Sono andato a vedere L’inganno, il nuovo attesissimo film di Sofia Coppola. Presentato in anteprima ed in concorso al festival di Cannes 2017 è uscito nelle sale italiane lo scorso 21 Settembre. Sette anni dopo il suo trionfo a Venezia con il Leone d’oro per il suo film ‘Somewhere’.
Questa volta è Cannes a tributarle il ‘Prix de la mise en scène’ (miglior regia) per questo suo nuovo lavoro ‘The Beguiled’ L’inganno.
Girato in tempo di record (31 ottobre – 7 dicembre 2016) la figlia del grande regista italoamericano Francis Ford Coppola si cimenta con un remake. Sto parlando del film del 1971 ‘La notte brava del soldato Jonathan’ magistralmente interpretato da un quarantenne Clint Eastwood.
Come in molti dei suoi film, anche per L’inganno Sofia Coppola svolge il doppio ruolo di regista e di sceneggiatrice.
La storia
Siamo negli Stati Uniti durante la guerra di secessione. Il caporale nordista Jonathan (John) McBarney in fuga dai soldati sudisti e gravemente ferito ad una gamba, viene trovato da Amy, una ragazzina in cerca di funghi nel bosco. Amy fa parte di un collegio femminile in territorio nemico. Qui isolate e bloccate dalla guerra che li circonda, vivono alcune educande di età diverse guidate da Martha, la direttrice, e Edwina che funge da istitutrice.
L’arrivo del ferito, nemico sì – ma bello e tenebroso – sconvolge gli equilibri della minuscola comunità femminile. Per carità cristiana ognuna di esse si adopera, a modo suo, per aiutare il caporale a ristabilirsi. Passano i giorni e la gamba dell’uomo migliora. Ma questa presenza maschile, attira talmente l’attenzione di donne e ragazze al punto che concordemente rinunciano ad attuare il loro dovere di consegnare l’ospite alle forze sudiste. E decidono di trattenerlo all’interno del college. E non certo per altruismo!
Purtroppo la tragedia è alle porte. E quando il conteso Jonathan viene scoperto nottetempo nel letto della giovane Alicia, la gelosia delle due adulte del collegio si scatena. Edwina in un impeto di rabbia lo spinge facendolo cadere dalle scale provocandogli la rottura della gamba in via di guarigione. Martha medita una vendetta ancora più atroce che attua mentre il soldato è incosciente.
Al risveglio Jonathan, scoperta la sua irreversibile menomazione, diventa una furia. Non senza difficoltà verrà ristabilita una sorta di tregua. Ma le rivalità, mai sopite fra le abitanti del collegio, genererà una reazione ancora più perfida di quanto accaduto fino a quel momento.
Il film
Come nei film precedenti anche ne L’inganno lo stile della Coppola è inconfondibile. La regista si affida ad una sceneggiatura dove le immagini hanno il ruolo più importante. Situazioni, atteggiamenti, linguaggio dei corpi, espressioni dei volti sostituiscono gran parte dei dialoghi ed invitano lo spettatore ad osservare, a percepire o ad intuire più che ad ascoltare.
Fotografia degli ambienti e di paesaggi, colonna sonora e rumori sono gli ingredienti complementari che sostengono la narrazione.
E Sofia Coppola sa di poter contare sugli interpreti che ha scelto per rendere chiara la sua lettura della pagina che vuole raccontare.
L’universo che descrive è intriso di attrazioni amorose declinate in vari modi a seconda dei personaggi e della loro età. Ma è anche lo specchio impietoso dei peggiori sentimenti. Gelosia, perfidia, ferocia, ambiguità, ipocrisia, menzogna. Ed il cocktail che ne deriva non può portar nulla di buono.
L’immagine finale del film, lascia lo spettatore con un senso di irrisolto. Ci appare la bellissima casa padronale del profondo sud ed un insieme di graziose figure femminili. Ma, dietro alle pose statuarie e pacate del ritratto di gruppo, si celano i tragici ruoli che nessuna di loro avrà forse mai il coraggio di confessare.
