Attraverso Offerta alla tormenta di Dolores Redondo dedico per la terza volta una recensione alla stessa scrittrice.
Tre le circostanze che mi hanno suggerito questa scelta. La prima è la presenza di questo terzo romanzo della ‘Trilogia del Baztán’ fra i titoli dell’offerta lampo Amazon del 24 dicembre 2019.
La seconda circostanza è stato il piacere con il quale ho letto alcuni mesi orsono Il guardiano invisibile, il primo titolo della stessa trilogia.
La terza è dovuta al grande interesse che i lettori di questo blog hanno dimostrato nei confronti della recensione di questo primo volume. Che solo negli ultimi due mesi ha raggiunto, con oltre 250 letture, il vertice degli articoli maggiormente visualizzati.
Devo ammettere che, anche come lettore, l’idea di continuare con le indagini di Amaia Salazar rappresentava un frutto goloso di cui non volevo fare a meno.
E così ho acquistato Offerta alla tormenta e me lo sono letto con grande interesse.
Dolores Redondo, e la trilogia
Non voglio ripetere le notizie biografiche e letterarie che ho già avuto modo di sintetizzare nelle mie due precedenti recensioni. Inserisco qui volentieri i link alla prima recensione Tutto questo ti darò, ed alla seconda Il guardiano invisibile.
Lì potrete trovare le risposte alle domande più importanti sulla Redondo ed i suoi libri.
Vorrei qui invece parlarvi di questo nuovo romanzo pubblicato da poco nella nostra lingua (20 giugno 2019) ed integrare le notizie già fornite con le ultime novità.
Offerta alla tormenta (originale ‘Ofrenda a la tormenta’ vede la luce in lingua spagnola il 25 novembre del 2014). Ci sono voluti cinque anni ed un grande successo editoriale per avere finalmente questo volume in italiano.
Oggi sappiamo che la trilogia conta 2 milioni di lettori nella sola Spagna ed è stata tradotta in 36 lingue. Questo aggiornamento è disponibile sul sito in lingua spagnola ‘www.elperiodico.com’ attraverso un articolo del 3/10/2019 a firma Anna Abella.
Dei due primi titoli Il guardiano invisibile ed Inciso nelle ossa sono già stati fatti due film in Spagna. Il primo nel 2017 ed il secondo appena un mese fa con un’anteprima al 52° Festival di Sitges (Catalogna).
Stesso regista – Fernando González Molina – e stessa attrice come interprete principale – Marta Etura, nelle vesti di Amaia Salazar.
Il guardiano invisibile è attualmente disponibile in italiano sulla piattaforma Netflix.
Ma la vera chicca che appare sul sito citato è la notizia della pubblicazione di un quarto volume della serie del quale l’editrice ‘Destino/Columna’ ha già stampato 300mila copie.
Si tratta di un prequel dal titolo ‘La cara norte del corazón’ (Il volto settentrionale del cuore) di cui darò altri dettagli più avanti.
Sembra comunque che anche Offerta alla tormenta debba diventare prossimamente un film.
Un innegabile successo editoriale.
Offerta alla tormenta
“Nella valle del Baztán infuria la tormenta mentre l’ispettrice Amaia Salazar deve indagare sull’omicidio di una neonata.
È colpa di Inguma, il demone che ruba il respiro, dicono gli anziani della valle, perché lì, nel Nord della Spagna, tra i boschi della Navarra, entità misteriose e leggende ancestrali hanno ancora un grande potere sulle vite degli uomini.
Ma non è così, chiunque può celarsi dietro quelle leggende tramandate di generazione in generazione, e l’ispettrice scopre ben presto che in quella zona, negli anni, ci sono stati altri casi di infanticidio accomunati da particolari inquietanti che non possono essere ignorati.
Durante l’indagine, i traumi del suo passato paiono intrecciarsi con gli avvenimenti del presente e, nonostante il fiato dell’assassino sul collo, sempre più vicino, Amaia non ha intenzione di fermarsi, vuole fare i conti con gli incubi una volta per tutte…
Dolores Redondo fonde in maniera magistrale suspense e folclore, thriller psicologico e atmosfere rarefatte e quasi magiche in un romanzo in cui il paesaggio è insieme protagonista e scenario dell’azione.”
