Dopo parecchie settimane ho il piacere di recensire un delizioso romanzo fantasy della scrittrice italiana Laura Fiamenghi dal titolo La Strega e il Cavaliere.
L’autrice che non conoscevo fino ad ora, prende spunto dalla più tradizionale narrativa fantasy per riportare alla luce un universo in cui le streghe, maligne ma anche buone, diventano protagoniste.
Utilizzando al meglio le opportunità del Self Editing, la giovane autrice bresciana dedica il suo lavoro letterario ai tanti lettori, e lettrici, che cercano attraverso il Fantasy l’evasione dalla quotidiana ruotine.
Dichiara infatti Laura nella sua breve autobiografia: “La mia più grande soddisfazione é quando un lettore mi scrive e dice di essersi emozionato insieme ai miei personaggi. Di aver pianto, di aver riso, immergendosi per qualche ora in un mondo che lo ha fatto sognare.”
Obbiettivo che sembra aver raggiunto abbastanza bene a giudicare dai consensi che i suoi ‘Romance fantasy’ stanno conquistando.
Secondo i dati pubblicati da Amazon Italia, La Strega e il Cavaliere, ha totalizzato il 53% di consensi a 5 stelle, più un 29% a 4 stelle su una base di oltre 100 valutazioni globali. Un successo pieno!
La Strega e il Cavaliere – la storia
Da Amazon.
“XXI SECOLO Viola, appena ventenne, è saldamente impegnata a vivere una vita normale, nascondendo a tutti la sua insolita capacità udire frammenti dei pensieri altrui ed avere sogni premonitori e visioni. Sua madre, l’unica che forse avrebbe potuto darle delle spiegazioni, è venuta a mancare quando era solo una bambina, così che Viola si trova del tutto impreparata a gestire i suoi poteri che crescono sempre più con il passare del tempo.
Provata e confusa, Viola decide di rifugiarsi nella baita di famiglia sperduta tra le montagne, lì dove i suoi poteri non possano combinare altri guai e lei capisca come gestirli.
XIV SECOLO Ragnor, Signore di Villacorta, è un bastardo, un illegittimo, un cavaliere che ha conquistato con onore e sangue il suo regno e il suo titolo. Nulla è più importante per lui che proteggere e essere un buon sovrano per il feudo che gli è stato affidato dall’Imperatore stesso, ma viene sconfitto dalla Strega del suo acerrimo nemico, Ulfric di Offlaga, e tramutato da essa in un falco, lasciando il suo regno in guerra senza un sovrano.”
In questa sinossi sono contenuti gli ingredienti fondamentali per una storia che si annuncia interessante e densa di sorprese.
Non fa che confermarlo un breve poscritto che recita così:
‘Ogni Cavaliere ha bisogno di una Strega, dovesse trovare la propria anche attraverso le soglie del tempo.’
L’autrice di La Strega e il Cavaliere
Laura Fiamenghi, classe 1985, appassionata di Romance e Fantasy per lei scrivere é regalare attimi di buon umore.
Laureata in lingue e letterature straniere, abita a Brescia, insegna yoga e vende automobili. Ama l’Europa piena di leggende e tradizioni e visita costantemente castelli e dimore storiche che ispirino le location per i suoi libri.
Creatrice del sito Libreria Rosa: pubblica in self-publishing con il suo vero nome Romance Fantasy e Paranormal Romance tra cui la serie ‘Le Streghe di Villacorta’; mentre utilizza lo pseudonimo Alma Rose per i Contemporary Romance e Erotic Romance.
I suoi romanzi
Tre i titoli per la serie ‘Romance Fantasy’.
La Strega e il Cavaliere (2018), La Figlia del Demone (2019), L’Alchimista oscuro (2020). Tutti in formato Ebook Kindle.
Dell’intera serie esiste la raccolta dei tre volumi in un solo Ebook con il titolo: Le streghe di Villacorta.
Due titoli per la serie ‘Paranormal Romance’.
Il dono del mare (2020) e Il dono del mare #2 (2021). L’elemento che ne fa una serie sono le protagoniste che, in entrambi i libri, sono Sirene.
Ma entriamo nel vivo de La Strega e il Cavaliere, con alcuni stralci dal romanzo.
