Oggi vi parlo di un bel romanzo dal titolo In viaggio con August scritto da Catherine Ryan Hyde.
Di questa autrice statunitense avevo spesso sentito parlare senza mai aver l’occasione di leggere altro che dei titoli. E fra questi anche In viaggio con August era passato senza particolare interesse da parte mia. Mi aveva attratto in parte, per la verità, l’immagine della copertina che mi ricordava il film di Sean Penn Into the Wild che avevo ammirato alcuni anni fa.
Finché pochi giorni fa, è il 26 settembre, l’offerta lampo di Amazon ce lo propone a prezzo scontatissimo. E’ un occasione per conoscere ed eventualmente suggerire un’altro autore attraverso le mie recensioni. Leggo la sinossi. Mi piace e l’afferro al volo.
Devo aggiungere che nel caso di autori di cui non ho mai letto niente in passato, mi lascio guidare abbastanza dall’interesse che la sintesi della sinossi riesce a suscitarmi. E raramente questo interesse iniziale viene deluso. Merito anche, credo, di una certa attenzione alla consistenza del numero di recensioni dei lettori e del punteggio medio raggiunto dalle stesse. E questo romanzo promette molto bene per entrambi gli aspetti.
E quindi appena possibile lo leggo per me e per voi.
L’autrice
Catherine Ryan Hyde nasce nel 1955 e quindi non può essere considerata una scrittrice emergente. Eppure la pagina di Wikipedia in italiano è praticamente vuota. Solo adesso, ultimata la lettura del romanzo In viaggio con August, consulto alte pagine web e riesco a farmi un quadro più ampio sul suo background. E quindi a saperne abbastanza per darvi alcune indicazioni sulla sua carriera. Ma di questo parleremo più avanti.
La storia
“August Schroeder è un insegnante delle superiori stanco, deluso e provato dalla vita. Dalla morte del figlio le sue giornate trascorrono lente e vuote, con un solo obiettivo, che arrivi l’estate per intraprendere un lungo viaggio in camper con la sola compagnia del suo cane Woody. Meta: il Parco di Yellowstone.
Eppure, già a poche ore dalla partenza, sembra che i piani di August debbano essere rivisti. Il camper si ferma infatti nel mezzo del deserto e il costo della riparazione minaccia di intaccare il budget già risicato destinato al viaggio.
Poi, a sorpresa, il meccanico gli fa una strana proposta: se August porterà i suoi due figli con sé per tutta l’estate, gli abbuonerà il conto della riparazione. August è combattuto. Lui deve andare a Yellowstone, l’ha promesso a Phillip, è il viaggio che avrebbero dovuto fare lui e il figlio e che non hanno mai fatto. D’altro canto, come accollarsi la responsabilità di due ragazzini di dodici e sette anni senza sapere nulla di loro?
Quello che né August né tanto meno i piccoli Seth e Henry possono prevedere è che quel viaggio cambierà il destino di ciascuno di loro.
In viaggio con August è uno struggente romanzo “on the road”, tra panorami incontaminati e incontri inconsueti.”
Poche settimane orsono ho avuto il piacere di recensire per questo blog Easy Rider il ‘road movie’ più famoso della storia del cinema. Chissà che anche questo romanzo “on the road” abbia nel tempo un simile successo!
In viaggio con August (Take Me With You) é solo del 2014 e quindi può percorrere ancora molta strada. Sarebbe un buon segnale.
Ma a proposito di segnali vorrei qui rivelarvene uno abbastanza interessante che vorrei mi orientasse sempre meglio sui titoli da recensire.
Gli interessi dei lettori di questo blog
Con quella di oggi ho ampiamente superato la centesima recensione e, fedele al mio impegno iniziale, sto dedicando questo spazio per suggerire ai visitatori del sito alcuni titoli. Fra i libri che acquisto e leggo, le mie recensioni riguardano solo libri che, per un motivo o per un altro, mi sono piaciuti.
Ma non posso non tener conto, nel limite del possibile, anche delle vostre preferenze. Da una decina di mesi presto particolare attenzione al numero delle visite quotidiane ed ai titoli che vengono visualizzati in tale occasioni.
Attraverso questa presa di coscienza mi propongo di orientare sempre meglio le mie recensioni verso storie/autori che riscuotono il maggior interesse da parte vostra.
Ad oggi posso dirvi che questo impegno sembra portare i primi risultati sotto almeno due aspetti. In primo luogo le media di visitatori dei primi due anni di vita del blog sta progressivamente aumentando e, ad oggi, si è triplicata rispetto a 10 mesi fa.
In secondo luogo ci sono alcuni titoli molto visualizzati e ve li segnalo per coloro che volessero approfondire. Eccoli!
Il primo fiore di zafferano di Laila Ibrahim (pubblicato il 30 gennaio 2019), Il guardiano invisibile di Dolores Redondo (pubblicato il 27 marzo 2019) e La cacciatrice di storie perdute di Sejal Badani (pubblicato il 7 agosto 2019).
