Clint Eastwood, la 88enne icona del cinema americano, con Ore 15:17 – attacco al treno, ci dà la prova di essere sempre una fonte di sorprese.
Dopo ‘American sniper’ e ‘Sully’ il bravo Clint attinge ad un fatto di cronaca per dimostrarci che nel cinema nulla è impossibile. Negli ultimi anni il suo lavoro nelle vesti di regista ci ha abituati alla bellezza di due importanti ‘film verità’ come quelli appena citati.
In queste settimane il suo nome ritorna nelle sale con qualcosa che si spinge ancora più avanti: raccontarci una storia facendola interpretare dai suoi veri protagonisti.
Dalla cronaca del 2015
Sul sito ‘www.repubblica.it’ in data 21 agosto 2015 appare la seguente notizia:
“Tre persone sono state ferite in sul treno Thalys tra Amsterdam e Parigi da un uomo armato che è stato bloccato dai passeggeri e poi fermato nella stazione di Arras, nel nord della Francia. Il primo a parlare espressamente di “attacco terroristico” è stato il premier belga Charles Michel mentre, da parte francese dopo un’iniziale cautela è il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ad ammettere la matrice terroristica.
I fatti si sono svolti poco dopo le 18. La compagnia ferroviaria transalpina ha fatto sapere che l’uomo era in possesso di armi da taglio e da fuoco. La persona arrestata ha sparato con un kalashnikov prima di essere bloccato da alcuni militari americani, due dei quali sono rimasti a loro volta feriti. Il sospettato è un 26enne di nazionalità o origine marocchina già nel mirino dei servizi segreti francesi. Nello scontro ha riportato ferite molto gravi, ma secondo i media locali è comunque cosciente. Nei suoi bagagli sono state trovate diverse armi da fuoco.”
Il 24 agosto 2015, il settimanale francese ‘Paris Match’ pubblica la seguente notizia a firma Daphné Mongibeaux:
“Il Capo dello Stato ha concesso, questo lunedì mattina, la ‘Legiòn d’Onore’ ai quattro uomini che hanno sventato un attacco a mano armata su un treno Thalys, venerdi scorso. Trasformatisi in eroi mondiali, Spencer Stone, 23 anni, Alek Skarlatos, 22 anni, il loro amico Anthony Sadler, 23 anni , e Chris Norman, 62 anni, sono diventati Cavalieri della Legion d’Onore.”
E la storica rivista più letta dai francesi dedica all’avvenimento uno speciale di ben 24 pagine.
La trama in pochissime righe
Il film è basato sull’autobiografia The 15:17 to Paris: The True Story of a Terrorist, a Train, and Three American Heroes di Jeffrey E. Stern, Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos e racconta l’attacco al treno Thalys del 21 agosto 2015. Stone, Sadler e Skarlatos interpretano se stessi. (Wikipedia)
Gli eroi: gente speciale?
Con Ore 15:17 – Attacco al treno, Clint Eastwood sviluppa una riflessione piuttosto inconsueta. E presentandola sul grande schermo vuole coinvolgere in questa presa di coscienza anche ciascuno di noi.
E per far questo sceglie, come sempre, un suo particolare linguaggio. Il primo passo è quello di demolire il mito dell’eroe come colui che porta in sé doti superiori dal resto degli esseri umani. E la demolizione di questa immagine iconica comincia fin dalle prime sequenze del film.
Clint, comincia il racconto, alternando il presente con frequenti flash-back della vita dei tre protagonisti principali di questa sua nuova ‘storia americana’.
Tre ragazzi come tanti, amici spensierati e un po’ ribelli, come gran parte della loro generazione. Vita normale, quasi banale; e poi, con l’età adulta la separazione. Servizio militare, Afghanistan, lavoro. E un rapporto che grazie a Skype ed ai social riescono ad alimentare.
Ed infine la vacanza speciale in Europa, insieme, in cerca di avventura e divertimento. Alcune tappe: Venezia, Roma, Amsterdam e per finire Parigi.
Il secondo passo, del Clint regista di questa storia, è quello di dimostrare che anche la recitazione può essere un terreno non riservato ai soli professionisti.
