Rito di sangue è il primo romanzo di Steve Robinson che ho avuto occasione di leggere. Incuriosito da una certa originalità della trama, ho acquistato l’ebook tempo fa. Ma solo da poco sono riuscito a leggerlo.
Edito da Amazon Crossing, la versione cartacea viene pubblicata in lingua italiana per la traduzione di Roberta Marasco nell’Aprile del 2017. Un bel tomo di 400 pagine. Il libro originale in lingua inglese è invece del 2011 e reca il titolo ancora più esplicito: ‘In the Blood’.
La prima pagina di ‘Rito di sangue’
“1803. Helford Passage, Inghilterra sudoccidentale.
Mawgan Hendry stava morendo. Se l’avesse intuito per tempo, forse avrebbe avuto qualche possibilità di evitarlo. Ma non era stato così e ogni speranza di misurarsi con quella violenza fatale e improvvisa si era persa nella notte insieme al suo primo respiro affannato.
Sulle acque gonfie e nere del fiume, le barche da pesca della Cornovaglia continuavano a sbattere e cigolare inquiete, ma Mawgan non poteva più sentirle, non con la pressione sanguigna che gli martellava nelle orecchie. Si afferrò disperatamente il collo, affondando le unghie nella pelle, lacerandola e dilaniandola fino a sentire la carne viva bruciare. Non poteva liberarsi. I pugni sferzavano l’aria frenetici, inutilmente. D’un tratto i suoi piedi divennero senza peso, scalciavano e sbattevano nel panico del delirio come una marionetta impazzita, finché il respiro affannato smise di essere un respiro e lui restò immobile.
Il vento si sollevò da est ed entrò nella gola del fiume Helford, sferzando la pioggia contro il viso stupefatto di Mawgan, sempre più livido e congestionato alla luce fioca della lanterna del molo. Gli occhi si fecero bui come la notte deserta, fuoriuscirono dalle orbite, mentre lui cadeva pesantemente sulle ginocchia sbattendo contro le assi bagnate del molo. Intuiva che presto avrebbe perso conoscenza e, per quanto fosse robusto, non riusciva a impedirlo. Strinse fra il pollice e l’indice il crocifisso d’argento che portava al collo e invocò la salvezza. Ma liberaci dal male!
Poi una voce gli sussurrò all’orecchio, fredda e minacciosa. «Tu sai perché sono qui.» Mawgan scosse la testa, il collo che scattava in spasmi rapidi e irregolari. Dapprima non si raccapezzò, poi capì. La scatola… Lowenna… Scosse di nuovo la testa, in un gesto di sfida.”
E, da questo momento, la storia prende il via.
Steve Robinson
“L’autore Steve Robinson si è ispirato alla propria storia familiare quando ha immaginato la vita e le avventure del suo genealogista, Jefferson Tayte. I romanzi polizieschi e la genealogia sono i suoi hobby preferiti, passioni evidenti nel suo lavoro.”
Questa la scarna presentazione nelle primissime pagine del libro. Ma le notizie più interessanti le troviamo sul suo sito personale in lingua inglese: http://www.steve-robinson.me/Welcome.html.
Ci dà prima qualche notizia con queste (altrettanto scarne) parole:
“Sono nato al mare nel Kent, nel Regno Unito, e ora vivo appena fuori Londra. La mia passione per la scrittura è iniziata quando avevo sedici anni e ho pubblicato il mio primo articolo su una rivista, e da allora scrivo da sempre. Quando la mia carriera nelle telecomunicazioni ho ritenuto fosse arrivata alla fine, iniziai a scrivere a tempo pieno.
In the Blood, il mio romanzo d’esordio, è stato il risultato.”
Rito di sangue è quindi il primo di una serie di sette romanzi nei quali il denominatore comune è Jefferson Tayte, costantemente invischiato in segreti familiari che spesso nascondono crimini.
Dopo il primo romanzo ha continuato a scrivere e quindi, a partire dal secondo libro ‘To the grave’ la serie con JT come protagonista ha cominciato a prendere corpo.
E Robinson l’ha intitolata ‘The Jefferson Tayte Genealogical Mistery Series’, accompagnandola da un sottotitolo che dice: “Ogni storia familiare ha un segreto…”
Purtroppo, ad oggi, solo il primo è stato tradotto. Spero che se i lettori italiani hanno apprezzato la storia e la suspense di Rito di sangue possano presto trovare anche le traduzioni dei successivi titoli. Titoli intriganti e le cui sinossi sono ampiamente descritte sul sito del romanziere (in inglese).
JT, il protagonista
“Una sirena antinebbia lanciò il proprio grido nel buio e Jefferson Tayte aprì gli occhi di colpo. Nel medesimo istante vide le sue nocche che sbiancavano sul volante e lo attraversò una scarica di adrenalina. La sentiva formicolare, pulsare; un’energia improvvisa che nasceva nel profondo dentro di lui e infuriava con violenza in ogni parte del suo corpo.
Non era mai stato più sveglio di così. Il suono si ripeté e riecheggiò all’interno dell’auto, facendo vibrare il cruscotto. Tayte sterzò appena in tempo ed evitò all’ultimo momento l’autoarticolato che gli si era parato davanti, abbagliandolo con i fari. Le luci accecanti passarono rapide.
