Ritornare alla recensione di un film dopo molte settimane dedicate ai soli libri rappresenta per me un vero piacere. E lo faccio proponendovi Il Corriere – The Mule per la regia di Clint Eastwood.
Confesso che la mia ammirazione per il vecchio Clint è quasi una debolezza. Ma dopo aver visto il DVD non ho potuto fare a meno di ritornare su questo narratore di storie molto particolare.
Dopo le recensioni di Sully ed Ore 15:17, attacco al treno il regista ed attore di tanti successi ritorna sul grande schermo con un soggetto ispirato ad una storia vera.
Forse qualcuno penserà che voglio giocare facile. Ma in realtà non faccio altro che tentare di restare fedele al mio proposito iniziale. E cioè di proporre ai lettori di questo blog solamente le opere che mi sono piaciute. E che per questo vorrei fare conoscere ai mie amici.
La sinossi dal DVD della Warner
“Eastwood interpreta Earl Stone, un uomo di circa 80 anni rimasto solo e al verde, costretto ad affrontare la chiusura anticipata della sua impresa. Quando gli viene offerto un lavoro per cui è richiesta la sola abilità di guidare un’auto.
Compito semplice, ma ciò che Earl non sa è che ha appena accettato di diventare un corriere della droga di un cartello messicano.
E anche se i suoi problemi di natura finanziaria appartengono al passato, i suoi errori affiorano e si fanno pesanti nella testa.
Portandolo a domandarsi se riuscirà a porvi rimedio prima che venga beccato dalla legge o da qualcuno del cartello stesso.”
Il quasi novantenne Clint, dirige se stesso e gli altri comprimari, interpretando un personaggio che potrebbe corrispondere perfettamente ad un status psicologico che lo rappresenta anche umanamente.
Con lui, a condividere la storia, attori di grande capacità interpretativa, che fanno del film una vera fucina di talenti. Ma di questo mi riprometto di parlare più avanti.
Vediamo invece l’origine della storia.
La storia vera che ha ispirato Il Corriere
Leo Sharp, è questo il nome dell’uomo che Eastwood racconta, sale all’onore delle cronache grazie ad un intervista del 2011 rilasciata dall’agente della DEA Jeff Moore che lo ha arrestato.
Si viene così a sapere, che un orticoltore – pluripremiato per i suoi preziosi gigli diurni e decorato veterano della Seconda Guerra Mondiale – è stato arrestato dai federali mentre trasportava 3 milioni di dollari di cocaina nell’autostrada del Michigan nel suo camioncino Lincoln. Le indagini riveleranno che Leo Sharp era stato uno dei corrieri di droga più prolifici del cartello messicano The Sinaloa.
The New York Times pubblica l’intervista col titolo The Sinaloa Cartel’s 90-Year-Old Drug Mule, a firma di Sam Dolnick e l’idea di farne un film comincia a farsi strada.
Due parole su questo novantenne
Leo Earl Sharp Sr. (nome completo), nasce nel 1924, a Michigan City nello Stato dell’Indiana. E quindi la scelta di Clint di rappresentare il vero protagonista è quanto mai appropriata. Clint Eastwood nasce infatti nel 1930.
Non voglio aggiungere altri dettagli del personaggio che ne Il Corriere viene perfettamente rappresentato dall’interpretazione del grande attore.
Ma può essere interessante riportare una curiosità che ho trovato sulla pagina di Wikipedia USA dedicata a Leo Sharp.
Riguarda il processo dopo l’arresto e la nota dice quanto segue.
“A Sharp fu permesso di parlare dopo la sentenza di condanna emessa nei suoi confronti dal giudice.
Rivolgendosi al giudice Edmunds disse: ‘Ho davvero il cuore spezzato… ho fatto quello che ho fatto… ma ormai è accaduto.’
Nel tentativo di evitare la prigione, Sharp fece un’ultima singolare richiesta. Propone di pagare la multa di 500 mila dollari, impostagli dal tribunale, dedicandosi alla coltivazione della papaia hawaiana. ‘E’ così dolce e deliziosa!’ dice rivolgendosi alla corte che lo aveva condannato.
