Recensisco oggi per voi il bel romanzo di Jan-Philipp Sendker dal titolo L’arte di ascoltare i battiti del cuore.
“Il padre di Julia è scomparso improvvisamente nel nulla.
Sono passati ormai quattro anni e l’unico indizio che porta sulle sue tracce sono le parole di un’intensa lettera d’amore indirizzata a una donna in Birmania.
La ragazza decide di partire per scoprire i segreti del padre e in un villaggio tra le montagne, attraverso i magici racconti di un anziano che sostiene di averlo conosciuto, si sente per la prima volta veramente vicina a lui.” (sintesi promozionale Amazon Ebook).
Avevo programmato da giorni la stesura della recensione di un altro bel romanzo, quando dopo ore di intensa lettura sono arrivato al termine di questa insolita e toccante storia d’amore. Talmente intensa e coinvolgente da farmi decidere di cambiare le mie priorità.
Ed eccomi a voi amici per darvi il mio parere su questo romanzo ed il suo autore.
Jan-Philipp Sendker
L’autore del romanzo L’arte di ascoltare i battiti del cuore, assolutamente sconosciuto anche per me fino ad oggi, è un autore tedesco contemporaneo.
“Jan-Philipp Sendker è nato ad Amburgo nel 1960. All’età di 13 anni ha scritto in una tesina scolastica su ciò che avrebbe voluto fare da adulto: scrivere romanzi.
Ha lasciato la scuola senza mai affrontare l’università. Ha iniziato a scrivere romanzi. Nonostante idee brillanti e primi capitoli promettenti, non scrisse mai più di venti pagine.
Si trasferì a Parigi per ispirazione, studiò la lingua e lo stile di vita parigino, entrambi con risultati molto limitati. Tornato in Germania ha lavorato come giornalista freelance fino a quando il prestigioso settimanale “Stern” lo ha assunto come reporter.
Nel 1990 è diventato il corrispondente di Stern negli Stati Uniti, con sede a New York City. Cinque anni dopo si è trasferito a Hong Kong per lavorare come corrispondente in Asia per lo stesso giornale.
Ed, a quel punto ha preso una coraggiosa iniziativa. Con i pochi risparmi accumulati ha dedicato tre anni di permesso non retribuito per poter finalmente scrivere il suo primo romanzo.
“L’arte di ascoltare i battiti del cuore” è stato scritto in una piccola fattoria nello stato di New York.
Sfortunatamente all’inizio il romanzo non ha incontrato un grande successo. E così Sendker ha dovuto tornare a “Stern”.
Finché, tre anni dopo, ha lasciato definitivamente la sua professione di giornalista per diventare un romanziere a tempo pieno e vivere con la sua famiglia a Potsdam, in Germania.
Ha iniziato una trilogia cinese, il primo libro si chiama “Whispering Shadows” (Il sussurro delle ombre – 2010), il secondo “The Language of Solitude” (Gli scherzi del dragone – 2011) il terzo è appena uscito in Germania. I suoi libri sono tradotti in più di 35 lingue.”
L’arte di ascoltare i battiti del cuore
Il romanzo di oggi è il primo di una serie definita “Birmana” avendo come area geografica di riferimento la Birmania.
Col titolo italiano L’arte di ascoltare i battiti del cuore il romanzo tedesco “Das Herzenhören” (Ascolta il cuore) (2002) viene pubblicati nel nostro paese solo 7 anni dopo (2009) dall’editrice vicentina ‘Neri Pozza Editore’.
Le circa 300 pagine dell’edizione cartacea con copertina flessibile si avvalgono dell’ottima traduzione di Francesco Porzio.
Attualmente la serie conta sulla traduzione italiana anche del secondo e terzo romanzo, tutti pubblicati da Neri Pozza, coi titoli Gli accordi del cuore (2012) e La memoria del cuore (2020). Tutti disponibili in edizione cartacea e sotto forma di Ebook.
La trilogia sta ricevendo un grande successo nel mondo. Il primo volume (la nostra recensione) dispone ad oggi di 371 voti (Amazon Italia) con il 65% dei giudizi a 5 stelle e il 22% a 4 stelle. Analogo apprezzamento ha ricevuto l’edizione internazionale in lingua inglese: 3.819 voti di cui il 67% a 5 stelle e il 21% a 4 stelle (fonte Amazon).
