Ecco le prime righe del cap.4 del romanzo storico L’Africano, il libro di cui sto per parlarvi.
“La processione di senatori che era partita dal Campo Marzio salì per la Via Sacra e arrivò al Foro Boario. Era l’inizio del lungo corteo trionfale del console Quinto Fabio Massimo, vincitore contro le tribù liguri del Nord Italia, che erano state sconfitte e respinte verso le Alpi.
Le colonie e le città della regione che godevano della protezione di Roma erano state liberate dai continui attacchi, assedi e saccheggi di quei barbari.
«Prima vengono i senatori» spiegava Pomponia al figlio, di soli due anni. Il piccolo Publio osservava la calca e la lunga comitiva con occhi ammirati, senza capire bene il perché di tanta agitazione. «Guarda, lì ci sono tuo padre e tuo zio!» Publio e Gneo Cornelio Scipione, in qualità di senatori di Roma, sfilavano insieme agli altri membri del massimo organo di governo della città.
Durante il trionfo personale di un console, la tradizione voleva che il Senato al completo si muovesse per primo, perché al popolo di Roma e al generale festeggiato fosse chiaro che tutti erano subordinati alla sua autorità. Dopo i senatori, decine di legionari in formazione perfetta sfilavano con le insegne strappate ai Liguri, le armi degli sconfitti e il bottino di guerra.
Numerosi prigionieri incatenati erano costretti a trascinarsi per le strade di Roma sotto lo sguardo attento del popolo. Nei loro occhi si mescolavano rancore e ammirazione, per i magnifici templi adornati di ghirlande che costellavano il percorso, per le migliaia di persone con abiti lussuosi e le centinaia di soldati ben armati appostati sui due lati della strada.”
Il protagonista
Publio Cornelio Scipione, l’Africano appare qui all’età di due anni. Santiago Posteguillo, lo scrittore spagnolo autore del romanzo mi avvicina ad una figura che l’approccio scolastico della storia non era riuscito assolutamente a farmi percepire.
Anche per me, fino ad un paio di anni fa, il nome di ‘Scipione l’Africano’ restava associato ad un ricordo remoto e fumoso di qualche riga di storia romana e niente più. Poi, quasi per caso, l’incontro con un libro mi ha aperto una finestra con una diversa visione sull’argomento. Ed è stato Santiago Posteguillo, un autore sconosciuto, che con il suo ‘Invicta Legio’ mi ha fatto scoprire uno dei personaggio che ha cambiato la nostra storia. Appunto Scipione detto L’Africano.
‘Invicta Legio’ è il primo romanzo di Posteguillo che ho potuto leggere. Pur essendo il secondo titolo della trilogia si legge benissimo in modo autonomo. E devo confessare che mi ha entusiasmato. Avrei potuto fermarmi a questo punto, ma il modo di raccontare di questo autore mi è talmente piaciuto che ho comunque deciso di affrontare l’intera trilogia a cominciare appunto da L’Africano, il primo libro su questo personaggio.
Sinossi del romanzo
Ed ecco in sintesi il contenuto del libro.
“Roma, 235 a.C. Il senatore Publio Cornelio Scipione, avido lettore di tragedie greche, è pronto ad assistere a una delle prime rappresentazioni teatrali messe in scena nella capitale. Non sa che quel giorno si sta compiendo la Storia. Perché poco dopo l’inizio dello spettacolo, un servo arriva a chiamarlo. È nato suo figlio: si chiamerà come lui, Publio Cornelio Scipione, ma sarà ricordato nei secoli a venire con un altro nome: l’Africano. L’uomo destinato a salvare l’Impero, e impedire che la civiltà romana venga cancellata.
Perché Roma, in quell’ultimo spicchio del III secolo, è in pericolo. A minacciarla c’è l’esercito più potente che la capitale dell’Impero si sia mai trovata a fronteggiare, guidato da uno dei condottieri più abili e spietati che la Storia ricordi. Annibale, che col suo esercito di soldati ed elefanti è pronto ad attraversare le Alpi, e a dare alla Storia un corso inimmaginabile.
Tra Scipione e Annibale si consumerà una battaglia all’ultimo sangue. In palio, c’è il destino di un mondo.”
Il grande avversario
Colui che passerà alla storia come L’Africano è destinato ad incrociare il proprio cammino con un avversario di tutto rispetto: il cartaginese Annibale.
Ecco un istantanea di quest’ultimo tratta dal cap. 10 del libro:
“Il capitano della piccola flotta cartaginese composta da tre triremi osservava insieme a un ufficiale il figlio del grande Amilcare, che camminava in coperta.