E decide che riuscirà a dimostrare questa tesi utilizzando non uno, ma ben tre esempi. Spencer Stone, Anthony Sadler e Alek Skarlatos nell’insolito ruolo di ‘se stessi’.
Il film Ore 15:17 – Attacco al treno
Ore 15:17 potrebbe essere definito come un ‘film a velocità variabile’. Piuttosto lento nel ritmo per i primi tre quarti dei contenuti. Fino all’epilogo adrenalinico e concitato.
Una storia di ordinario eroismo, dove un ‘bene’ anonimo e silenzioso vince una delle forme di ‘male’ che sta avvelenando questo nostro secolo.
In soli 94 minuti con, il suo ‘The 15:17 to Paris‘ l’inossidabile interprete de Il texano dagli occhi di ghiaccio ci offre una visione di un’America diversa, eppure tremendamente normale… quasi banale.
Film controverso secondo molta parte della critica. A torto o a ragione? Da Clint Eastwood siamo troppo abituati ai vertici del podio per ciascuno dei suoi film.
Ma dall’ottuagenario protagonista ed autore di tanta storia del cinema targata a stelle e strisce con Ore 17:15 – Attacco al treno ci arriva invece un messaggio imprevisto: il valore intrinseco insito nell’essere umano in quanto tale.
E dell’importanza della libertà di scelta concessaci dal Creatore, che può renderci capaci di altissimi gesti di eroismo e di bontà, come pure di atti di incomprensibile violenza e crudeltà.
Gesti ed atti dei quali comunque restiamo sempre gli unici e assoluti responsabili.
Quando l’eroismo ha il volto della normalità
“È stata una lotta breve, sanguinosa e caotica, quella che ha visto coinvolti i tre americani che sono riusciti a disarmare l’uomo sul treno, evitando una tragedia. È quanto racconta alla Cnn Anthony Sadler, l’unico civile dei tre. Quando “il mio amico Alek Skarlatos ha urlato, ‘Prendetelo!, il mio amico Spencer Stone si è alzato immediatamente per saltare addosso al ragazzo, seguito da Alek e da me” spiega Sadler. Stone è un membro dell’Air Force mentre Skarlatos è nella Guardia Nazionale.
“L’abbiamo picchiato” e Skarlatos è riuscito ad afferrare il fucile e a colpire l’aggressore in testa. Poi “l’ho legato con l’aiuto di Chris, un altro passeggero”. “Nella lotta Spencer è rimasto ferito”, perché l’uomo, racconta ancora Sadler, aveva un coltello con il quale è riuscito a colpire Spencer un paio di volte, ferendo il militare alla testa, al collo e alla mano.
Le immagini in un video esclusivo, ripreso con un cellulare, pubblicato dalla Cnn, in cui si vede la scena finale: l’aggressore legato e il militare stordito e ferito. Le pareti dello scompartimento sporche di sangue e in un angolo il fucile dell’aggressore.
“È rimbombato l’allarme, poi il treno è andato avanti al rallentatore prima di fermarsi definitivamente, quando abbiamo visto della gente coperta di sangue saltare fuori, correre e poi accucciarsi al riparo sull’erba”. Un viaggiatore, sul treno insieme alla sua compagna, così ha raccontato gli attimi di terrore vissuti durante l’attacco.”
La precedente testimonianza ancora dal sito di ‘repubblica.it’.
Verrebbe da dire che ‘tutto è semplice per i ‘semplici’. Riflettiamo su queste parole, e non rinunciamo alla speranza.
Ore 15:17 mi è piaciuto? Debbo proprio dire di sì.
In Clint Eastwood apprezzo l’attore, ammiro il regista ma soprattutto continuo a stimare l’uomo che racchiude in sé. Arrivederci!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Il trailer di Ore 17:15 – Attacco al treno il film di oggi:
- Il BD di Flags of Our Fathers, la guerra vista da Clint Eastwood (2006):
- Il BD di Lettere da Iwo Jima, ancora la guerra vista da Clint Eastwood (2006):
- Il notiziario euronews (in italiano): Oggi la Legione d’onore. La Francia celebra gli “eroi” del Thalys (23 ago 2015):
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