Gli interpreti
Quando definisce il cast per L’inganno Sofia Coppola gioca a colpo sicuro. Lo dimostra la scelta di alcune delle protagoniste che ha già ampiamente collaudato nei suoi precedenti lavori. A partire dall’immancabile Kirsten Dunst nel ruolo della fragile Edwina Morrow. Ma anche Elle Fanning, già protagonista di ‘Somewhere’. Inevitabile constatare che tra i due film sono trascorsi sette anni. E che la freschezza della undicenne Cleo è scomparsa. Al suo posto troviamo una Alicia diciottenne, conturbante e maliziosa.
Ineccepibile la decisione di affidare a Colin Farrell e a Nicole Kidman il compito di rappresentare i due personaggi principali cioè gli amici/nemici Jonathan e Martha. Diabolicamente perverso lui. Sempre affascinante ed enigmatica lei.
Ed è di tutto rispetto anche l’interpretazione delle protagoniste minori: Angourie Rice (Jane), Oona Laurence (Amy), Emma Howard (Emily) ed infine Addison Riecke (Marie).
Qualche approfondimento
In un’interessante intervista pubblicata sul sito FSR (Film School Rejects) “filmschoolrejects.com” intitolata ‘In conversation with Sofia Coppola’ del maggio 2017 a firma Kristen Lopez possiamo leggere:
“D: Clint Eastwood era stato il protagonista del film basato sulla stessa storia nel 1971. Qual’ è stato il motivo che ti ha spinta a tentare un remake?
R: Quando ho visto il film del ’71 sono rimasta affascinata da questa vicenda raccontata solo da un punto di vista maschile. Don Siegel (il regista) e Clint Eastwood (il protagonista) sono riusciti a renderlo una sorta di film ‘macho’.
Ho deciso che mi sarebbe piaciuto raccontare la stessa storia da un altro punto di vista: quello femminile.
Ho sentito di dare a queste donne una voce. Si vedono sempre storie di uomini in un film di guerra, mai quello che succede alle donne rimaste a casa. Ed attraverso questa produzione ho provato a farlo.”
E, poi più avanti, a proposito della sua riconosciuta attenzione ai costumi, aggiunge:
“Tutta la tavolozza di un film di guerra è naturalmente scura. Così ho voluto esprimere il mondo femminile attraverso i pizzi e le stoffe colorate. Questi pastelli tenui, in aperto contrasto col buio dell’uomo che si introduce in questo mondo pallido e delicato delle donne del sud americano.”
E poi dalle risposte della regista potrete capire meglio tante altre cose ancora che hanno contribuito al successo del film. Sofia Coppola sa quello che vuole esprimere ed i suoi lavori fino ad oggi lo dimostrano ampiamente.
Le mie impressioni finali
Speravo di passare un paio d’ore interessanti e così è stato. Ho visto gran parte della filmografia della Coppola. Conosco il suo stile e quindi non ho avuto sorprese.
Non ho visto la versione maschilista del film, quella del 1971. Ma sto per acquistare il DVD, e lo guarderò con grande attenzione.
I 94 minuti de L’inganno me li sono ampiamente goduti grazie anche alla splendida fotografia di Philippe Le Sourd ed alle musiche del gruppo musicale francese Phoenix che ha dato vita alla colonna sonora.
Indubbiamente un bel film, gestito con maestria ed interpretato con grande abilità anche dalle attrici più giovani. Che strappa ogni tanto anche qualche sorriso, e ci regala immagini e suoni che sono una delizia per i nostri sensi.
Ma che non teme di svelarci anche un ritratto impietoso dei profondi abissi del genere umano e delle sue peggiori contraddizioni.
Se potete andate a vederlo!
Per chi desidera approfondire od acquistare
1. Il trailer in italiano (Premio per La miglior regia – Cannes 2017)
2. Il Dvd di Somewhere (Leone d’oro Miglior Film – Venezia 2010):[amazon_link asins=’B004DTM0RU’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5d10186b-ad34-11e7-a51f-4fb542672ac5′]
3. Il Dvd di Marie Antoinette (Oscar 2006 per i Migliori costumi):[amazon_link asins=’B0041KYGUK’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’6c07bac6-ad34-11e7-877c-fdad58d63464′]
4. Il Dvd di Lost In Traslation (Oscar 2004 per la Miglior sceneggiatura originale):[amazon_link asins=’B004WUBRUQ’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’7a0ee2f5-ad34-11e7-9451-95efa6360863′]
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