Il sito statunitense di promozione letteraria Goodreads riporta 70.780 valutazioni con giudizi positivi pari al 92% (5 stelle = 35%; 4 Stelle = 38%; 3 stelle = 19%).
Identico giudizio positivo secondo Google da parte dei propri utenti. L’arte di ascoltare i battiti del cuore è piaciuto al 92% del campione di riferimento.
Il romanzo comincia così
“La prima cosa che mi colpì furono i suoi occhi. Sprofondati nelle orbite, sembrava non potessero far altro che fissarmi. Anche gli altri clienti della sala da tè mi guardavano in modo più o meno impudente, ma lui era il più sfacciato di tutti. Come se fossi una creatura esotica, qualcosa che si vede per la prima volta. L’età non riuscivo a definirla.
Il viso era pieno di rughe, di sicuro doveva avere più di sessantanni, forse anche settanta. Portava una camicia ingiallita, un longy verde e sandali di gomma. Mi sforzai di ignorarlo e mi guardai intorno nella sala da tè, una baracca di legno con tavoli e sgabelli bassi che poggiavano sulla polverosa terra battuta. A una delle pareti erano appesi vecchi calendari con foto di ragazze, vestite con abiti che arrivavano fino ai piedi, bluse dalle maniche lunghe, il colletto alla coreana abbottonato, l’espressione seria e pensosa. Mi ricordavano le vecchie fotografie delle ragazze di buona famiglia dei primi del Novecento, colorate a mano, che si trovano nei mercatini delle pulci di New York.
Sulla parete di fronte, una vetrina con biscotti e dolcetti di riso sui quali si posavano mosche a dozzine. Accanto, un fornello a gas con sopra un bollitore nero di fuliggine con l’acqua per il tè. In un angolo, una catasta di cassette di legno con delle bottigliette piene di una bibita arancione. Non ero mai entrata in un locale così miserabile.
C’era un caldo soffocante, il sudore mi scorreva lungo le tempie e sul collo, i jeans mi si erano appiccicati alla pelle. All’improvviso il vecchio si alzò e si avvicinò.
«Scusi tanto, giovane signora, se mi permetto di rivolgerle la parola» disse sedendosi al mio tavolo.
«Non è corretto, lo so
soprattutto perché non ci conosciamo, o almeno lei non conosce me, neanche di vista.
Mi chiamo U Ba e ho sentito molto parlare di lei, il che tuttavia, lo ammetto, non giustifica il mio comportamento. Suppongo sia sgradevole sentirsi rivolgere la parola da uno sconosciuto in una sala da tè, in un luogo straniero, in terra straniera. Lo comprendo fin troppo bene. Ma desidero – anzi, per essere sincero e per parlar chiaro – devo chiederle una cosa. Ho atteso fin troppo a lungo questa occasione per potermi permettere di starmene seduto e zitto davanti a lei, ora che è qui.
«Quattro anni ho atteso, per la precisione. Quante volte ho passeggiato avanti e indietro per la nostra polverosa via principale, il pomeriggio, vicino alla fermata dell’autobus che trasporta i pochi turisti che si avventurano fin qui! In qualche occasione, quando mi è stato possibile, nei rari giorni in cui arriva un volo dalla capitale, sono andato fino al nostro piccolo aeroporto e l’ho cercata con gli occhi tra la gente, invano.
«Certo che ce ne ha messo di tempo.
«Non che voglia rimproverarla, la prego, non mi fraintenda. Ma sono vecchio, e non so quanti anni ancora mi restino da vivere. Nel nostro paese la gente invecchia presto e muore presto. La mia vita volge lentamente al termine e io ho ancora da raccontare una storia, una storia fatta apposta per lei. […]
«Julia Win. Nata il 28 agosto 1968 a New York City. Madre americana, padre birmano. Il suo cognome è parte della mia storia, parte della mia vita, da quando, cinquantacinque anni fa, sono strisciato fuori dal grembo di mia madre, […]
Fra poco le spiegherò tutto, ma prima permetta che le faccia una domanda: lei crede nell’amore? […]”
La sinossi estesa di L’arte di ascoltare i battiti del cuore
“A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall’aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale non esiterebbe a giudicare miserabile.
Il caldo poi è soffocante, così come gli sguardi degli avventori che scrutano ogni volto a loro poco familiare con fare indagatorio.
Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesse lì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre è scomparso. La polizia ha fatto le sue indagini e tratto le sue conclusioni.