La sinossi è quella riportata sul sito di Amazon che presenta il libro.
Il libro
Offerta alla tormenta viene pubblicato in Italia il 20 giugno del 2019 da Salani Editore. Tradotto da Claudia Marseguerra è un volume di 470 pagine suddivise in 57 capitoli.
Al termine del romanzo. Dolores Redondo dedica un paio di pagine alla genesi della fortunata trilogia.
Sotto il titolo di ‘Nota dell’autrice’ leggiamo:
“Dopo la pubblicazione del Guardiano invisibile, mi hanno chiesto spesso come fosse nato il romanzo. Se esistesse un’idea embrionale da cui era scaturita la storia della Trilogia del Baztán.
E ogni volta ho risposto che vi ho inserito molto di ciò che ho vissuto di persona: una famiglia matriarcale e il mondo mitologico che fortunatamente faceva parte della mia infanzia e che, con altri nomi, si è conservato nella valle del Baztán come in pochi altri luoghi; e in più, certi aspetti che mi affascinano letterariamente e sono legati allo svolgimento delle indagini di polizia.
Questa era la forma del romanzo che volevo leggere, il desiderio di quello che volevo ottenere.
Ma la scintilla vera e propria… è stata una notizia di giornale, breve, sinistra, carica di dolore, ingiustizia, paura, sufficiente a impressionarmi e ad aleggiare come un fantasma onnipresente nella mia memoria.
L’episodio è scomparso dalle pagine dei giornali con la stessa discrezione con cui era comparso, e nonostante tutti i miei sforzi per recuperare altre notizie in proposito, il silenzio sembrava aver sepolto, come accade spesso, la confessione di un testimone pentito che affermava di aver partecipato con un gruppo di altre persone al delitto rituale di una bimba di appena quattordici mesi.
I fatti erano avvenuti trent’anni prima (la data che ho stabilito come nascita di Amaia Salazar) in un casolare di una località della Navarra… […]
La storia si basa su quella notizia, su una manciata di dati e molte supposizioni. […]
Qualche estratto dal volume
“Cap.1
Sopra il cassettone, una lampada illuminava la stanza con una calda luce rosata che assumeva nuove sfumature di colore filtrando tra le esili fatine disegnate sul paralume. Dall’alto degli scaffali, una collezione intera di animali di peluche fissava con gli occhietti luccicanti l’intruso che osservava in silenzio l’espressione serena della bimba addormentata. Ascoltò attento il brusio del televisore acceso nella stanza accanto e il respiro pesante della donna che sonnecchiava sul divano, illuminata dalla fredda luce dello schermo.
Si guardò attorno studiando ogni dettaglio, quasi ipnotizzato, come se in quel modo potesse afferrare e conservare per sempre quell’istante trasformandolo in un tesoro di cui godere in eterno. Con un misto di voracità e distacco incise nella mente il delicato arabesco della carta da parati, le foto incorniciate e la borsa da viaggio con i pannolini e il cambio della piccola, e posò lo sguardo sulla culla. Una sensazione simile all’ebbrezza gli invase il corpo e la nausea gli strinse la bocca dello stomaco. La bimba dormiva supina dentro un pagliaccetto di ciniglia, coperta fino alla pancia da un trapuntino a fiori che l’intruso abbassò per guardarla da capo a piedi.
