Il dono di Rachel (The After Wife) firmato Cass Hunter, è il tema della mia recensione settimanale. Appena comprato, subito letto e inserito convintamente fra i libri che vale la pena di proporre.
Sul sito personale dell’autrice ‘www.casshunterwriter.com’ una brevissima definizione sintetizza il tema di questo modernissimo romanzo.
Dice infatti: “The After Wife è una storia emotiva sull’amore, la perdita, il desiderio e l’appartenenza.”
Cass Hunter nasce in Sud Africa a Johannesburg dove compie anche i suoi studi. Nel 2000 si trasferisce nel Regno Unito. Da allora vive nel Nord di Londra col marito e due figli.
Cass Hunter è lo pseudonimo di Rosie Fiore, e l’autrice, con il suo vero nome ha pubblicato in precedenza altri romanzi fra i quali ‘After Isabelle’, ‘What She Left’, ‘Babies in Waiting’ e ‘Wonder Women’.
Ma di tutto ciò parleremo ancora più avanti.
Il dono di Rachel
Pubblicato da Longanesi il 30 Maggio 2019 il libro, 341 pagine per la traduzione di Matteo Camporesi, è classificato all’interno del genere ‘letteratura contemporanea’ ma potrebbe benissimo rientrare fra il ‘romance’ e la ‘fantascienza.’
A convincermi per l’acquisto ha contribuito questa sinossi che mi è sembrata particolarmente avvincente.
“Rachel Prosper ha tutto ciò che desiderava dalla vita. Un marito che ama tantissimo, ricambiata. Una figlia adolescente che è tutto per lei. E il lavoro perfetto per la sua mente così brillante e geniale.
Ma Rachel ha anche un segreto: qualcosa, dentro di lei, può rompersi all’improvviso e segnare la sua fine da un momento all’altro.
Forse è per questo che si dedica anima e corpo a un progetto scientifico dalla portata dirompente. Un esperimento tanto segreto quanto costoso in cui riversa, alla lettera, tutta se stessa.
La sua mente è il suo cuore, e Rachel pensa sempre a tutto. Forse perché sa che il suo tempo potrebbe scadere da un giorno all’altro…
Ora che Rachel non c’è più, Aidan è ormai solo con la figlia adolescente Chloe e con un dolore che ha spezzato entrambi, in modo apparentemente irreparabile. Ma Rachel aveva pensato anche a questo. E ciò che ha lasciato dopo di sé è qualcosa che sembra impossibile e folle, eppure straordinariamente e profondamente umano.
Qualcosa… o forse qualcuno.
Un’eredità. Anzi, di più: un ultimo regalo.
Un dono di nome iRachel.”
L’originalità del tema
Sul tema della perdita di una persona amata si è scritto altre volte in modi diversi ed affrontando aspetti che possono apparire più o meno verosimili o convincenti. Ed ormai il grande sviluppo dell’informatica con tutte le sue derivazioni permette di azzardare ipotesi sempre più affascinanti o spericolate.
Ricordo di essere rimasto piuttosto sorpreso dalla lettura del romanzo di Laurie Frankel pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer dal titolo ‘Tu, per ora #persempre” dal sibillino sottotitolo ‘… e se dirsi addio fosse soltanto l’inizio?’
Confesso che anche in quel caso l’associazione di lutto e di potenzialità tecnologiche mi aveva piacevolmente sorpreso. Ma non quanto oggi il libro di Cass Hunter.
Ed ancora più recentemente il surreale lavoro di Keigo Higashino ‘La seconda vita di Naoko’ mi aveva fatto riflettere attraverso altre ipotesi e chiavi di lettura adirittura sconcertanti. Tutto ciò per dire che il tema è stato trattato più volte ed in modi molto diversi fra di loro.
Ma ‘Il dono di Rachel’ mi è apparso come un ottimo connubio fra un’innegabile storia d’amore e una originale idea di un legame oltre la morte piuttosto suggestivo ed, almeno al principio, molto allettante.
Quattro i personaggi principali. Differenti fra loro e ben delineati.
Prima di tutto Rachel, moglie innamoratissima, tenera madre e mente geniale. Subito dopo Aidan Sawyer, il marito.
Aidan
Siamo al capitolo 2
“[…] Lui e Rachel erano partiti dallo stesso punto, letteralmente: si erano incontrati il primo giorno del corso di laurea in scienze informatiche, ma in pochi giorni si era reso conto che Rachel era più brillante di lui sotto ogni aspetto. Si era laureata con lode e i risultati migliori del suo anno. Si erano presi un periodo sabbatico, al termine del quale Rachel era stata ammessa a una magistrale a Cambridge, a cui poi era seguito il dottorato. Aidan invece si era laureato con un voto modesto e si era messo a cercare un lavoro sufficiente a pagare le bollette, prima a Londra e poi a Cambridge, quando era diventato chiaro che Rachel sarebbe rimasta lì a lungo. Poi si erano sposati, era arrivata Chloe… e in un attimo erano passati diciotto anni. Ed ecco di nuovo Aidan in attesa di sua moglie.