Tin Win, arrivato negli Stati Uniti dalla Birmania con un visto concesso per motivi di studio nel 1942, diventato cittadino americano nel 1959 e poi avvocato newyorchese di grido… un uomo sicuramente dalla doppia vita se le sue tracce si perdono nella capitale del vizio, a Bangkok.
L’atroce sospetto che una simile ricostruzione della vita di suo padre potesse in qualche modo corrispondere al vero si è fatto strada nella mente e nel cuore di Julia fino al giorno in cui sua madre, riordinando la soffitta, non ha trovato una lettera di suo padre.
La lettera era indirizzata a una certa Mi Mi residente a Kalaw, in Birmania, e cominciava con queste struggenti parole: ‘Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l’ultima volta’.”
Nelle circa 300 pagine del romanzo c’è la storia singolare e struggente che milioni di lettori di tutto il mondo hanno conosciuto, condiviso ed amato.
Non si piange durante la lettura. I protagonisti della storia hanno superato questa forma di debolezza. Lo hanno fatto perché l’amore che viene descritto prevale su ogni altro sentimento. Fino a sconfiggere ogni nostra paura!
La bussola del cuore
I momenti di riflessione profonda sono parte integrante della vicenda umana dei protagonisti.
La Birmania, con la sua gente, le tradizioni secolari che vengono mantenute vive per generazioni, danno al romanzo L’arte di ascoltare i battiti del cuore un sapore unico e pervasivo.
Pagina dopo pagina possiamo immergerci in pensieri come quello che state per leggere, molto lontano dalla nostra razionale cultura occidentale.
” […] «Che altro ti serve?» chiese U May. «L’essenziale è invisibile agli occhi».
Un lungo silenzio, poi continuò: «I nostri sensi amano ingannarci, e gli occhi sono i più ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Crediamo di vedere quello che c’è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie.
Dobbiamo imparare a comprendere l’essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono più d’impedimento che altro. Ci inducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi, e non intendo solo le orecchie o il naso.
Parlo di quell’organo che è dentro di noi e per il quale non c’è un nome. Chiamiamolo la bussola del cuore». […]”
Oppure sentimenti come questi
” […] Aveva pronunciato quelle parole a bassa voce, muovendo appena le labbra: amo e sono amato.
Era tutto lì. Così semplice, così complicato.
Era sicuro del suo amore e dell’amore di Mi Mi com’era sicuro del suo corpo. Nessuno avrebbe potuto togliergli quella felicità. Fino a quando avesse avuto fiato per respirare, avrebbe amato Mi Mi e sarebbe stato amato da lei.
Anche se era a due giorni di viaggio. Anche se non rispondeva alle sue lettere e se ormai aveva perso la speranza di rivederla negli anni successivi. Anche se non avrebbero potuto condividere il loro amore né confermarselo l’un l’altro ogni giorno.
Ciò che possedeva era più di quanto la maggior parte degli uomini potesse trovare in una vita intera.
Doveva solo smettere di desiderare di più. Non doveva essere avido. L’avidità rende ciechi e sordi. Si vergognò di essere stato così cieco di fronte alla sua fortuna.
Da quando l’aveva capito e accettato, si era reso conto di quale grande dono avesse ricevuto.
Non viveva più nel passato e neanche nel futuro.
Godeva di ogni giorno come se si svegliasse accanto a Mi Mi e si addormentasse insieme a lei. […]”
Storia a lieto fine?
Leggete il romanzo e lo scoprirete da soli. E chissà che non vi succeda di scoprire che la vita può celare prospettive che ribaltano le nostre più solide certezze. E che ci rivelano, nel contempo, sprazzi di felicità di cui abbiamo spesso ignorato l’esistenza.
“Con questo libro Jan-Philipp Sendker ha creato un’opera incantevole, viva, avvincente, misteriosa e commovente. In essa aleggia lo spirito della Birmania, della sua bellezza, dello stile di vita e della filosofia dei suoi abitanti. (F.to Bücherschau.)”
Leggetelo, leggetelo, leggetelo!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- L’arte di ascoltare i battiti del cuore (2009) – il libro di oggi
- Gli accordi del cuore (2012) – il secondo libro della trilogia
- La memoria del cuore (2020) – il terzo libro della trilogia
- Video YouTube: The Art of Hearing Heartbeats by Jan-Philipp Sendker – Extended – In inglese, con sottotitoli in inglese. Conosciamo l’autore, il romanzo e le sue idee.
Rispondi