Non poteva mancare nelle mie recensioni la presenza di un lavoro firmato Clint Eastwood. E lo faccio con grande gioia proponendovi il mio parere dopo la visione di Sully uscito nelle sale americane il 9 settembre 2016. E da marzo di quest’anno disponibile anche in DVD per conto della Warner.
Clint rappresenta una delle icone del cinema americano contemporaneo. Chi non lo ricorda in una delle sue interpretazioni nei ruoli di poliziotto o di cowboy? Ma ovviamente il Clint di cui parleremo in queste righe è il Clint che attraverso il mestiere di regista ci ha regalato molti dei film più apprezzati di questi anni.
Inevitabilmente nella mia mente scorrono titoli come Changeling (2008), Gran Torino (2008), Invictus (2009), American Sniper (2014) solo per ricordare alcuni fra i più recenti. Ma come dimenticare Million Dollar Baby (2004)? Oppure l’originalissima lettura di una pagina della seconda guerra mondiale attraverso i fotogrammi del binomio Lettere da Iwo Jima e Flags of Our Fathers, entrambi del 2006?
Ma oggi vi voglio parlare di Sully interpretato da Tom Hanks.
Sully
Sully è il nomignolo del pilota Chesley Sullenberger. La vicenda narrata da Eastwood, si riferisce ad una storia vera ed è tratta dall’autobiografia del pilota stesso, dal titolo: “Highest Duty: My Search For What Really Matters” (Il più alto dovere: la mia ricerca di ciò che realmente importa.)
Dal retro del DVD trascrivo fedelmente:
“Il 15 gennaio del 2009, il capitano ‘Sully’ Sullenberger e il suo copilota iniziano uno di voli di routine che si rivelerà terrificante. Sully compie l’impossibile: un ammaraggio d’emergenza con il suo aereo nelle acque gelide del fiume Hudson, salvando la vita a tutti i 155 passeggeri presenti a bordo. Tuttavia anche se Sully viene elogiato dall’opinione pubblica e dai media, considerando la sua come un’impresa eroica senza precedenti, alcuni indagini sulla decisione presa, minacciano di distruggere la sua reputazione e la sua carriera.”
Con poco più di un’ora e mezza di film Eastwood ricostruisce la storia legata a quei lunghi minuti. Durante i quali comandante e copilota si trovano di fronte ad una delle decisioni più difficili della loro carriera di volo.
Danno volto ai due principali protagonisti un Tom Hanks con baffi e capelli bianchi e un Aaron Eckhart con folti baffi neri che lo rendono quasi irriconoscibile.
Come sempre Clint Eastwood regista sceglie una personale modalità di ricostruzione della potenziale tragedia, ed è questa la vera area di valutazione del film.
Con un budget di 60 milioni di dollari, la pellicola viene distribuita nelle sale americane nel Settembre 2016. L’incasso negli States del primo weekend di programmazione è di ben 35,5 milioni di dollari.
Sicuramente merito del tema trattato e della popolarità del binomio Eastwood e Hanks. “Hanks ed Eastwood sono un ‘dream team'” è il sintetico commento del critico cinematografico Peter Travers, della rivista USA Rolling Stone.
Guardando il film
“Cactus 1549, autorizzati al decollo.”
Sono le prime parole che aprono il film. Ma basta una manciata di secondi dopo l’inizio del volo, perché la voce preoccupata del comandante, sovrastando ogni altro suono debba intervenire dicendo:
“Mayday, mayday! Qui Cactus 1549… abbiamo perso entrambi i motori!”
In pochi minuti la tragedia ha il suo corso.
Dal controllo partenze dell’aeroporto La Guardia di N.Y., da cui il volo 1549 della US Airways è appena decollato, l’invito pressante a rientrare in aeroporto. Ma non c’è spinta nei motori ed il velivolo con 155 persone a bordo è troppo basso per qualsiasi tentativo di raggiungere una vicina pista di aeroporto.
Dopo oltre 40 anni di volo, il comandante Sully è costretto a tentare l’impossibile: ammarare nel fiume Hudson. L’impatto può essere devastante. La temperatura dell’acqua del fiume di quel 15 gennaio è prossima allo zero. Non ci sono istruzioni da seguire o precedenti su cui basarsi.
L’uomo alla cloche è solo con il peso di altre 154 vite sulle sue spalle. E decide… tentando il mai tentato.