«Sembra nervoso» commentò l’ufficiale. Annibale passeggiava da un’estremità all’altra della nave, seguendo sempre lo stesso percorso. «Sembra un leone in gabbia.» Il capitano annuì lentamente. Il figlio di Amilcare, dopo aver trascorso alcuni anni a Cartagine, tornava in Iberia, dove Asdrubale l’aveva reclamato perché prendesse parte alla conquista della penisola. Dentro di lui ribolliva la rabbia trattenuta per quattro lunghi anni trascorsi lontano dal suo obiettivo: vendicare la morte del padre e sottomettere le tribù che gli avevano teso un’imboscata in quel tragico pomeriggio, in quella valle maledetta e abbandonata dagli dèi.
Annibale ricordava lo stratagemma degli Iberi, i buoi che trasportavano i tronchi, il fuoco, l’imboscata e l’orrore della lotta. Si spostava da un lato all’altro della nave da quando erano partiti da Cartagine e non aveva intenzione di fermarsi finché non fossero arrivati a Qart Hadasht.
Il capitano della nave ribatté all’ufficiale. «Non sembra un leone in gabbia. È un leone in gabbia quello che trasportiamo su questa nave… Lo libereremo in Iberia. Solo gli dèi sanno che cosa succederà a partire da quel momento. Dal canto mio, ti dico che mi guarderò bene dall’incrociare la sua strada.»”
Il libro
Pubblicato in Italia da Piemme nella Collana Pickwick, L’Africano è un poderoso volume di 782 pagine e si avvale dell’ottima traduzione di Roberta Marasco.
Nonostante la mole ed i suoi 103 capitoli confesso di aver letto il libro con un interesse veramente particolare grazie all’ottima abilità di raccontare di Posteguillo. Ma soprattutto per l’incredibile intensità di questo periodo di storia romana, e le connotazioni umane, militari e politiche di Scipione e di Annibale, i due grandi nemici.
Ma la stessa positiva esperienza l’avevo potuta verificare anche durante la lettura di ‘Invicta Legio’ (anche qui 101 capitoli per quasi mille pagine).
Entrambi i volumi sono corredati di mappe dove vengono tratteggiate le diverse posizioni degli schieramenti avversari durante le molte battaglie che li vedono protagonisti. E mentre in L’Africano il centro dello scontro ci riporta alla battaglia di Canne, in ‘Invicta Legio’ è la battaglia di Zama ad essere al culmine dell’attenzione.
Ma la vera abilità dell’autore è quella di ‘immergerci’ letteralmente nei due mondi che si contendono il dominio di questa storia che ci appartiene.
E’ stato di recente pubblicazione in Italia (aprile 2018) il terzo volume della trilogia dal titolo ‘Il tradimento di Roma’ che avrebbe dovuto concludere questa monumentale ricostruzione storica.
E, quasi a sorpresa, infine Piemme ha appena pubblicato (giugno 2018) un quarto volume su Scipione dal titolo ‘La fine di Scipione’. Una sorta di ‘memoria’ aggiuntiva che Posteguillo attribuisce al condottiero giunto al termine del proprio cammino.
Ed in questo ultimo libro Posteguillo mette in bocca a Scipione queste tragiche conclusioni. «Io e Annibale siamo stati entrambi grandi generali, traditi dai nostri rispettivi Senati, esiliati: come non potrei provare empatia per quest’uomo, nonostante lo abbia combattuto per anni?»
Santiago Posteguillo
Nato nel 1967 a Valencia è uno degli scrittori storici spagnoli più amati dai lettori del suo paese e di gran parte del mondo. Professore di linguistica e filologia presso le Università di Valencia e Castellòn. Specializzazioni presso università statunitensi e britanniche.
La qualità e la leggibilità delle sue ricostruzioni storiche romane possono essere paragonate solo a quelle della bravissima Colleen McCullough.
Ma, a differenza della brava scrittrice australiana, Posteguillo non trascura di indicare al lettore la consistente bibliografia che sostiene le proprie narrazioni degli eventi.
I suoi libri conosciutissimi nell’universo della lingua ispano americana, vantano traduzioni in italiano, polacco e catalano e sono in corso traduzioni in molte altre lingue.
Oltre al ciclo relativo a Scipione, Posteguillo è autore anche di una trilogia dedicata all’imperatore Traiano. Anche questa con un grande successo di pubblico e tradotta in italiano sempre da Piemme.
Un eccellente autore e storico tutto da scoprire. Buona lettura!
Dello stesso autore
L’Ispanico recensito il 10/04/2019
Per chi desidera approfondire od acquistare
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- Video con una interessante ricostruzione della Battaglia di Canne:
Prossimamente
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