“Svoltarono l’angolo. «Ho ricevuto il tuo messaggio,» aggiunse lui «e mi sono precipitato a parlare con Marco Aurelio. Non posso credere che tu abbia scelto me!»
«E io non posso credere di averti trovato» disse lei. «Credi che Publio Rutilio ci abbia fatti incontrare volutamente?» La domanda fece sbocciare un sorriso sulle labbra della fanciulla. «Questo è poco, ma sicuro.»
Percorsero il resto dell’isolato, svoltarono un altro angolo. «Mi accorgo che non sei molto loquace» osservò il giovane Cesare. «No» fece Aurelia. E fu tutto ciò che riuscirono a dirsi prima di arrivare alla residenza di Cesare.
A Cesare bastò un’occhiata alla promessa sposa del figlio per modificare almeno in parte la sua opinione. Non si trattava di una beltà viziata, capricciosa! Oh, era esattamente come gli avevano riferito, di una bellezza impareggiabile, ma un po’ al di fuori dei canoni estetici in voga. D’altronde, rifletté, probabilmente era questo il motivo per cui, descrivendola, ci si serviva dell’iperbole “impareggiabile”. Che splendidi figli avrebbero avuto! Figli che lui non avrebbe potuto vedere.”
Dal romanzo I giorni del potere
Le poche righe che vi ho proposto sembrano appartenere ai personaggi di una qualunque storia d’amore del nostro tempo. Eppure niente di più distante da questa ipotesi. Siamo in realtà molto lontani nel tempo, perché ben venti secoli ci separano dai due innamorati.
Difficile immaginare l’esatta l’identità dei protagonisti di questo incontro che prepara un matrimonio. Nessuno in quel giorno poteva pensare che, fra quella prole che il Cesare malato di cancro augura al figlio, sarebbe spuntato uno dei personaggi più noti della storia di Roma. Un grande nipote che avrebbe reso celebre per sempre il nome della famiglia: Caio Giulio Cesare. Colui che con una ascesa personale senza precedenti porrà fine alla Roma repubblicana per aprire le porte ad uno dei più potenti imperi del mondo antico.
Scritto con la scioltezza di una sceneggiatura di un film, I Giorni del potere ci immerge nella storia di Roma antica con una potenza evocativa fuori dal comune.
Colleen McCullough
Scrittrice particolarmente prolifica di opere letterarie, introducendo il romanzo I giorni del potere (1990) si presenta così:
“Sostanzialmente, questo libro è opera di un’unica persona. Ho condotto personalmente le ricerche e disegnato le illustrazioni. Qualsiasi pecca ed errore il libro contenga vanno addebitati a me e a nessun altro. […]
Non ho allegato una bibliografia. In primo luogo, perché non è consuetudine farlo nel caso di un romanzo; ma, cosa più importante, anche perché una bibliografia avrebbe riempito molte pagine. I centottanta volumi della Loeb Classical Library in mio possesso ne rappresenterebbero appena l’inizio. Mi limiterò a dichiarare che, laddove possibile, mi sono rifatta alle antiche fonti, e ho consultato attentamente le opere moderne di molti illustri storici, tra i quali Pauly-Wissowa, Broughton, Syme, Mommsen, Münzer, Scullard, e altri ancora. La mia preparazione culturale risulterà evidente a chi è qualificato a giudicare, anche senza una bibliografia.” […]
La McCullough potrebbe essere definita una scrittrice atipica. Nata in Australia nel 1937 diventa prima medico e poi docente universitario di neurologia.
Pubblicato ‘Tim’ il suo primo romanzo nel 1974, la sua fama di scrittrice decolla col suo secondo romanzo ‘The Thorn Birds’ Uccelli di Rovo (1977) che nel 1983 darà origine ad una miniserie televisiva che per settimane incatena al piccolo schermo gli spettatori di tutto il mondo.
Meno incline di altri ad appassionarmi alle storie d’amore trasmesse dalla TV, devo arrivare fino al 2005 per scoprire la Colleen scrittrice ed esperta di storia romana. Attraverso il romanzo Le idi di marzo pubblicato da Rizzoli nel 2003 faccio la conoscenza con il Cesare di miei ricordi scolastici trasformato in un personaggio tanto reale da pensare di averlo sempre conosciuto.