Dietro di lui, il suono sordo della sirena antinebbia finalmente cessò, insieme ai battiti che gli scuotevano il petto. Prese un respiro profondo ed espirò con forza, la schiena ancora dritta e tesa, le dita strette sul volante. Abbassò gli occhi e vide i bottoni che tendevano la camicia bianca, le cosce robuste strizzate nei larghi pantaloni di lino marrone chiaro. «Devi rimetterti in forma, JT» disse a se stesso. Allungò il braccio sul sedile accanto e prese un mini-sacchetto quasi vuoto di snack Hershey’s. Con voi ho chiuso, pensò mentre apriva il vano portaoggetti e ci sbatteva dentro i cioccolatini. La luce tenue dei fari antiquati dell’auto diffondeva un bagliore soffuso sulla strada deserta davanti a lui. Strizzò gli occhi nel buio e si passò una mano appiccicaticcia sulla fronte sudata, affondando le dita nei capelli scuri folti e spettinati.
…e il difficile incarico
Il cartello stradale sempre più vicino gli confermò che la direzione era quella giusta, Boston, Massachusetts, dove lo aspettava l’incontro che aveva sperato di evitare. Sapeva che quel rognoso del suo cliente non sarebbe stato felice di sentire ciò che aveva da dirgli. C’era qualcosa che non gli tornava in quell’incarico. E a furia di pensarci per poco non ci lasciava la pelle. Le domande senza risposta lo tormentavano. Eleanor Fairborne… i figli… Perché non riesco a rintracciarli? Che fine hanno fatto?”
Jefferson Tayte (JT) è un personaggio insolito. Semplice, pieno di paure. Anche piuttosto timido. Eppure talmente innamorato del suo lavoro, da condurlo spesso in situazioni molto pericolose, mettendo a rischio la sua stessa vita.
Nel corso del romanzo scopriamo l’umanità del nostro ‘eroe’ suo malgrado. e finiamo inevitabilmente per simpatizzare per lui ed restare coinvolti nella storia.
Già, la storia!
Eccola riassunta nelle primissime pagine di Rito di sangue.
“È il 1783 quando, alla fine della Guerra di Indipendenza americana, James Fairborne e la sua famiglia, per rimanere leali a re Giorgio III, si imbarcano a Boston alla volta dell’Inghilterra.
Più di duecento anni dopo il genealogista americano Jefferson Tayte viene assunto per ricostruire l’albero genealogico della moglie di un ricco cliente. Sembrerebbe un lavoro di routine, finché le indagini non lo portano in Cornovaglia, in un viaggio a ritroso sulle tracce di una famiglia che pare scomparsa nel nulla e verso un segreto che qualcuno tenta di nascondere a qualsiasi prezzo.
Fondendo mistery storico e thriller contemporaneo, con Rito di sangue Steve Robinson ci trascina in una storia avvincente e ricca di suspense, che svela pagina dopo pagina una serie di crimini tanto efferati quanto ben occultati nelle pieghe della storia.”
Il romanzo si sposta in continuazione su due orizzonti temporali. Quello presente, nel quale si muove JT. E quello della famiglia di cui si svolge la ricostruzione di cui il genealogista si deve occupare e che spazia dal 1783 fino ai giorni nostri.
Le coprotagoniste femminili
Tante ed intriganti! Quelle del presente, a partire dalla incontenibile Julia Kapowsky, e poi l’infelice e tenera Amy Fallon. Fino alla misteriosa e subdola Lady Celia Fairborne.
E poi quelle del passato: da Lowenna ed il mistero della sua scatola. E poi Katherine Fairborne il cui ricordo ingombrante aleggia come una spada di Damocle sulle sorti della famiglia.
Un libro complesso eppure intrigante e scorrevole. Che conserva il suo fascino fino all’ultima pagina, strappandoci da decine di pagine di segreti, sofferenze e di orrori attraverso il ritorno al presente ed un ultimo liberatorio sorriso con situazioni come queste.
“Julia Kapowski adesso stava quasi correndo. Quando fu a pochi metri da lui si bloccò. I suoi occhi erano grandi come quelli di un panda e le emozioni erano duplicate.
«Mio Dio… tesoro…» disse, mentre notava le bende. «Che ti è successo?» «Immagino di non potermela cavare dicendo che è una lunga storia» rispose Tayte.
«Scordatelo!» Si lanciò verso di lui. «Abbiamo otto ore davanti… e guardati. Hai bisogno di qualcuno che ti stringa quella povera manina fino a Boston!»”
Apprezzato dai lettori
A proposito di apprezzamento ho scoperto che le oltre duemila recensioni (2.230) su Amazon.com del nostro libro in lingua inglese (In the Blood) indicano il 52% di valutazioni a 5 stelle, e 33% a 4 stelle. E gli altri titoli non sono da meno.
Ve lo consiglio caldamente. A me è piaciuto molto!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Rito di sangue (In the Blood) – il libro di oggi (in italiano):
- To the Grave – il secondo volume della trilogia (in inglese):
- ‘Behind the cover’ – Intervista con lo scrittore (in inglese):
- Il sito Family Tree (specialista in ricerche genealogiche) in conversazione con Steve Robinson (sempre in inglese): “Chatting With Steve Robinson About His Genealogical Mystery Series” :
https://www.familytreemagazine.com/premium/steve-robinson-genealogical-mystery-series-1/
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