Rachel attraversò il ristorante per raggiungerlo, camminando così veloce che i capelli le volavano dietro come una scia luminosa. Non si accorse che tutti la guardavano: con le sue gambe slanciate, gli occhi luminosi e l’energia che emanava faceva spesso colpo, sia sulle donne sia sugli uomini. Aidan sentiva ancora una leggera scossa quando la vedeva, un misto di amore, desiderio, attesa ed esasperazione. Si abbracciarono e si baciarono.
«Scusa il ritardo.»
«Figurati.»
Rachel si sedette e prese subito un pezzo di pane dal cestino. «Sto morendo di fame.»
«Lo immaginavo. Hai saltato di nuovo colazione e pranzo?» Lei scosse la testa, continuando a masticare. «Il software del battito cardiaco ha un problema. I sensori sono troppo sensibili, se così si può dire, e i dati delle misurazioni erano tutti sbagliati. Poi mi sono accorta che qualcuno stava tagliando il prato e i sensori percepivano le vibrazioni del tosaerba.» […]
Chloe
“[…] Aidan era felice di stare ad ascoltarla, sorseggiando il suo vino e guardando i riflessi della luce sui suoi capelli.
Dopo qualche minuto, Rachel si interruppe e gli prese la mano. «Buon anniversario, mio meraviglioso marito.»
«Buon anniversario a te, mia splendida moglie. Come sta Chloe?»
«Bene. Cioè, ha detto che lavorava al suo piano di studi. Ci augura una buona serata.»
«Che gentile.» Rachel sospirò. «Credo che non si renda conto dell’importanza di questi esami.»
«Sono così importanti? Non è ancora all’ultimo anno…» «E che voti prevede di avere l’anno prossimo? Se vuole andare a Cambridge… Vuole sempre andarci, vero?»
«L’altro giorno ha detto qualcosa su un possibile anno sabbatico…»
Rachel incrociò le braccia.
«Cosa c’è?» «Lo sapevo che ne avrebbe parlato a te. Sa benissimo che io non ci cascherei mai.»
«Perché sarebbe un’idea così malvagia prendersi un anno, magari per viaggiare un po’? L’abbiamo fatto anche noi.»
«L’abbiamo fatto dopo l’università.»
«E allora? Non deve per forza passare direttamente dagli esami dell’ultimo anno alla pressione accademica dell’università, non c’è nessuna fretta.»
Rachel lo guardò come se fosse pazzo. «Nessuna fretta?»
«In questo momento non sa nemmeno cosa vuole studiare. Dalle un po’ di tempo.»
Aidan si allungò e le riprese la mano. «Ehi, possiamo lasciar perdere, per ora? Per prima cosa, Chloe non andrà all’università ancora per qualche anno. E poi quanto spesso mi capita di uscire a cena con la mia mogliettina?»
Lei gli sorrise e gli strinse la mano. «Hai ragione, certo. Ma Chloe è così intelligente. Vorrei solo vederla esprimere tutte le sue potenzialità.»
«Ci riuscirà, non preoccuparti. Forse prenderà una strada un po’ diversa dalla tua, tutto qui.» […]
E poi c’è Luke
Arriviamo al capitolo 4. Inizia con un necrologio:
Rachel Prosper è nata a Maidstone, nel Kent, ed è morta a Swavesey, nel Cambridgeshire…
Rachel, amata figlia dei compianti Maureen e Peter, moglie di Aidan, madre di Chloe… [….]
[….] Luke, l’ingegnere meccanico che lavorava con sua madre, stava in ultima fila, con le mani nelle tasche dei jeans e la testa bassa. Perché non era seduto insieme agli altri colleghi della Telos? Era un tipo strano. Chloe l’aveva incontrato qualche volta, ma non sembrava mai in grado di guardarla negli occhi. Sapeva che non era mai piaciuto a suo padre, ma sua madre era sempre stata fedele a Luke.
«È straordinario», aveva detto sua madre una volta.
«È maleducato», aveva replicato suo padre.
«È brillante a sufficienza da giustificare la sua maleducazione.»
«Nessuno è così brillante da giustificare la maleducazione.»
Chloe si chiese cosa avrebbe pensato suo padre vedendo Luke in fondo alla cappella, seminascosto, ora che non c’era più sua madre a difenderlo. […]”
Di Rachel non riporto niente di specifico. Credo che la personalità della principale protagonista si intuisca chiaramente dagli esempi su riportati.