Ma veniamo al romanzo di oggi ed ai suoi protagonisti.
Mario e Silla
“A Roma, durante gli ultimi anni della Repubblica, si respira un clima politico incerto e oscuro. Tra lotte sociali e guerre civili, alleanze e nuovi complotti, iniziano a brillare le figure dei due grandi generali Mario e Silla.
Due uomini eccezionali, diversi per censo e personalità, ma accomunati da una divorante ambizione: conquistare il potere assoluto a Roma, mentre il mondo sta cedendo sotto i colpi delle sue legioni. Un romanzo entusiasmante su uno dei periodi più decisivi della storia romana, che riporta alla vita lo sfarzo, la dissolutezza, le virtù morali e le passioni politiche della Roma repubblicana.”
In queste poche parole la sinossi del libro dal sito di Amazon.
I giorni del potere è il primo romanzo della serie de ‘I signori di Roma’, ciclo che Colleen McCullough inizia a pubblicare nel 1990. Nell’edizione italiana della Rizzoli tradotta da Adriana Dell’Orto il libro è un corposo volume di 780 pagine che potrebbe spaventare chiunque trattando eventi relativi alla storia antica.
Ma appena si superano le prime pagine, il racconto diventa un reportage giornalistico così avvincente da incuriosire fino alla fine.
L’autrice introduce i suoi eroi
“Caio Mario era un ‘parvenu’ di oscure origini rurali, un soldato, che non sapeva di greco — si diceva — anzi era tipo capace di lasciarsi trascinare dall’eccitazione o dalla collera sino a infarcire il natìo latino di inflessioni dialettali campagnole. Poco o nulla contava il fatto che sul campo di battaglia sarebbe stato in grado di sovrastare non solo una metà, ma l’intero Senato. Ciò che contava era il sangue. E il suo non era abbastanza aristocratico.”
Qualche pagina dopo;
“Il giorno di Capodanno, Lucio Cornelio Silla si svegliò prima dell’alba, quasi perfettamente lucido. Giaceva esattamente dove doveva, scoprì, con la matrigna a destra e la sua amante a sinistra, ma le due donne, anche se definirle tali era un eufemismo, erano vestite di tutto punto e gli giravano le spalle. […]
La verità era che Lucio Cornelio Silla, trent’anni proprio quel giorno, viveva nella menzogna. Era sempre vissuto nella menzogna. Il mondo in cui si era aggirato per trent’anni, un mondo abitato da ubriaconi e mendicanti, attori e prostitute, ciarlatani e liberti, non era per nulla il suo.”
E poi il racconto che trascina
Nelle tante pagine che seguono, scopriamo Roma, con le sue tradizioni e la sua gente, la politica e la cronaca, l’esercito romano con i suoi generali vittoriosi o sconfitti, i paesi di conquista in Europa o in Africa. I patrizi ed i plebei, uomini e le donne con gli stessi vizi e contraddizioni di oggi. La buona politica e la corruzione. La nostra Italia di venti secoli fa. Nomi decisamente diversi ma storie quasi uguali.
C’è molto da imparare e da scoprire nei libri della scrittrice da poco scomparsa. Ma anche da assaporare una lettura piacevolissima come un libro di avventure che poche fantasie sanno immaginare. E che, al contrario, appartengono alle pagine più interessanti della storia di donne e di uomini, che hanno posto le basi al mondo in cui viviamo.
Belle storie che sono grande Storia! Ma attuali e coinvolgenti come fatti di cronaca dei nostri giorni!
Per chi desidera approfondire od acquistare
1. I giorni del potere (il libro di oggi):[amazon_link asins=’B00GWL5240′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’8a05f410-a916-11e7-ace5-e91dc2483501′]
2. Le idi di Marzo (il mio primo incontro con la scrittrice):[amazon_link asins=’8817003530′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9dfbd11c-a916-11e7-b856-3becff20c180′]
3. Cleopatra (una donna che Colleen rivela in modo magistrale ):[amazon_link asins=’8817025186′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’aa7f3fbb-a916-11e7-b9f8-0d6651e92bc2′]
4. L’altra parte del mondo (Australia: questa sconosciuta):[amazon_link asins=’8817002429′ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b7628123-a916-11e7-bc21-cdf4af863c27′]
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