L’offerta venne respinta e gli viene comminata una condanna a tre anni di prigione. La difesa cercò di opporsi affermando che l’anziano era affetto da demenza senile e che la prigione sarebbe stata dannosa per la sua mente, ma senza successo.
Imprigionato venne poi rilasciato nel 2015, per motivi di salute dopo aver scontato un solo anno di carcere.”
Rimesso in libertà morirà nel dicembre del 2016 per cause naturali nel Michigan all’età di 92 anni.
Il vero personaggio raccontato nel film Il Corriere ha trovato la sua ultima dimora nel National Memorial Cementery of the Pacific a Honolulu, come tanti altri combattenti deceduti.
El Tata, come Sharp era conosciuto nell’ambiente della droga, è tornato così ad essere solo un soldato che il proprio paese aveva ritenuto degno della Medaglia di Bronzo al Valore.
Il film
Il Corriere (titolo originale The Mule), è un film del 2018 della durata di 116 minuti. Diretto ed interpretato da Clint Eastwood. In Italia viene distribuito nelle sale a partire da 7 febbraio 2019.
Costato circa 50 milioni di dollari ha incassato circa 104 milioni negli USA e 71 milioni nel resto del mondo.
Rotten Tomatoes, che misura i giudizi critici statunitensi, ha conteggiato il 70% di consensi da parte della Critica dei Media (183 giudizi) ed il 66% da parte del pubblico (3803 intervistati.)
Il cast comprende interpreti di fama mondiale ed altri meno noti, ma non per questo meno efficaci nei ruoli a loro assegnati.
Fra i primi, a parte lo stesso Clint Eastwood, troviamo Bradley Cooper nelle vesti dell’agente ‘Colin Bates’. Reduce dal recente successo di A Star Is Born, Cooper conta con un’interpretazione indimenticabile in American Sniper sempre con la regia di Eastwood.
E fra i volti un po’ meno famosi appare quello della bionda Allison Eastwood figlia del primo matrimonio del regista. Nata nel 1972 la bella attrice ha avuto già ruoli nei film del padre (Potere assoluto e Mezzanotte nel giardino del bene e del male) entrambi del 1997.
In Il Corriere interpreta se stessa (almeno in un certo senso.) Copre infatti il ruolo di ‘Iris Stone’ la figlia di ‘Earl Stone’, l’anziano corriere della droga.
E poi tanti altri interpreti di rilievo, donne e uomini. Come Dianne Wiest, musa di Woody Allen ed Oscar per Hannah e le sue sorelle (1987) e Pallottole su Broadway (1995).
Ed ancora Andy Garcia, interprete di film di grande successo e volto noto al grande pubblico e Laurence Fishburne, che vanta al proprio attivo film come Cotton Club (1984), di Francis Ford Coppola o Mystic River (2003), diretto dallo stesso Clint Eastwood.
Making of Il Corriere – The Mule: Nobody Runs Forever
Quello che avete appena letto è il titolo della raccolta dei contenuti speciali inserito nel DVD.
Dai minuti, troppo pochi rispetto a quelli che avrei voluto, vi propongo due stralci che mi sono sembrati particolarmente interessanti per comprendere l’uomo Clint ed il suo approccio al cinema.
Il primo brano ha la voce di Deborah Hopper, costume designer del film, e tocca il realismo quasi maniacale che Clint regista ed attore cerca di imprimere ai suoi personaggi.
Dice Deborah: “Fare il film è stato molto divertente. C’era il ‘cartello’ e ho dovuto fare approfondite ricerche riguardo al ‘cartello’, alla DEA ed al look di Earl.
I suoi vestiti ovviamente dovevano sembrare usurati dal tempo. Poiché avevamo i costumi di scena che avevo accumulato negli anni lavorando con Clint, abbiamo deciso di usare vestiti già utilizzati in altri film.