Il motivo di tale preferenze? Non ci sono evidenze al riguardo. Solo qualche indizio su elementi che li accomunano: tre autrici donne, anche se diverse fra di loro per nazionalità e storie personali. Tre storie in cui la componente umana è fortemente presente anche se inserita in periodi storici molto diversi e generi letterari anche differenti.
Con questi indizi sto cercando di offrire ai miei lettori altre proposte letterarie abbastanza affini.
Il romanzo In viaggio con August mi sembra che possieda, anch’esso, queste caratteristiche.
Le prime righe del romanzo
“August Schroeder se ne stava di fronte alla porta posteriore del camper in panne e guardava fuori attraverso la piccola finestra quadrata. Ma anche se avesse guardato da qualunque altro punto (il parabrezza, i finestrini laterali, quello minuscolo sopra l’acquaio della cucina), avrebbe visto comunque l’interno del garage di un meccanico. E lui voleva vedere il cielo.
Era arrivato fin lì per vedere il cielo. Non cassette degli attrezzi, scaffali pieni di pneumatici nuovi e sollevatori idraulici. Aprì la porta, scese i due gradini di metallo e si ritrovò nel garage. Si diresse verso il cofano aperto, da dove il meccanico poteva vederlo.
L’uomo si drizzò, poggiandosi una mano contro i lombi. Si ripulì i palmi in uno straccetto rosso con sopra un marchio. Si asciugò la fronte con una manica sporca.
Era insolitamente alto, il meccanico. Sarà stato due metri, o anche più. Le sue membra sembravano come stirate, sottili e allungate. Portava i capelli biondi più lunghi sul collo, dove si arricciavano e scomparivano scarmigliati sotto il colletto della maglietta blu da lavoro. Wes. Così si chiamava.
August si era sforzato di memorizzare il nome, visto che il suo destino era in gran parte nelle mani di quel meccanico. Sembrava saggio cercare di ridurre il più possibile la distanza tra loro.
«Come procede?» chiese.
«Secondo i miei piani. Se è quello che intende.» August sospirò. Si mise a sedere su una pila di tre pneumatici posati a terra, appoggiandosi sulle mani per abbassarsi.
«Non so neanch’io cosa intendo. Era tanto per dire qualcosa.» […]”
Altri protagonisti
“[…] Circa un’ora dopo, August stava guardando di nuovo fuori dalla porta posteriore e osservava due ragazzini che giocavano. Il primo, avrà avuto undici o dodici anni, era alto e allampanato. Gli ricordava un puledro, con quelle gambe lunghe e la strana capacità di combinare goffaggine e una specie di grazia. Aveva i capelli castani chiari e ispidi. L’altro era piuttosto piccolo, in confronto, sui sette anni. Ogni suo movimento pareva incerto. Da tutto il suo essere promanava un senso di insicurezza che attirava lo sguardo di August.
Calciavano una palla in un enorme spiazzo ricoperto di terra ed erbacce, abbastanza vicino all’officina da fargli presumere che fossero figli del meccanico nelle cui mani era finito. Dovevano essere fratelli, perché di solito bambini di età così diverse non giocano insieme. E poi sembravano fratelli. Parevano due declinazioni dello stesso tema.
Mentre li osservava, la prolungata, familiare stilettata di dolore gli penetrò nell’incavo della gola e si fece strada, rovente, tra i polmoni. Era proprio lì, nel suo corpo, ora lo sapeva. Non era mai stato nella sua testa. Era sempre stato reale, ma lui aveva vissuto tutti quegli anni senza saperlo. Ora gli parevano anni inutili e sprecati.
Woody si agitava accanto al suo stinco sinistro, mugolando. Nella parte bassa della porta posteriore c’era una seconda finestrella, attraverso cui il cane poteva vedere i ragazzini che giocavano. Voleva uscire. Il moncone che aveva al posto della coda fremeva più che scodinzolare. Faceva un suono che a August ricordava il sibilo del tubo da giardino quando l’acqua è bloccata dalla chiusura di un ugello. Sì chinò e diede al cane una grattatina tra le piccole scapole, facendo scomparire i polpastrelli in mezzo all’ispida pelliccia bianca. Woody si abbandonò a un guaito quasi involontario. […]”
La scena si riempie
Bastano queste poche righe per dare una prima sbirciata al romanzo ed alla situazione che poco per volta si delineerà.
La storia è semplice, eppure l’autrice comincia ad intrecciare le imprevedibili relazioni che fra August – il viaggiatore in panne, Wes – il meccanico, i due figli del meccanico e Woody – il cagnolino del viaggiatore stanno per svilupparsi. Alcune con grande fatica… altre con incredibile spontaneità.
Sono soprattutto tali relazioni e gli aspetti emotivi che le animano la parte creativa e avvincente che Catherine Ryan Hyde sa imprimere al suo particolare romanzo.
Particolare soprattutto per la innegabile abilità nel coinvolgere fin da subito il lettore trascinandolo senza dargli tregua fino all’ultima delle quasi 400 pagine del libro.
