Con La forma dell’acqua Guillermo del Toro concorre, nel 2017, alla 74° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia aggiudicandosi il Leone d’oro.
“La forma dell’acqua (The Shape of Water) è una favola di altri mondi, ambientata nel 1962 sullo sfondo dell’America della Guerra Fredda. Nel laboratorio segreto governativo ad alta sicurezza dove lavora, la solitaria Elisa conduce una grigia vita di isolamento. Ma la vita della donna cambia per sempre quando lei e la collega Zelda si imbattono in un esperimento imprevedibile e sconvolgente.”
Con il brevissimo plot riportato sul sito ufficiale della Fox Searchlight, introduco il soggetto dell’undicesimo lungometraggio del visionario regista messicano.
Guillermo del Toro
Guillermo nasce in Messico nel 1964 a Guadalajara, nella provincia di Jalisco. Cresciuto in una famiglia di stretta osservanza cattolica, il suo amore per il cinema comincia all’età di otto anni, quando realizza i suoi primi cortometraggi per mezzo della cinepresa Super 8 del padre.
Dopo aver svolto la propria formazione nel Centro de Investigación y Estudios Cinematográficos di Guadalajara, lavora per dieci anni dedicandosi al trucco cinematografico. Finché a soli 21 anni produce ‘Doña Herlinda y su hijo’ il suo primo film.
Dopo un sequestro del padre nel 1998 Guillermo lascia il Messico emigrando negli Stati Uniti.
Da regista e sceneggiatore si dedica ad una filmografia dove alterna ambienti tetri ed opprimenti a scenari magici e fantastici. Poesia e favola, ed un singolare amore per le creature mostruose. ‘Il labirinto del fauno’ uno dei suoi film più premiati ed oggi La forma dell’acqua ne sono l’esempio.
Altri suoi generi preferiti i soggetti horror o di fantascienza.
I suoi ultimi lavori come regista: ‘Pacific Rim’ (2013) e ‘Crimson Peak’ (2014). Come sceneggiatore condivide con il regista Peter Jackson la scrittura della trilogia di ‘Lo Hobbit’.
Il perché di un titolo
Il titolo del film è legato al significato profondo che Del Toro attribuisce a La forma dell’acqua. E’ il regista stesso a rivelarlo.
“L’amore, come l’acqua, hanno tante cose in comune. Entrambi non hanno una forma definita. Come l’acqua anche l’amore non ha colore, aspetto, religione, dimensione o forma.”
E quindi l’acquatico La forma dell’acqua è essenzialmente una particolare storia d’amore.
La particolarità della storia la determinano prima di tutti i due protagonisti. Lei un’umile ragazza delle pulizie, resa muta da sevizie subite nell’orfanatrofio in cui è cresciuta. Lui un essere mostruoso, mezzo uomo e mezzo pesce, strappato dal suo habitat naturale in una regione dell’Amazzonia. Due reietti nella società americana degli anni ‘60, involontari protagonisti di giochi di guerra e di potere ben più grandi della loro immaginazione.
Ed in questo scenario sboccia l’amore. Intorno ai due insoliti ‘Giulietta’ e ‘Romeo’ ruotano, come in ogni favola, i cattivi colonnello Strickland e generale Hoyt, i buoni Zelda e Giles. Ed il cattivo, che si ravvede, Dottor Hoffstetler / Dimitri.
Il cast
Guillermo del Toro sa scegliere i suoi interpreti. E per La forma dell’acqua, affida il ruolo fondamentale ad un’attrice di grande talento. La ‘Giulietta’ Elisa Esposito ha il volto ed il corpo della britannica Sally Hawkins (Golden Globe nel 2009 come miglior attrice in ‘La felicità porta fortuna’ ed Orso d’argento nel 2008 a Berlino per lo stesso film. E tre candidature – Oscar, BAFTA e Golden Globe – nel 2014 per ‘Blue Jasmine’).
Accanto a lei Octavia Spencer nel ruolo di Zelda. E poi un bravissimo quanto intollerabile Michael Shannon nelle vesti del perfido colonnello Strickland. (Anche per Shannon una candidatura all’Oscar 2017 per ‘Animali Notturni’).
E poi Richard Jenkins con barba ed occhiali che incarna il simpatico Giles.
Ed infine Doug Jones, onnipresente ma irriconoscibile, che ci offre l’immagine del mostro marino dotato di un cuore capace di amare.