La piccola trasse un sospiro profondo, e dalle sue labbra rosate colò un filo di saliva che le lasciò un rivolo umido sulla guancia. Le manine paffute, aperte ai due lati della testa, tremarono appena prima di immobilizzarsi di nuovo. L’intruso sospirò a sua volta, imitando la bimba, e un’ondata di tenerezza lo pervase per un istante, appena un secondo, sufficiente a farlo sentire bene. Prese il pupazzo di peluche che era rimasto ai piedi della culla come un guardiano silenzioso e avvertì l’affetto con cui qualcuno doveva averlo sistemato in quel punto. Era un orsetto polare con il pelo bianco, […]”
La magia entra in gioco
Cap.9
“«Io ho qualcosa», annunciò Zabalza. «Ho lavorato sul filmato registrato in cella: anche aumentando il volume al massimo, le sue parole non si capiscono, ma siccome le immagini sono molto nitide mi è venuto in mente che un esperto poteva leggergli le labbra, e così l’ho mandata a un mio amico. Lui non ha alcun dubbio, Esparza ha detto: ‘L’ho consegnata a Inguma, come tanti altri sacrifici’. Ho cercato Inguma nel nostro database, ma non ho trovato nessuno con quel nome o nick».
«Inguma? Ne sei certo?» chiese sorpresa Amaia.
«Dice di sì, non ci sono dubbi: ‘Inguma’»
«Che strano… La bisnonna della bimba mi ha raccontato che Inguma è un demone della notte, una creatura che si infila nella stanza di chi dorme, si siede sul suo petto e l’asfissia rubandogli il fiato» spiegò rivolgendosi soprattutto a Etxaide. «Ha detto anche che era stato lui a uccidere la bimba».
«Accidenti, è una delle creature più antiche e oscure della mitologia tradizionale, un genio del male che si presenta nelle case di notte, quando tutti dormono, impedisce di respirare e mette un’angoscia tremenda; si dice che provochi incubi orribili, soffocamenti notturni e quella che oggi si chiama apnea del sonno, un intervallo di tempo in cui chi dorme smette di respirare senza causa apparente, per poi riprendere di solito nel giro di pochi secondi. […]”
Amaia e il giudice Markina
Cap.15
“[…] Erano arrivati all’altezza del mercato antico. Markina si fermò di botto, costringendola a fare un passo indietro per rimanere sotto l’ombrello. Tornò a sorridere in quel modo strano. Non si capiva se la prendesse in giro o fosse incredibilmente felice di vederla; la guardò in silenzio per qualche secondo finché lei, a disagio, abbassò gli occhi, solo un attimo, abbastanza per ricomporsi e chiedergli: «Che succede?»
«Quando mi sono lamentato della mancanza di tue notizie, non mi riferivo ai progressi delle indagini».
Lei abbassò ancora la testa, stavolta annuendo con un sorriso. Quando tornò a sollevarla, era di nuovo padrona di sé. «Mi dispiace, ma queste sono le uniche notizie che avrà da me», rispose.
L’ombra della tristezza gli rabbuiò lo sguardo e dal suo volto scomparve ogni traccia di sorriso.
«Ricordi cosa ti ho detto quella sera, quando siamo usciti dall’appartamento di Berasategui per venire qui?»
Amaia non rispose.
«I miei sentimenti non sono cambiati, e non cambieranno».
Erano uno accanto all’altra. Quella vicinanza accrebbe il suo desiderio e le note profonde della sua voce si fusero al ricordo del sogno della notte prima, che riapparve vivido nella sua mente evocando in pochi secondi il calore della sue labbra, della sua bocca, dei suoi baci. […]”
James, il marito di Amaia, sta passando in auto
“[…] James sistemò lo specchietto retrovisore e sorrise alla sua immagine allo specchio. Attraversò Txokoto diretto al ponte di Giltxaurdi per imboccare l’uscita.
All’altezza del mercato vide Amaia insieme a un uomo sotto un ombrello. Rallentò e abbassò il finestrino per chiamarla, ma all’ultimo si trattenne. C’era qualcosa di impercettibile, eppure chiarissimo, che congelò le sue parole nell’aria.
L’uomo le parlava molto da vicino, estraneo a tutto il resto, e lei lo ascoltava con gli occhi bassi; pioveva, si proteggevano sotto l’ombrello e li separavano a stento due centimetri. Ma non fu la distanza ravvicinata tra loro a turbarlo, bensì quello che vide nello sguardo di lei quando tornò a sollevare la testa: brillava nei suoi occhi l’eccitazione della sfida, del combattimento, e James sapeva che quella era l’unica cosa a cui Amaia non sapeva resistere, perché era un soldato, una guerriera consacrata a Pallade Atena.
