Il regista
David Fincher è noto al pubblico cinematografico per una serie di film di grande successo che portano la sua firma. Prima di Gone Girl (2014), che è il suo undicesimo lavoro, ci ha regalato solo per citare gli ultimi tre ‘Il curioso caso di Benjamin Button’ (2008), ‘The Social Network’ (2010), e ‘Millennium- Uomini che odiano le donne’ (2014). L’elenco completo lo troviamo su Wikipedia.
La regia è quindi di tutto rispetto. Anche se la tepida accoglienza del suo secondo film ‘Alien 3’ nel 1992 ha rischiato di stroncargli la carriera. Poi una serie di successi e con ‘The Social Network’ ha ottenuto nel 2011 ben 8 nomination e 3 premi Oscar. Di sé dice: “Credo proprio di essere negato per capire cosa vuole il pubblico. Ma so bene quello che non voglio io.”
Il film
Una telefonata da parte della presidente della Fox gli propone la lettura del libro. Lui è in Australia, accetta la richiesta rimandandola dopo il suo ritorno negli States che avverrà poco tempo dopo. Il libro lo affascina ed accetta l’incarico. La ritiene una bella sfida. Dichiarerà in una intervista resa nel 2014 a Ciak: “Le due differenti versioni che Nick e Amy danno del loro matrimonio, invitano lo spettatore ad interrogarsi, preoccuparsi, arrabbiarsi e prendere posizione. […] Chi dice il vero e chi dice il falso? Nick è un assassino? Amy è una psicopatica?”
Per l’adattamento del film al libro il regista gioca la carta del coinvolgimento dell’autrice del romanzo. L’idea funziona e nasce un sodalizio che renderà possibile fare emergere al meglio, anche nel film, la personalità di ognuno dei componenti di questa singolare coppia. Gillian Flynn, la scrittrice, ne firma quindi il soggetto e la sceneggiatura.
Rosamund Pike e Ben Affleck
Quando il regista, nella impegnativa ricerca dei due protagonisti principali, ha optato per la Pike e per Affleck l’elemento principale per la scelta è stato, per entrambi, alcune similitudini nelle storie personali dei due attori a quelle dei protagonisti del libro. Per Rosamund Pike il regista ha ‘fiutato’, fin dal primo incontro, una caratteristica fondamentale per il personaggio di Amy. Entrambe figlie uniche, e quindi cresciute con le sicurezze tipiche di un affetto genitoriale totalmente rivolto a quella eterna bimba di casa. Per Ben Affleck l’elemento premiante è stata invece la sua enorme notorietà, che nella complessa vicenda della scomparsa (omicidio?) lo ha reso adattissimo al ruolo di colui che finisce come bersaglio dell’opinione pubblica completamente schierata contro.
Il film trascina, fin dalle prime scene, lo spettatore all’interno della strana relazione fra questa coppia apparentemente perfetta, ma che proprio in occasione del quinto anniversario di matrimonio comincia a rivelare alcune crepe.
Il resto del cast
La sceneggiatura naviga con disinvoltura fra presente e flashback per rendere ancora più misteriosa la vicenda agli occhi dello spettatore.
Anche i coprotagonisti sono assolutamente azzeccati. Non solo, ma dopo la lettura del libro, ho percepito quanto sia stata utile la collaborazione della scrittrice nell’ottenere dagli interpreti, anche quelli secondari, le connotazioni caratteriali e comportamentali che appartengono ai personaggi del libro. Particolarmente importanti in un lavoro cinematografico nel quale l’aspetto psicologico prevale sull’azione.
Eccellenti le interpretazioni di Kim Dickens (Detective Rhonda Boney) e Patrick Fugit (Detective Jim Gilpin); e ancora Carrie Coon (Margo Dunne) la gemella di Nick e l’avvocato di Nick (Tanner Bolt) interpretato da un bravissimo Tyler Perry.
Ma ritengo che, grazie alla regia, quasi tutti i personaggi principali abbiano contribuito a esprimere al meglio lo spirito del libro. Gillian Flynn riceve, nel 2014, l’Hollywood Film Awards per la miglior sceneggiatura. Stesso riconoscimento a ‘Gone Girl’ come miglior film.
Candidatura agli Oscar 2015 a Rosamund Pike come miglior attrice protagonista. Quattro candidature al Golden Globe sempre nel 2015, per la regia , per la miglior attrice in un film drammatico, per la miglior sceneggiatura, e per la miglior colonna sonora originale.
A questo proposito merita la segnalazione l’ottima colonna sonora scritta a quattro mani da Trent Reznor e Atticus Ross.
Ancora nel 2014 il National Board of Review of Motion Pictures riconosce Gone Girl come uno dei dieci migliori film dell’anno. Nel 2015 viene assegnato l’Empire Award a Rosamund Pike come miglior attrice, e il Critic’s Choice Movie Award, sempre del 2015, va a Gillian Flynn per la miglior sceneggiatura non originale. E poi altri riconoscimenti anche internazionali. Un vero successo!
Altre curiosità
Per il ruolo di Amy prima di Rosamund Pike sono state in lizza anche attrici del calibro di Charlize Teron, Natalie Portman, Emily Blunt, Rooney Mara, e Reese Witherspoon, che è anche produttrice della pellicola.
E a proposito delle impegnative caratterizzazioni, nella sceneggiatura del film, dei due protagonisti del libro Gillian Flynn dichiara:
“Uno dei grandi vantaggi che ho avuto nello scrivere Gone Girl, (e poi di curare la sceneggiatura del film), è stato quello di potermi muovere senza sforzo fra Amy e le storie di Nick. Alternando in ogni capitolo il punto di vista di ciascuno dei due. Avere due narratori ‘inaffidabili’ dà al romanzo un vertiginoso senso del rischio; il lettore (o lo spettatore) non ha alcun porto sicuro in cui rifugiarsi.” E poi aggiunge che per rendere verosimile il pensiero del marito (Nick) ha attinto ampiamente ai suoi ricordi dei numerosi amici maschi avuti in gioventù. Si interrogava su cosa avrebbero potuto dire nelle varie situazioni. E la risposta rendeva la scena o il dialogo credibile. Il Nick che ne é emerso risulta un marito molto convincente. (Intervista per ‘theguardian.com’).
Bilancio
Circa due anni di riprese, per 149 minuti di film costati circa 50 milioni di dollari. Il film incasserà nelle sale quasi 370 milioni.
Io ho visto prima il film e solo dopo ho letto il libro. Non in sala, ma in DVD, come ormai mi succede molto spesso. Nella prossima recensione vi darò il mio pensiero sul confronto, e mi sforzerò di ipotizzare un vincitore.
Per il momento mi limito a dichiarare che sono rimasto molto soddisfatto di come ho trascorso le due ore e mezza di suspence davanti allo schermo. Merito, certamente della storia, ma soprattutto della versatilità interpretativa della protagonista, una eccezionale, nonché splendida, Rosamund Pike. In ruoli diversi – l’avevo già apprezzata in Jack Reacher – contraddice la sua fama di “bionda di ghiaccio” come viene definita nell’ambiente cinematografico. Perché, a mio parere, in questi ultimi due film, dimostra di essere un’ attrice destinata a regalarci ancora delle piacevolissime sorprese.
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