I personaggi si stanno delineando. La tragedia è avvenuta e da questo momento… niente sarà più come prima!
Si può dire che il romanzo comincia veramente da qui.
Conosciamo meglio l’autrice della storia
Navigando sul web alla ricerca di notizie al riguardo ho trovato un’interessante intervista del gennaio 2018 sul sito ‘portablemagic.net’ dal titolo ‘Q & A with Rosie Fiore’. Ed è Kate, la titolare del blog che realizza l’intervista.
Sono i giorni in cui l’autrice ha da poco ultimato il suo nuovo romanzo e proprio a questo è dedicata l’ultima domanda.
“Il 2018 è stato molto impegnativo per per me. Ho scritto un libro intitolato The After Wife (scritto con lo pseudonimo di Cass Hunter). È una storia davvero insolita! Racconta la storia di una scienziata di robotica, Rachel Prosper, che ha creato un androide umanoide top-secret. […]
Finora, il libro ha suscitato molto entusiasmo: è stato venduto per la traduzione in sette paesi e si parla di un film in Cina. I robot sono una grande novità al momento, quindi penso che susciterà molto interesse.
Ho adorato l’aspetto scientifico della ricerca di questo libro, quindi sto lavorando a un paio di nuove idee in questo genere speculativo nel prossimo futuro.”
In realtà l’argomento dell’intervista era un altro romanzo ancora firmato senza pseudonimo e quindi da Rosie Fiore: titolo del romanzo ‘What She Left’ (2017) di cui non abbiamo ancora traduzione in italiano.
Ed adesso, dall’intervista, ancora un paio di domande e risposte.
La prima
“D.: – Hai avuto diversi lavori che hanno comportato la scrittura. Hai sempre desiderato scrivere? Come hai iniziato a scrivere come professione?
R.: – Ero molto resistente all’idea di essere una scrittrice, anche se da bambina mi è stato detto che avevo un talento per questo. In realtà mi sono preparata per recitare, diventare attrice!
Ma dopo un anno di lavoro come cameriera, chiamando il mio agente ogni giorno e chiedendo un lavoro di recitazione, lui mi ha suggerito di scrivere una commedia e creare io stessa il mio lavoro.
L’ho fatto, è stata selezionata per un premio … e la mia carriera è iniziata!
Ho iniziato a scrivere per il teatro nella mio natia Sudafrica, poi ho scritto per la TV, poi mi sono dedicata alla comunicazione aziendale.
Mi sono trasferita nel Regno Unito nel 2000, grazie ad un’agenzia di comunicazione aziendale, ma il mio sogno era quello di scrivere libri.
La scrittura aziendale e il giornalismo mi hanno pagato le bollette per 25 anni, ma ora sto finalmente abbastanza bene con i libri per rinunciare al “lavoro diurno” e provarci davvero!”
La seconda
“D:. – Cosa ti piace di più del processo di scrittura? Cosa ti piace di meno?
R:. – Le prime bozze sono una gioia … tutto può succedere e il processo è pieno di sorprese, rivelazioni e quei momenti incredibilmente soddisfacenti in cui una soluzione si rivela elegantemente, e ti rendi conto che senza averlo pianificato consapevolmente, hai messo le cose nel modo giusto per farla accadere.
La parte più difficile è probabilmente la prima grande modifica strutturale, con le note del tuo editor. Alcune note potrebbero essere facili … correggi questa frase, c’è un errore di battitura qui … ma alcune sono enormi e difficili: taglia questo personaggio, inizia la storia in un posto diverso. È duro per l’ego e di solito comporta enormi quantità di lavoro. Più fastidioso…, ma l’editor ha quasi sempre ragione …”
Il dono di Rachel
Mi è piaciuto molto. Una storia ben concepita e scritta in modo molto coinvolgente, senza sbavature od eccessi.
I personaggi sono ben caratterizzati e la vicenda potrebbe non essere così inverosimile come può apparire a prima vista. I progressi tecnologici odierni possono rendere concreti molti degli scenari che il libro descrive.
Nella parte finale dedicata ai ringraziamenti Cass Hunter (Rosie Fiore) fa riferimento ad esperti che hanno messo a disposizione del romanzo le loro competenze sui potenziali della moderna robotica. Suggerimenti dai quali l’autrice ha attinto a piene mani.
Come sempre la storia prevede un inizio ed una fine. Il finale potrebbe soddisfare alcuni e deludere altri. Ma penso che dobbiamo rispettare la scelta della Hunter. Un finale agrodolce era forse inevitabile e soprattutto ragionevole.
Ma confermo che Il dono di Rachel è un libro che molti leggeranno con grande piacere. Per me è stato così!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Il dono di Rachel (2019) – Il libro di oggi
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