La recensione di Skyward dello scrittore statunitense Brandon Sanderson, è un’ottima occasione per il ritorno al fantasy d’autore.
Skyward (Verso il cielo) – sottotitolo Conquista le stelle è solo una delle più recenti (2018 negli States – 2019 in Italia) opere di questo autore.
Che peraltro ha già pubblicato con ottima accoglienza da parte degli amanti del genere ben 27 titoli tra romanzi e racconti a partire dal 2005.
Per me una nuova scoperta. Tanto positiva che proprio oggi, mentre ho appena finito la lettura del romanzo ho aggiunto un altro titolo alla mia biblioteca acquistando il primo libro dello scrittore americano.
Sempre rigorosamente fantasy. Il titolo di questa opera prima di Sanderson: Elantris, pubblicato nel nostro paese nel 2013 da Fanucci Editore.
Skyward
“Spensa sogna di diventare pilota di caccia stellari… esattamente come il padre. Ma è proprio l’ombra del padre, tacciato di tradimento e sparito nel nulla dopo un’ultima battaglia con i Krell alieni, che le impedisce di realizzare il suo sogno e di rivelare a tutti il suo dono.
Le cose, però, stanno per cambiare.
Su Detritus, tutti i ragazzi della sua età si addestrano alla guerra contro quegli alieni sanguinari che hanno distrutto le loro astronavi e li tengono ostaggi su quel pianeta spoglio. Ma un giorno, lassù in cielo, le cose prenderanno un nuovo corso. Spensa capirà che le cose non stanno come tutti credono e anche suo padre, in realtà… ”
Questa la sinossi. E faccio l’acquisto!
Ma avuto il testo, quasi subito l’occhio scorre le prime righe del prologo: eccole!
Prologo
“Solo gli scriteriati salivano in superficie. Mia madre diceva sempre che era stupido mettersi in pericolo a quel modo. Non solo c’erano piogge di detriti quasi costanti dalla fascia di rottami, ma non potevi mai sapere quando i Krell avrebbero attaccato.
Ovviamente mio padre viaggiava fino in superficie praticamente ogni giorno: doveva farlo, in qualità di pilota. Stando alla definizione di mia madre, ciò lo rendeva super-scriteriato, ma io l’avevo sempre considerato super-coraggioso.
Rimasi comunque sorpresa quando un giorno, dopo anni passati ad ascoltarmi implorare, finalmente acconsentì a portarmi su con lui.
Avevo sette anni, anche se mi sentivo completamente cresciuta e assolutamente capace. Mi precipitai dietro mio padre, portando una lanterna per illuminare la caverna disseminata di detriti. Molte delle rocce nel cunicolo erano spaccate e incrinate, molto probabilmente a causa dei bombardamenti dei Krell, cose che laggiù avevo vissuto come uno sbatacchiare di piatti o un tremolio degli impianti di illuminazione.
Mi figurai quelle rocce spezzate come i corpi dei miei nemici fatti a pezzi, le loro ossa in frantumi e le braccia tremanti rivolte verso l’alto in un gesto inutile di completa e totale sconfitta.
Ero una ragazzina molto particolare.
Raggiunsi mio padre e lui guardò indietro, poi sorrise. Aveva un sorriso stupendo, così sicuro di sé, come se non si preoccupasse mai di quello che la gente diceva di lui. Che fosse strambo o che non si ambientasse.
D’altra parte, perché se ne sarebbe dovuto preoccupare? Lui piaceva a tutti. Perfino a quelli che odiavano il gelato e giocare con le spade – perfino a quel piccolo frignone di Rodge McCaffrey – mio padre piaceva.
Mi prese per il braccio e indicò verso l’alto. «La prossima parte è un po’ complicata. Lascia che ti sollevi».
«Posso farcela», dissi, scrollando via la sua mano. […]”
E questa è Spensa, la protagonista di Skyward
Sono trascorsi diversi anni dagli avvenimenti del Prologo. Il padre di Spensa non c’è più. La ragazza vive con la madre e ‘Nonnina’, ma da anni sta studiando per diventare cadetto e poi forse – lo spera tanto! – pilota e poi volare, combattendo i Krell. Seguire le orme del padre.
Ecco un brano dal capitolo 2.
“Camminai sotto una grande statua di metallo dei Primi Cittadini: un gruppo di persone che impugnavano armi simboliche ed erano protese verso il cielo in pose sprezzanti. Delle navi che si sollevavano dietro di loro seguite da scie di metallo. Anche se rappresentava quelli che avevano combattuto nella Battaglia di Alta, mio padre non era tra loro.
La svolta successiva mi portò al nostro appartamento, uno tra i molti cubi metallici che spuntavano da uno centrale più grande. Il nostro era piccolo, ma grande abbastanza per tre persone, in particolare considerando che io passavo la maggior parte dei miei giorni alla volta fuori nelle caverne, a cacciare ed esplorare.