Amaia Salazar non si arrendeva mai senza prima dare battaglia. James tornò ad alzare il finestrino e proseguì senza fermare l’auto.
Sul suo volto non restava più traccia di sorriso.”
Comincia ad apparire un nuovo aspetto della fragilità umana della nostra eroina. Fragilità che nel primo romanzo era rimasta sconosciuta al lettore.
Impressioni
Personalmente ritengo che Offerta alla tormenta sia decisamente superiore al primo titolo della trilogia.
L’indagine è complessa. I personaggi sono già noti ma rivelano, in questo terzo romanzo, aspetti sconosciuti che infittiscono ulteriormente le situazioni su cui indagare. E ci rendono ancora più tangibili le contraddizioni fra la sfera dell’umanamente comprensibile e del continuo alone di mistero che aleggia sulla valle ed il suo fiume.
Amaia viene messa a dura prova e lungo lo svolgersi della storia talvolta sembra sul punto di soccombere rispetto alla enormità degli ostacoli che la circondano.
Ma il tratto umano che appare attraverso la dura scorza professionale, attrae inevitabilmente le simpatia dei lettori che tifano per lei senza tentennamenti. E che in qualche modo sono pronti a perdonare le sue debolezze (che sono poi quelle di ciascuno di noi.)
Il recentissimo prequel della serie
Eccovi infine le notizie che avevo promesso. Riguarda l’ultimo libro ‘La cara norte del corazón’.
Pesco dall’articolo di Anna Abella già citato e traduco le parole di Dolores Redondo. Titolo dell’articolo: Dolores Redondo: dalla magia dei Paesi Baschi e della Navarra al vudù di New Orleans.
Spiegando che il nuovo romanzo – che interseca la realtà criminale americana con la magia locale, vudù, zombi ed i miti della cultura cajún – racconta di un’Amaia ventenne che indaga sul suo primo caso negli Stati Uniti.
Si tratta di un assassino seriale che uccide intere famiglie approfittando del caos generato da tornado ed uragani.
“Nella trilogia avevo seminato briciole da utilizzare, quando appariva l’agente dell’FBI Aloisius Dupree, che da New Orleans aiutava Amaia nelle indagini inviandole un trattato di vudù. Che descriveva un demonio che si comportava come un Inguma.
Nel romanzo – continua la scrittrice – si parla dell’uragano Katrina del 2005.
Le mie pagine vogliono raccontare anche il dolore, l’indignazione e la rabbia delle vittime che non ebbero la possibilità di abbandonare la città e furono dimenticate dalle autorità.
Anziani, obesi, poveri. In uno scenario post-apocalittico, che fu come un ritorno al medioevo. Senza acqua, elettricità, telefono, con oltre 30° di temperatura e l’80% della città invasa dall’acqua. Con cadaveri galleggianti nelle acque inquinate da materiali fecali e detriti dei pantani, si scatenarono saccheggi, violenza, crimini ed assassinii.
Ed, in tali condizioni, le indagini della polizia si trasformano come nei romanzi vittoriani di Doyle e Poe, nei quali senza tecnologia, senza mezzi per analizzare prove né scene del crimine, le qualità intuitive e deduttive di Amaia diventano i veri punti di forza. […]”
Una piccola anteprima che suscita curiosità. Buona lettura a tutti voi!
Dello stesso autore
Tutto questo ti darò recensito il 18/07/2018
Il guardiano invisibile recensito il 27/03/2019
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Offerta alla tormenta (2019) – ‘Ofrenda a la tormenta’ – Il libro di oggi
- Inciso nelle ossa (2016) – ‘Legado en los huesos’ – Il secondo volume della trilogia
- La cara norte del corazón (2019) – in spagnolo. Il prequel della trilogia. Non ancora tradotto
- Video YouTube – Ofrenda a la tormenta (in spagnolo). Il book trailer
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