L’ispirazione
L’idea originale di Del Toro puntava ad un remake del film del 1954 ‘Il mostro della laguna’ di Jack Arnold. Anche in quel caso un essere anfibio residente nelle acque del Rio delle Amazzoni viene attratto dalle grazie di una bella nuotatrice.
Ma la casa produttrice del film boccia la proposta. E da questa sconfitta, la fantasia di Guillermo Del Toro genera questa favola sontuosa che prende il nome di La forma dell’acqua.
Si dice che avendone parlato ai suoi due amici registi Alfonso Cuaron e Alejandro G. Iñárritu, costoro convinsero Guillermo ad abbandonare il film su cui stava lavorando (il sequel di ‘Pacific Rim’) per dedicarsi a questa nuova storia.
Il progetto, messo a punto, fu illustrato ai dirigenti della Fox Searchlight che ne rimasero letteralmente commossi.
Originalità o plagio?
E’ di queste ore la notizia di denuncia per plagio, nei confronti del regista e della Fox, da parte del figlio del drammaturgo Paul Zindel autore del romanzo ‘Let Me Hear Your Whisper’, che conta molte similitudini con il film di Del Toro.
Leggo sul sito de ‘ilpost.it’ che Zindel ha inoltre citato in giudizio anche Daniel Kraus, scrittore e produttore associato del film. Che si difende dichiarando che la propria idea originale risale al 1990 quando lo scrittore aveva 15 anni. Di averla poi abbandonata per anni, fino a riprenderla per un film diretto da Guillermo del Toro.
Circa l’accusa di plagio, la risposta del regista è molto decisa:
“Mi sembra che (il libro) sia una storia su un delfino, le sperimentazioni sugli animali e un animale liberato da un laboratorio: niente di più. La forma dell’acqua è così tante cose, così tanti colori. Non parla di un animale, parla di una divinità. Non sono idee intercambiabili o equivalenti. Sarebbe come dire che E.T. sarebbe la stessa cosa se al posto di un alieno ci fosse un criceto.”
Credo che ne sentiremo parlare ancora.
Qualche curiosità sulla ‘Creatura’
Il regista ha dichiarato che la l’ideazione dell’aspetto dell’uomo pesce de La forma dell’acqua e della sua definitiva messa a punto è stato un lavoro creativo durato circa nove mesi. Così come ha definito ‘una vera impresa’ la decisione della scenografia del film. Che in un primo momento avrebbe voluto girare in bianco e nero, ipotesi poi respinta dalla produzione.
L’attore Doug Jones, il mimo che da’ vita alla ‘creatura’, è una presenza frequente nei film del regista. E’ sempre lui a vestire i panni di Abe Sapien in ‘Hellboy’ (2004) e del Fauno nella pellicola ‘Il labirinto del fauno’ (2006).
Ultima curiosità: la trasformazione di Jones nella Creatura ha richiesto, ogni volta, circa tre ore di preparazione da parte del team di truccatori.
Un’ultima nota
Avevo visto il trailer al cinema e poi sul web. Sapevo dei premi già vinti da La forma dell’acqua e la candidatura a 13 Oscar. Eppure non mi sentivo ancora convinto.
Poi un messaggio di mia nipote Rebecca: ‘Bellissimo e poetico’, mi ha indotto a sciogliere gli ormeggi. Sono andato al cinema con mia figlia Barbara e Eleonora mia nipote.
Siamo usciti dalla sala commossi! La favola raccontata da Guillermo del Toro aveva avuto la forza di raggiungere il cuore di tre generazioni!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Il trailer di La forma dell’acqua (2017):
- Il DVD di Il labirinto del fauno (2006) – di Guillermo del Toro, 3 Oscar:[amazon_link asins=’B0041KWUBC’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’664fcdb1-18c5-11e8-b36e-5d561fc30490′]
- Il DVD di The Help (2011) – Oscar a Ottavia Spencer:[amazon_link asins=’B007708Z5I’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d1d4ac98-18c5-11e8-aee7-fbc5014c8f05′]
- Il DVD di La felicità porta fortuna (2008) – Golden Globe e Orso D’argento a Sally Hawkins:[amazon_link asins=’B0041KX48A’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ed9ec7a1-18c5-11e8-ade6-d31aa248d212′]
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