La trama
La vicenda raccontata dal film ha decisamente un taglio molto avventuroso. Tutto comincia con l’incontro fra Herman Melville, giovane scrittore, e Thomas Nickerson anziano marinaio. Già mozzo della baleniera Essex di Nantucket, all’epoca del naufragio.
Dopo molte incertezze il vecchio accetta di raccontare a Melville la sua esperienza di diciassettenne al primo imbarco. E della tragedia che ne seguì dopo l’attacco della mostruosa balena che distrusse la nave su cui era imbarcato. Il resoconto di Nickerson ricostruisce i vari momenti del viaggio senza omettere nulla.
Il viaggio alla ricerca delle prede, la tempesta, la prima preda e poi la speranza di un più ricco bottino in una parte inesplorata dell’oceano. La rivalità fra il capitano Pollard e il suo primo ufficiale Owen Chase. Rivalità mai sopita che darà un importante contributo alla tragedia che stava per abbattersi sulla nave ed il suo equipaggio. Fino allo scontro col mostruoso capodoglio che trasformerà i cacciatori in prede, ed alla conseguente odissea dei naufraghi in quelle desolate distese oceaniche.
Quasi tre mesi dopo il naufragio, dei ventuno membri dell’equipaggio salpati da Nantucket, solo otto superstiti, laceri, denutriti, alcuni sull’orlo della follia, riusciranno fare ritorno alla propria terra. Per tutti gli altri il mare diventerà la loro tomba. Il racconto finisce, e tempo dopo Herman Melville darà inizio al suo più famoso romanzo: Moby Dick.
Considerazioni
Sono volutamente partito dalla trama per sottolineare che la trasposizione cinematografica del romanzo di Philbrick assume, nella sceneggiatura di Charles Leavitt voluta dal regista Ron Howard, una impostazione abbastanza diversa da quella del libro. Di queste differenze talvolta sostanziali mi occuperò dettagliatamente nel confronto fra il film e l’opera letteraria che gli ha fornito il soggetto.
Il film, uscito nel 2015, arriva con molti anni di ritardo rispetto al progetto iniziale. Fin dal 2000, anno della prima pubblicazione del libro in Gran Bretagna, la Weinstein Company aveva pensato di realizzare il progetto attraverso la regia di Barry Levinson. Ma poi si accantonò.
Le riprese cinematografiche della versione di Ron Howard, per conto della Warner Bros., cominceranno invece nel Settembre del 2013 a Londra, e il regista potrà poi girare le spettacolari sequenze di mare nei suggestivi scenari naturali delle Isole Canarie.
Ci aiuta a capire qualcosa di fondamentale per la nostra interpretazione dell’opera di Howard un breve estratto dell’intervista che il regista rilascia, nel Novembre del 2015, alla giornalista Silvia Bizio per conto del sito online di Repubblica.
Il ‘dietro le quinte’
Alla domanda su quale fosse stata la sua impostazione del film, Howard dichiara:
“Volevo (che il mio film) fosse meno “Lo Squalo” e più “King Kong”, la forza che viene risvegliata. I membri della ciurma hanno scritto nei loro diari che forse questa era la mano di Dio, la balena che cerca vendetta. Loro facevano quel lavoro per dare da mangiare alle famiglie ma erano consapevoli di usare metodi brutali.
È la storia dei nostri tempi: l’olio di balena era la loro fonte di energia all’epoca, Nantucket era l’Arabia Saudita di oggi. Non cacciavano per il cibo ma per l’olio, per i soldi. La terra e il nostro ecosistema sono oggi sotto lo stesso tipo di assalto per lo stesso motivo. Lo sa che nelle missioni Apollo usavano ancora l’olio di balena per lubrificare gli ingranaggi più fini, perché non si congela nelle bassissime temperature dello spazio.”
Ron Howard vuole l’attore Chris Hemsworth come protagonista nel ruolo del primo ufficiale, Owen Chase. Con lui fra i principali interpreti Benjamin Walker nel ruolo del capitano Pollard , Tom Holland e Brendan Gleeson rispettivamente nei ruoli del marinaio Thomas Nickerson diciassettenne e poi anziano testimone della tragedia, ed infine Ben Whishaw che impersona Herman Melville, il creatore di Moby Dick.
Tecnologia e realismo
Il regista anche in questo film, come in alcune sue opere precedenti, dimostra una grande attenzione nel rappresentare le situazioni narrate con il massimo realismo. In una sua dichiarazione l’attore Chris Hemsworth ha testimoniato che per prepararsi a recitare nel ruolo di marinai privati di cibo e di acqua, l’intero cast si è sottoposto per un non breve periodo ad un dieta di sole 500 – 600 calorie al giorno.
La ricostruzione della Nantucket del 1820 e del suo molo e stata accuratamente studiata e curata. Analogo impegno è stato rivolto alla ricostruzione della baleniera Essex, combinando strutture esterne che riproducono le originali dei velieri dell’epoca, con le moderne tecnologie per le parti strutturali dello scafo.
Il mostruoso capodoglio ha beneficiato delle modernissime tecnologie di animazione e delle più innovative tecniche di ripresa e montaggio digitali.
Le mie impressioni
Il tema trattato e la spettacolarità di molte scene, permette di inserire questo recente lavoro di Ron Howard fra le realizzazioni più riuscite di questo genere cinematografico. A supporto di questa affermazione voglio ricordare in particolare la scena della tempesta, la cattura e lavorazione della prima balena, l’incontro col mostro ed il naufragio. Ed infine la drammatica o, forse meglio dire, allucinante odissea degli sfortunati naufraghi.
Non ho visto la versione in 3D, ma penso che gli amanti di questa particolare forma di coinvolgimento emotivo non possano che essere rimasti molto impressionati da questo spettacolo. Secondo me nel caso di ‘Hearth of the sea’ la combinazione costituita dal realismo ambientale dei moderni maxischermi e dalle più recenti tecnologie di amplificazione sonora, non può che soddisfare le aspettative anche del più esigente fra gli spettatori.
Avrete compreso che non appartengo al gruppo dei numerosi ipercritici del lavoro del regista americano. A mio parere Ron Howard si dimostra, anche in questa occasione, regista di grande professionalità. Invito coloro che non l’avessero potuto vedere in sala di approfittare almeno della versione in DVD o Blu Ray per non perdersi questa occasione di avvicinarsi al mito (o meglio dire storia vera!) del fantastico mostro marino che conosciamo sotto il nome di Moby Dick. Bastano poco più di due ore di bel cinema, anche comodamente seduti in poltrona, e in famiglia.
Un’ultima curiosità: negli Usa il film è stato ‘vietato ai minori di 13 anni non accompagnati dai genitori’ per “intense sequenze di azione e pericolo, e per i temi trattati (cannibalismo…?)” Probabilmente.
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