Conosciamo meglio i due ragazzini
“Circa un’ora dopo, August stava guardando di nuovo fuori dalla porta posteriore e osservava due ragazzini che giocavano.
Il primo, avrà avuto undici o dodici anni, era alto e allampanato. Gli ricordava un puledro, con quelle gambe lunghe e la strana capacità di combinare goffaggine e una specie di grazia. Aveva i capelli castani chiari e ispidi.
L’altro era piuttosto piccolo, in confronto, sui sette anni. Ogni suo movimento pareva incerto. Da tutto il suo essere promanava un senso di insicurezza che attirava lo sguardo di August.[…]”
Fra August ed i ragazzini si stabilisce un primo contatto… grazie a Woody. In più grande si chiama Seth, il più piccolo Henry. Seth è curioso e ciarliero. Henry è invece assolutamente silenzioso… taciturno. Anche di più! Sembra addirittura senza capacità di parola.
” […] Seth attaccò a parlare, facendolo sobbalzare. «Dove sta andando?»
«In tanti posti. Molti parchi nazionali. All’andata passo dallo Zion e dal Bryce Canyon. Da Salt Lake City. Lo scopo del viaggio era arrivare fino a Yellowstone, ma non ce la faccio, con quello che è successo, anche perché devo pagare per il guasto al camper e non era in programma. Al ritorno faccio una deviazione verso est, voglio visitare gli Arches e i Canyonlands. Se riesco anche Escalante e Capitol Reef. E magari il Canyon de Chelly. Non so se avrò tempo. Preferisco non decidere tutto prima. È l’unico periodo dell’anno in cui posso farlo.»
«È un viaggio fantastico.»
«Lo spero. Poteva iniziare meglio. Spero che da adesso in poi le cose migliorino.» «Ha dei figli?» August sospirò. Nel modo più pacato possibile. «Ne avevo uno.» Per la prima volta, Seth girò il capo e guardò dritto il profilo di August. «In che senso ne aveva uno…?»
Ancora l’autrice
Trascrivo dalla breve biografia inserita nel romanzo In viaggio con August.
“Catherine Ryan Hyde è autrice di numerosi romanzi e raccolte di racconti che nel corso degli anni hanno sempre conquistato il favore dei lettori americani ed europei e ricevuto i massimi riconoscimenti della critica e delle giurie dei premi letterari. Appassionata viaggiatrice ed escursionista, fotografa di talento, il suo romanzo più celebre, La formula del cuore (Piemme 2000), è stato tradotto in più di 23 lingue e da esso è stato tratto un film con Kevin Spacey (Un sogno per domani). Il talento letterario e la sensibilità psicologica di Catherine Ryan Hyde si esprimono spesso attraverso uno sguardo partecipe e affettuoso verso il mondo degli adolescenti. Per Amazon Crossing ha anche pubblicato Affetti straordinari.”
Penso utile aggiungere che la scrittrice si dedica spesso, nei suoi romanzi, all’esplorazione di personaggi turbati o sfortunati; o che si stanno riprendendo da difficoltà ed abusi subiti in passato.
Fenomeni sociali come l’alcolismo o l’emarginazione nei confronti delle diversità (lesbiche, gay, bisessuali, trasgender) sono trattati con competenza ed attenzione profonda.
Copiosa la sua produzione letteraria (oltre venticinque titoli in lingua inglese) considerando solo i romanzi, tutti pubblicati fra il 1997 ed il 2019.
In italiano solo alcuni titoli prevalentemente pubblicati da Amazon Crossing. Cinque titoli disponibili e del sesto, ‘Allie e Bea’, è prevista l’uscita a fine novembre.
L’ottima traduzione di In viaggio con August porta la firma di Valentina Ballardini. Così come per quasi tutti gli altri romanzi dell’autrice statunitense.
Che aggiungere?
Storia semplice ma toccante e piena di realismo. Scritta con grande delicatezza anche nelle pagine che esplorano e scavano nel profondo le fragilità di noi esseri umani.
Un viaggio (o forse… più viaggi?) che lasciano il segno e possono anche imprimere svolte imprevedibili alle vite di coloro che ne sono coinvolti.
Un romanzo che è anche l’occasione di leggere la nostra esistenza con occhi e lucidità nuovi.
“Tutti siamo contemporaneamente persone buone e cattive. L’unica cosa che cambia è l’equilibrio tra le due cose. Quanto sei buono e quanto cattivo. Quando il lato buono prevale diciamo che qualcuno è una brava persona. Ma non è che intendiamo che lo sia in assoluto.”da ‘In viaggio con August’
E questi, purtroppo, siamo noi.
Per chi desidera approfondire od acquistare
- In viaggio con August (2016) – Il libro di oggi
- Affetti straordinari (2015) – Nathan e Nat: una grande amicizia fra generazioni diverse
- Allie e Bea (il destino incrocerà le loro strade – prossima pubblicazione Novembre 2019)
- Video Allie and Bea – Official Booktrailer
Rispondi