Un estratto dal capitolo 1
“LA GIOVANE EREMITA E IL FALCO
Viola finì di caricare i bagagli sulla piccola utilitaria argento e si volse a salutare il padre, che l’aveva raggiunta sul cancello di casa. Mario era molto contrariato della sua partenza, tanto che non l’aveva aiutata neppure a caricare lo zaino da montagna e l’altra sacca sull’auto.
– Fa’ buon viaggio, – le disse arreso dandole tre baci sulle guance. – E mi raccomando, ogni tanto scendi in paese per chiamarmi.
Viola annuì, rassicurandolo per la centesima volta. – Non ti preoccupare, pa’. Mi farò sentire, te lo prometto. E presterò sempre attenzione, sai che so come comportarmi lassù.
Era domenica mattina, tanto presto che nessuno nell’intero vicinato si era ancora azzardato a mettere un piede fuori dall’uscio di casa, abbandonando il caldo abbraccio delle coperte. Faceva molto freddo per essere ottobre, ma il sole, che si era alzato da poco, prometteva una bella giornata.
Testona e sconsiderata, quanto tua madre, – sospirò Mario, vinto. – Su questo non c’è dubbio, hai preso da lei.
La ragazza gli sorrise, così come faceva ogni qualvolta il padre le raccontava qualcosa di sua madre. Serbava così pochi ricordi di lei.
La baita è così isolata. – brontolò Mario.
Ci vado proprio perché ho bisogno di stare sola, pa’.
Mario sbuffò, ma si rassegnò all’idea di vedere sua figlia partire.
Va’, allora, e fermati a mangiare mentre sali, – le raccomandò. – È una bella scarpinata fino alla baita e se non hai un po’ di calorie da bruciare, ti verrà uno dei tuoi soliti giramenti di testa. Capito? […]
I guai erano iniziati
quando, per la prima volta, aveva sentito sussurrare l’appellativo ‘strega’ rivolto a lei.
Tutto era cominciato con il sogno, a cui non aveva dato immediato peso, dove scopriva che Samuel, il ragazzo che frequentava, l’aveva tradita. In piscina durante una pausa tra le varie lezioni all’università, sfogando la rabbia a furia di bracciate, aveva aspettato di poter udire i pensieri di Samuel prima di infuriarsi.
Sono due mesi che usciamo e non abbiamo ancora combinato niente. Chi mi biasimerebbe se ho preso da un’altra quello che non mi vuole dare lei? Sono un uomo, per la miseria. Non un santo!
Più tardi, in lacrime, mentre si consolava tra le braccia di un’amica, nello spogliatoio della piscina, aveva cercato di sdrammatizzare: – Le auguro che le cadano tutti i denti a quella Marina, e che… che rimanga pelata!
– E a lui, – aveva aggiunto, – spero che nessuna ragazza lo guardi mai più nemmeno da lontano! Scapperanno da lui come se fosse un ratto di fogna!
Lei stessa aveva riso della sua rabbia esagerata mentre si asciugava le lacrime. Pochi giorni dopo, però, Viola aveva incontrato Marina nel bagno dell’università. Sconvolta, teneva tra le mani buona parte della sua chioma corvina e due denti le erano già caduti. Viola si era fermata sulla porta orripilata: non poteva esser stata lei a farlo. Era uscita di corsa dall’università e, andando incontro a un folto gruppo di ragazze che fuggivano da qualcosa di disgustoso, si era trovata davanti Samuel.
Erano bastati pochi pettegolezzi e quella strana coincidenza aveva fatto il giro del campus. Era il gossip del momento. Alla mensa e per i corridoi della facoltà, c’era chi la indicava agli amici spiegando: ‘E’quella la Strega’. […]”
E adesso dal capitolo 2
“IL CAVALIERE STREGATO
Il cielo del tramonto stava diventando plumbeo e Viola, esausta, contava i passi che la separavano da casa. Aveva freddo e bisogno di mangiare qualcosa. Lì, nel bosco, gli unici suoni che la circondavano erano quelli prodotti dai suoi passi e dal suo respiro ansante.