Mia madre non era a casa, ma trovai Nonnina sul tetto, ad arrotolare fagottini di alghe da vendere presso il nostro carretto. A mia madre era proibito avere un lavoro ufficiale a causa di ciò che si supponeva avesse fatto mio padre, perciò dovevamo arrangiarci facendo qualcosa di non convenzionale.
Nonnina alzò lo sguardo, sentendomi arrivare. Si chiamava Becca Nightshade – condividevo il suo cognome – ma perfino quelli che la conoscevano a malapena la chiamavano Nonnina. Aveva perso quasi completamente la vista qualche anno fa e i suoi occhi erano diventati di un bianco latteo. Era ingobbita e lavorava con braccia filiformi. Ma era comunque la persona più forte che conoscessi.
«Oooh», disse lei. «Le mie orecchie mi dicono che è Spensa! Quanti ne hai presi oggi?». «Otto!». […]
«Siediti, siediti», disse Nonnina, spostando da una parte il tappetino pieno di fagottini. «Puliamoli e cuciniamoli! Se ci sbrighiamo, possiamo prepararli per farli vendere a tua madre oggi e io potrò occuparmi di conciare le pelli».
Probabilmente sarei dovuta andare a lezione – Nonnina se l’era dimenticata di nuovo –, ma in effetti qual era lo scopo? In questi giorni ricevevamo semplicemente lezioni sui vari lavori che si potevano fare nelle caverne. Io avevo già scelto cosa sarei diventata. Anche se il test per diventare pilota era reputato difficile, Rodge e io avevamo studiato per dieci anni. L’avremmo superato di sicuro. Perciò perché avrei avuto bisogno di sentire quanto era importante essere un operaio delle cisterne di alghe o cose del genere?
Inoltre, dato che avevo bisogno di trascorrere tempo per cacciare, saltavo parecchie lezioni, perciò non ero adatta a nessun altro lavoro. Mi assicuravo di frequentare le lezioni che avevano a che fare con il volo: struttura e riparazione delle navi, matematica, storia della guerra. Qualunque altra lezione riuscissi a seguire era un di più.
Mi accomodai e aiutai Nonnina a scuoiare e pulire i ratti. Lei era ordinata ed efficiente mentre lavorava affidandosi al tatto. […]”
Il vero romanzo sta per cominciare
In Skyward assistiamo – attraverso una narrazione in prima persona – al duro lavoro di Spensa e dei suoi compagni verso la conquista del brevetto di pilota tanto desiderato.
Ma per la nostra giovane protagonista, c’è un secondo obiettivo, ancora più importante. Scoprire la verità sulla triste fine del padre.
La storia è molto intensa e il cammino della nostra eroina non è affatto facile.
Anche in una società come quella descritta in questo futuro post apocalittico, fra i pochi sopravvissuti, ben poco sembra migliorato.
Spensa deve combattere e la conclusione della storia non è affatto scontata.
Il libro cattura il lettore che poco per volta si identifica con i sogni della ragazza, quasi vivendone le stesse esperienze
La scrittura è molto efficace e coinvolgente. Gli ultimi capitoli comprendono pagine che mi hanno veramente catturato ed emozionato.
Ma cosa sappiamo dell’autore?
Brandon Sanderson si racconta
Dalla biografia dell’autore di Skyward sul sito ‘www.brandonsanderson.com‘
“Brandon Sanderson è nato nel dicembre 1975 a Lincoln, nel Nebraska. Da bambino Brandon si divertiva a leggere, ma perse l’interesse per i tipi di titoli che gli venivano spesso suggeriti. […]
Tutto cambiò in terza media quando un’astuta insegnante, la signora Reader, diede a Brandon Dragonsbane di Barbara Hambly. Brandon apprezzò molto questo libro e andò alla ricerca di qualcosa di simile.
Scoprì così autori come Robert Jordan, Melanie Rawn, David Eddings, Anne McCaffrey e Orson Scott Card.
Brandon ha continuato ad essere un avido lettore attraverso le scuole medie e superiori. Gli piaceva così tanto il fantasy epico che provò persino a scriverne. I suoi primi tentativi, dice lui stesso, furono terribili.”
Sintetizzo la lunga descrizione riportata dal sito riferendo alcuni punti essenziali.
Nel 1994 Brandon si iscrisse alla Brigham Young University come specialista in biochimica. Poi dal 1995 al 1997 si trasferì in come missionario a Seul in Corea e fu proprio in quel periodo che sentì, fortissima la vocazione di scrittore.
Al suo ritorno in patria cercò un lavoro che gli consentisse di raggiungere il suo obiettivo. Addetto alla reception di un hotel durante la notte per pagarsi la scuola a tempo pieno che frequentava di giorno. E poi scrivere, scrivere il più possibile durante i momenti liberi del suo impiego notturno.
