talvolta si percepisce la mancanza nel mondo odierno. E la cui percezione di mancanza produce una sorta di rimpianto.
Ho letto alcune pagine di Gli eredi della terra con una commozione così profonda da non poter trattener le lacrime. A tratti ho invidiato la sensibilità di Ildefonso Falcones per aver saputo infondere al suo romanzo occasioni di espressioni emotive così intense.
E per finire
La lettura delle 900 pagine è stata senza respiro. Quando sono arrivato molto in là nella vicenda umana di Hugo Llor ho letto queste righe:
” Quel giorno di settembre, l’immagine di Arnau e Mercè che vendemmiavano sfumò dallo sguardo di Hugo a mano a mano che il profumo della terra, dei tralci e soprattutto del mosto evocava in un vortice le vicissitudini che l’avevano riportato a quelle vigne. Scacciò i cattivi ricordi, ma un nodo gli stringeva la gola. Si schiarì la voce. […]”
A quel punto, quasi con dispiacere, ho percepito che il romanzo si stava concludendo. Sono arrivato a fine libro e mi sono ripromesso di recuperare subito l’intera storia leggendo finalmente La catedral del mar, le 600 pagine in spagnolo che mi avevano intimidito due anni prima. L’ho fatto quasi senza fatica e sono stato felice del risultato.
Un formidabile romanzo e un autore che vale la pena di conoscere! Ve lo raccomando di vero cuore.
Per chi desidera approfondire od acquistare
1. Premio Boccaccio 2007 a Ildefonso Falcones (motivazioni della giuria)
2. Gli eredi della terra = (un grande romanzo!)[amazon_link asins=’B01J60GS0K’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e87b443c-6dff-11e7-b8d0-e501def91d3c’]
3. La cattedrale del mare = (dove la storia prende inizio!)[amazon_link asins=’B0065N8U2Q’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f54028c1-6dff-11e7-89b7-8b6c172e5799′]
4. La regina scalza = (il mio primo incontro con l’autore!)[amazon_link asins=’B00F3CLX7E’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ff80d2b6-6dff-11e7-8d45-83d1a92ad1f7′]
Prossimamente
Nella recensione della prossima settimana vi parlerò del film, da poco in DVD e Blu-Ray, Animali notturni del regista Tom Ford, USA 2016. Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia 2016. Un thriller pieno di sorprese!
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