La quiete fu improvvisamente infranta da un rumoroso boato. Uno sparo aleggiò nell’aria come un alito di morte e il grido di dolore del falco si levò alto ferendole le orecchie come una stilettata. Viola si fermò all’istante, tentando di tracciare la direzione di quei suoni.
L’hai preso! È un falco enorme, ottimo tiro. È caduto laggiù.
Viola non poteva aver udito quelle parole: non c’era nessuno vicino a lei nel bosco. I cacciatori si trovavano di certo qualche centinaia di metri più a valle, erano di nuovo i suoi poteri a farle sentire quelle cose.
Si voltò e tornò sui suoi passi; andò dritto verso i cacciatori e arrivò, prima degli uomini armati, sul luogo dove annaspava il falco ferito.
L’animale era abbastanza intelligente dal non gemere in preda al dolore, facilitando la sua cattura; ma quando la vide, la fissò stridendole contro. Viola gli si avvicinò ordinandogli mentalmente di stare calmo.
Andatevene, Strega!
Viola sobbalzò. Era stato il falco a emettere quei pensieri. Si fermò, stupita, mentre i passi dei cacciatori si facevano più vicini. […]
Povera creatura, la ferita era troppo grossa per un animale così piccolo.
Una lacrima appena formata le scivolò lungo la guancia e il mento, cadendo giù sull’ala del falco. Viola non capì subito cosa accadde, ma era già balzata indietro spaventata, quando sul tavolo, al posto del falco, vide comparire un uomo completamente nudo e ricoperto di sangue.
Che cosa ho fatto? Guaì terrorizzata. […]”
Un fantasy ‘classico’
Laura Fiamenghi, attraverso La Strega e il Cavaliere dà vita ad un romanzo fantasy con tutti gli ingredienti del genere letterario amato da tanti lettori.
Preferisce, nelle pagine di copertina, definirlo più propriamente un ‘romanzo romance fantasy’. E lo fa perché, fin da questo primo volume della serie, il ‘romance’ è parte fondamentale della storia.
Scrive Wikipedia che: Il romanzo rosa (detto anche romance) è un genere letterario che narra di storie d’amore e del loro intreccio che si dipanano in genere in avventure e intrighi e terminano sempre con un lieto fine.
E, in effetti, l’autrice riesce a conferire alla sua storia quel sapore di mistero e di magico intrigo che trascina il lettore, pagina dopo pagina, ad immedesimarsi sempre più nelle storie, soprattutto quelle amorose, dei protagonisti.
Il linguaggio dell’autrice è talvolta volutamente malizioso, sottolineando le inevitabili implicazioni tra i principali protagonisti, nei loro ruoli di innamorati – amanti.
Ma c’è anche altro. Perché Laura Fiamenghi, aggiunge anche alla magia una rilevante e fantasiosa componente demoniaca che rende la serie de Le Streghe di Villacorta (in particolare i Libri 2 e 3), straordinariamente ricca di sorprese e colpi di scena.
Ancora la Strega Viola e Ragnor il Cavaliere (segue cap. 2)
“Non conosceva l’uomo, se non quello che poteva vedere. Aveva, forse, una trentina d’anni, lunghi capelli, neri e incolti, gli arrivavano fino a metà schiena e la barba corvina gli celava il viso. Il suo corpo muscoloso, ora nascosto dalle coperte, era segnato da numerose cicatrici; Viola le aveva viste bene, e anche il suo sopracciglio destro era sfregiato da una vecchia ferita.
Come poteva essersele procurate tutte?
Avrebbe capito qualcosa di più guardandolo negli occhi?
Che sguardo si celava sotto quelle palpebre chiuse?
Forse una volta che avesse ripreso conoscenza avrebbe potuto percepire i suoi pensieri e sapere se quell’uomo era un malintenzionato. Alzò una mano per sentire se avesse la fronte calda e lui le afferrò il polso. Viola resistette all’impulso di urlare capendo che, anche se aveva ripreso conoscenza, l’uomo non aveva di certo le forze per farle del male. I suoi occhi chiari la studiarono vacui, come se metterla a fuoco gli costasse fatica. Lo vide guardare le loro mani unite, un sorriso si dipinse sulla bocca barbuta dell’uomo e poi ricadde svenuto. Aveva gli occhi grigi, come quelli di un lupo. […]
[…] I suoi occhi non la spaventarono, vi brillava una grande gioia mista alla sofferenza che gli provocava la ferita.