Niente vita sociale in quegli anni ma alla fine di quel periodo sette romanzi erano pronti per essere pubblicati.
Ma dagli editori a cui li proponeva solo lettere di rifiuto.
Nel 2003 la svolta
Quasi al termine della laurea arriva la telefonata che gli cambierà la vita.
Un editore al quale aveva presentato un manoscritto un anno e mezzo prima, gli propone di acquistarne i diritti. Brandon accetta e nel maggio del 2005 Elantris è nelle librerie.
E da quel momento il mondo del fantasy acquisisce un nuovo importante protagonista.
Scrive di Sanderson Wikipedia Italia.
“È uno degli scrittori più prolifici, infatti, dal 2005 ha pubblicato 27 tra libri e racconti ed inoltre, sul sito ufficiale si possono osservare delle barre di completamento dei suoi lavori in corso.
Diverse delle opere di Sanderson (ad esempio le opere del Cosmoverso) sono caratterizzate dall’estrema lunghezza di foliazione, dalla complessità della trama, dal vasto intreccio di relazioni che intercorrono fra i numerosi personaggi e dall’estrema precisione nella descrizione degli universi inventati in cui si ambientano le vicende spesso curati fin nei dettagli.
I personaggi di Sanderson sono spesso dotati di un background complesso ed articolato. Caratteristica tipica dei suoi libri è la pressoché totale assenza di volgarità o turpiloquio, se un suo personaggio deve imprecare lo fa utilizzando parole non volgari.”
Sul sito ‘la-porta-sui-mondi.blogspot.com‘ potete trovare un ben documentato articolo (in italiano) dal titolo: ‘Brandon Sanderson, il Cosmoverso e i sedici frammenti.’ (5 aprile 2016). L’articolo comprende anche una dettagliata biografia.
Molto interessante per chi volesse saperne molto di più sull’autore ed i suoi romanzi.
Spensa ed il test di ammissione
Skyward Capitolo 5
“Irruppi nell’aula del test come un caccia con i vettori in piena modalità turbo.
Interruppi un’alta donna anziana con un’uniforme bianca da ammiraglio. Aveva capelli argentei lunghi fino al mento e mi guardò accigliata mentre mi arrestavo sulla soglia. Poi i suoi occhi andarono immediatamente all’orologio appeso al muro.
La seconda lancetta ticchettò sull’ultima tacca. Le diciotto spaccate.
Ce l’ho fatta. Ero sudata da far schifo, la tuta strappata e macchiata di polvere per il mio incontro ravvicinato con pezzi di detriti spaziali. Ma ce l’avevo fatta.
Nessuno disse una parola all’interno dell’aula, che era situata negli edifici governativi al centro di Igneus, vicino agli ascensori per la superficie. La stanza era piena zeppa di banchi: dovevano esserci un centinaio di ragazzi qui. Non mi ero resa conto che ci fossero così tanti diciassettenni nelle caverne dei Ribelli, e questi erano solo coloro che si volevano sottoporre al test da pilota.
In quel momento, ciascuno di loro stava fissando me.
Tenni il mento alto e cercai di fingere che non ci fosse nulla di strano. Purtroppo, l’unico banco libero che notai era quello proprio di fronte alla donna con i capelli argentei.
La conoscevo? Quella faccia…
Melma. Non era un semplice ammiraglio di nuova nomina: era Judy Ivans, “Sidera” in persona. Era un Primo Cittadino e capo della FDR, perciò avevo visto la sua faccia in centinaia di dipinti e statue. Era praticamente la persona più importante al mondo. […]
«Come stavo dicendo», proseguì l’ammiraglio «siamo orgogliosi di voi. Il vostro lavoro e la vostra preparazione dimostrano che siete la generazione migliore e più promettente che la FDR abbia mai conosciuto. Siete la generazione che erediterà la superficie. Ci guiderete in un’audace nuova era dello scontro con i Krell. […]
E per finire
Skyward appartiene all’ultima serie intitolata Defiant (Provocatoria). La storia di Spensa – che mi auguro leggerete con lo stesso piacere con cui l’ho letta io – è il primo volume che prevede una tetralogia.
Nel 2019 appare il secondo volume Starsight. Mentre il terzo ed il quarto sono attesi rispettivamente nel 2021 e 2022.
Starsight: Missione nello spazio, è già disponibile anche in italiano.
A proposito. Skyward è tradotto da Gabriele Giorgi per conto di Armenia e conta 539 pagine. Da leggere in un fiato!
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Skyward: Conquista le stelle – Il libro di oggi
- Starsight: Missione nello spazio – Continua l’avventura cosmica di Spensa
- Elantris – Il primo romanzo di Sanderson – “Il più bel romanzo fantasy scritto negli ultimi anni.” – Tradotto in 15 lingue.
- Video YouTube – Un originale e suggestivo trailer di Skyward
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