Quando indossava alcuni vestiti pensavo: ‘Questo è di Gran Torino‘. Ed ogni volta trovavo sempre interessante la sua scelta…
[…] quindi in pratica, nell’uso che ha fatto dei suoi vestiti c’è come un riassunto di tutti i suoi film.
Mi sono divertita molto perché lui se ne usciva ogni volta chiedendo: ‘Questo da quale film viene?…’
Lui si divertiva e anche io con lui.”
Quasi una confessione
E’ ciò che si presenta nel secondo brano. Clint adesso parla quasi a se stesso e dichiara: “Mi sono sempre piaciute le storie che contengono un conflitto. O nelle quali c’è un ostacolo da superare.
In questi casi bisogna pensare a diversi elementi mentre li si mette insieme. E così in pratica tu ci provi e poi ti chiedi se sei riuscito a trasferire le emozioni che volevi al tuo pubblico.
Nel film Il Corriere c’è humor, dramma ed un personaggio interessante. Tutti noi abbiamo ostacoli da superare nella vita, ma Earl Stone si spinge fino al limite.
Ed alla fine riconosce il suo errore: ‘Credevo che fosse più importante essere qualcuno là fuori ed ho ignorato il fallimento che ero qui in casa mia. E quindi mi dispiace per tutto!”
E a proposito di humor
Non mancano le battute di spirito e le situazioni paradossali. Il regista Clint introduce in un lavoro come questo, fondamentalmente tragico e denso di pathos, scene che contribuiscono ad alleggerire la tensione dello spettatore e ad incatenarlo alla storia.
Inoltre il vecchio mestierante che è in lui, nei momenti in cui passa dal ruolo di direzione del film a quello di interprete, usa mille stratagemmi per rendere ancora più spontanei e naturali i suoi personaggi.
Due momenti fra gli altri. Il primo è costituito da una battuta scherzosa di Earl che, inserendosi fra la gente in un occasione di ritrovo, si rivolge ad un gruppetto di anziane signore – che stanno conversando – con queste pungenti parole: “Signore… siete nel piano sbagliato!” – le donne eleganti ed imbellettate si interrompono guardando incuriosite il vecchio spilungone. Che aggiunge, con evidente malizia nello sguardo – “Il concorso di bellezza è al terzo piano…”
Il secondo e quello in cui il fortunato corriere della droga viene condotto nella lussuosa villa del boss del cartello, che lo vuole conoscere per congratularsi dei suoi ottimi risultati. Clint/’Earl’ viene accolto amabilmente dal temutissimo ‘Laton’ (Andy Garcia) che lo guida fra belle ragazze in bikini e componenti della banda che festeggiano a modo loro.
E per dimostrargli la propria gratitudine, il boss gli regala un bonus in natura, costituito dalla compagnia di due escort di lusso col compito di farlo divertire.
E l’ottantenne festeggiato si ritrova in camera da letto, in balia delle due pulzelle mentre invoca, con tono scherzoso ma anche un po’ preoccupato, il proprio cardiologo.
Earl: “Io direi che mi servono le pillole per il cuore…!”
La ragazza: “Aspetta che spengo la luce.”
Earl: “Ma io senza luce devo chiamare il cardiologo… il dottor Clark!”
Sono convinto che entrambe le battute dei due momenti, nascono dalla spontanea ironia del grande attore!
Concludendo
Grande film, grande regista ed attore Eastwood, grandi interpreti il resto del cast, e grande morale nella storia raccontata attraverso il film Il Corriere.
Storia che scoprite da soli guardando, come io vi raccomando fortemente, questa impresa cinematografica che ci giunge dagli States.
E firmata da un grande uomo d’oltre oceano, destinato a lasciare il segno nella storia del cinema mondiale. Il suo nome: Clint Eastwood.
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Il Corriere (2019) – Il DVD di oggi
- Video YouTube – Trailer ufficiale italiano del film
- Video Youtube – Colonna sonora ‘Don’t Let the Old Man In’
- Video Youtube – 90-year-old Indiana drug mule may be memorialized by Clint Eastwood – Attore e vero ‘corriere’ a confronto (in inglese)
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