– Mi avete liberato, – le disse e per la prima volta udì la sua voce. Poi l’uomo perse conoscenza, troppo debole per continuare a stare in piedi e si afflosciò a terra rischiando di battere il capo contro la pietra del caminetto. Viola lo raggiunse che era già privo di sensi e lo trascinò come poteva fino al divano.
La coperta era rimasta dove lui era caduto e la ragazza arrossì trovandosi accanto all’uomo completamente nudo. […]
Dei vestiti comunque
non se ne fece granché: non poteva metterglieli lei. Tuttavia, doveva vestirlo in qualche modo. Non poteva lasciarlo così, nudo come un verme sotto una coperta di lana.
Decise di infilargli quanto meno un accappatoio. Si sedette sulla sponda del divano e lo scoprì per metà dalla coperta, poi tentò di sollevarlo senza fargli male.
Gli cinse il busto con le braccia e lo attirò verso di sé. La cosa era molto più difficile di quanto si aspettasse: quell’uomo pesava quanto un macigno! Le sue braccia riuscivano a malapena a cingere il suo petto ampio. Ci riprovò, ma per farlo senza causargli danno dovette abbracciarlo. La testa di lui le ciondolò sulla spalla, spostandosi con il peso addosso a lei. La sua barba ispida le sfiorò una guancia.
Gli infilò su per le braccia le maniche dell’accappatoio e le spalle ci entrarono solo per un soffio. Lo stese lentamente e lo coprì di nuovo con la coperta. Sopra era vestito ma sotto no, quindi arrivava il peggio.
Sforzandosi di non farsi imbarazzare dalla sua nudità, Viola alzò di nuovo la coperta e tentò di far passare sotto la schiena la parte inferiore dell’accappatoio; dovette alzargli le gambe e tentare di sollevargli i fianchi. Tanto era imbarazzata, Viola aveva il viso fumante. Le gambe muscolose dell’uomo erano intaccate in vari punti da cicatrici che sembravano lasciate da lame. Una, forse la più dolorosa di tutte, partiva verticalmente da metà coscia e saliva di sbieco. Gli occhi di Viola, seguendo la ferita, arrivarono a posarsi poco più in là del sesso dell’uomo e lei avvampò ancora di più. Considerò che lo sconosciuto aveva rischiato davvero parecchio quando gli era stata inferta: due centimetri ancora e avrebbe perso la capacità di procreare. […]”
Concludendo
Un fantasy interessante e ben raccontato. L’editing della versione in ebook è migliorabile ed è la nota critica che numerosi lettori hanno rivolto al volume dal titolo La Strega e il Cavaliere.
Decisamente di miglior qualità da questo punto di vista (io li ho letti tutti e tre) i successivi volumi della saga.
Nonostante queste manchevolezze editoriali ho letto il romanzo molto volentieri e così sembra essere stato per molti dei lettori – recensori che potete trovare sul sito di Amazon. Confermo che è’ piaciuto infatti al 82% dei 107 lettori che hanno espresso la propria valutazione.
Positività crescente per i successivi volumi della serie. La Figlia del Demone = 85%, L’Alchimista oscuro = 90%.
Aggiungo il link dell’intervista dal titolo “Fiera Virtuale del Romanzo Italiano – Intervista a Laura Fiamenghi” del 28 giugno 2020. Una giovane blogger, nickname ‘AngelTany’, intervista l’autrice del romanzo.
Troverete nelle risposte alcune curiosità sulle ricette creative della Fiamenghi che possono interessare autrici/autori esordienti.
Auguri all’autrice per i suoi prossimi lavori e la sua dimostrata capacità di dare ai suoi romanzi Fantasy una particolare singolarità che sembra piacere veramente a tanti!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- La Strega e il Cavaliere – il libro di oggi (Viola e Ragnor)
- La Figlia del Demone – il secondo volume della saga (Sparda e Etan))
- L’Alchimista oscuro – il terzo volume della saga (Milena e Zante)
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