Contro tutte le previsioni la manovra è un successo. L’aereo è perduto ma le persone sono tratte in salvo. Tutte, nessuna esclusa.
Dietro a questo risultato c’è un comportamento che sfiora l’eroismo. Ma c’è anche la capacità e la forza di una città, che sa trovare le risorse e l’abnegazione per diventare in pochi istanti un corpo solo.
In quel 15 gennaio del 2009, intervengono in pochissimo tempo più di 1200 persone addette ai soccorsi e 7 traghetti che in quei minuti stavano trasportando 130 pendolari. L’azione congiunta e tempestiva riuscirà a rendere possibile il salvataggio dei passeggeri e dell’equipaggio del volo 1549.
In soli 24 minuti il meglio di New York realizzerà questa incredibile gara di solidarietà.
E Sully?
L’accoglienza tributata al coraggioso comandante, da parte della popolazione e dei media, è inizialmente quella attribuibile solo agli eroi. Ma tutto ciò viene ben presto offuscato da una severa commissione di inchiesta, che comincia a mettere in discussione la scelta operata dal capitano Sullenberger.
Lo stesso Sully messo sotto processo, ed impossibilitato a rientrare in famiglia, deve fare i conti con se stesso. Lacerandosi fra i dubbi di aver valutato male la situazione ed aver quindi causato la perdita del costoso velivolo. Le accuse e le simulazioni di volo sembrano confermare che il capitano ha preso la decisione sbagliata.
Il suo futuro è alle corde. Sono ore drammatiche per il pilota… eppure la sua coscienza lo sostiene. Sully sa di aver fatto la cosa giusta. Ma deve anche dimostrarlo!
Eastwood coadiuvato da un ottima sceneggiatura (Todd Komarnicki) coinvolge lo spettatore introducendolo nei pensieri del pilota, anche con l’abile uso di frequenti flash back.
Un’eccellente colonna sonora accompagna il pubblico sovrapponendo, con maestria, notizie della TV, i rumori della città, ed il continuo turbinio delle voci che si rincorrono nella mente di Sully. Facendogli rivivere ogni istante di quei brevi eppure interminabili minuti.
L’emozione domina la visione del film durante l’ora e mezza che dalle prime immagini ci porta ai titoli di coda.
Riuscirà Sully a fare emergere l’ineluttabilità ed il valore della sua scelta? Lo capiremo vedendo il film.
Ma il bravo Clint sa mantenere l’attenzione del pubblico come in un thriller. Facendoci rivivere insieme a Sully l’angoscia del suo tormento interiore. Mentre quell’ammarraggio di emergenza che le cronache di quegli anni ricorderanno come “Il miracolo sull’Hudson” rischia di trasformarsi nella tragedia personale del pilota e della sua famiglia.
Sully, il film, ci racconta una storia vera e la rende avvincente più di una fiction. Grazie a Tom Hanks, a Clint Eastwood e a tutta la troupe che ha reso possibile questa pregevole ricostruzione cinematografica.
Una storia che noi ricorderemo semplicemente come Sully: il soprannome del suo protagonista.
Per chi desidera approfondire od acquistare
1. Il trailer in italiano
2. Su Youtube il video della ricostruzione dell’incidente (molto interessante!)
3. Sully ( il Dvd):[amazon_link asins=’B01MZDWVZV’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a32f8e4a-a46e-11e7-843a-a7e57c8a3aaf’]
4. American Sniper (il DVD del precedente successo di Clint Eastwood regista):[amazon_link asins=’B00RD6DYNO’ template=’ProductGrid’ store=’tomme88-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b4b97431-a46e-11e7-b73a-eba03406179b’]
Prossimamente
Ancora un’autrice che avvince con i suoi romanzi. Dall’australiana Colleen McCullough I Giorni del potere. Una pagina sulla storia di Roma scritta da una penna che ci riporta a Ken Follet o a Wilbur Smith.
Mario e Silla: un volume di storia del passato che coinvolge anche per la sua incredibile attualità.
Penny (Sugar Free) dice
Bello questo film, l’ho visto con una mia amica e ci è piaciuto per la sua profondità!
Un abbraccio e a presto con la recensione del tuo romanzo 🙂
Paolo Canuto dice
Grazie Penny. Apprezzo molto i tuoi commenti. Ho visitato il tuo sito e sto imparando dalle tue recensioni. Bravissima. Aspetto le tue note per il romanzo. Paolo