Dopo tre articoli dedicati ad autori italiani, con la recensione di oggi vi parlo del romanzo Tenebre dello spagnolo Fernando Gamboa.
Tenebre (titolo originale ‘Tinieblas’) – aprile 2019 – è il secondo romanzo di una serie dedicata al Capitan Riley ed arriva in Italia a meno di un anno e mezzo di distanza dal primo volume – dicembre 2017.
I due romanzi sono abbastanza sequenziali. Ma nessuno tema di partire direttamente dalla seconda avventura. L’editore Amazon lo dichiara esplicitamente.
‘Tenebre è una nuova avventura del Capitano Riley, ma non è necessario aver letto precedentemente i romanzi che lo precedono.
Si tratta di un’opera indipendente ricca di azione, humour, mistero, un tocco d’amore e un’overdose di avventura.
Un romanzo, insomma, dal quale forse vi costerà separarvi la notte per andare a dormire.
Siete avvisati.”
Io li ho letti entrambi e confermo che è proprio così.
Il libro
Tradotto dallo spagnolo da Eleonora Marcangeli, le 626 pagine del romanzo si leggono in un fiato. Davvero!
La sinossi, pur sintetica, chiarisce ampiamente ciò che il lettore potrà aspettarsi da questo romanzo d’avventura che ricorda altre penne che hanno fatto la storia di questo genere letterario.
“Dopo essersi ripresi dallo scontro con i nazisti, il capitano Alex Riley e il suo equipaggio vengono ingaggiati per svolgere la loro prima missione sotto il comando dell’Ufficio di Intelligence Navale.
Quello che in principio sembra essere un semplice lavoro di spionaggio a Santa Isabel, una colonia spagnola nella costa occidentale dell’Africa, finirà per complicarsi in modo imprevedibile e, senza poter far niente per evitarlo, i protagonisti si troveranno coinvolti in una missione suicida… dalla quale non tutti faranno ritorno.
Una missione nel posto meno umano sulla faccia della Terra.
Una missione nel cuore delle tenebre.
Tenebre rappresenta il ritorno del Capitano Riley e dell’equipaggio del Pingarrón – i protagonisti del romanzo più venduto su Amazon.es (Spagna) tra il 2014 e il 2015 -, in una nuova avventura ancora più emozionante e spettacolare della prima.
Un’avventura che li porterà al di là di qualsiasi cosa abbiano mai visto e ad affrontare pericoli inimmaginabili che li trascineranno sull’orlo della follia.
Tenebre è una spirale di azione, spionaggio e mistero dalla quale nessuno uscirà illeso.
Specialmente tu, caro lettore.
È arrivato il momento di fare un passo avanti. Di esplorare l’ignoto. Di addentrarsi nelle tenebre.”
Fernando Gamboa, l’autore
“Viaggiatore, avventuriero, sub, giocatore di poker e scrittore. Soprattutto, compositore di parole di successo. Tremendo successo!
Sempre in compagnia del suo inseparabile laptop ovunque i confini del pianeta lo portino, Fernando Gamboa (Barcellona, 1970) è diventato un fenomeno letterario sul Web.
Le vendite dei suoi libri in formato elettronico, soprattutto attraverso Amazon, non smettono di crescere a un ritmo vertiginoso.
È autore di opere come ‘La última cripta’, ‘Ciudad Negra’ , ‘Capitán Riley ‘ ‘Guinea’ o ‘Tierra de nadie’ che sono già stati tradotti in diverse lingue.
Stiamo forse affrontando uno degli autori più venduti del romanzo d’avventura?”
Queste brevi note biografiche sono riprese da un’intervista (in spagnolo) pubblicata nell’agosto del 2015 dal sito “www.lugaresconhistoria.com” e firmato da Javier Ramos.
Il carattere di Gamboa traspare dalla prima domanda dell’intervistatore. Eccola!
D: – Qual’è il segreto del suo successo?
R: – L’altro giorno un giornalista mi ha chiesto come fosse possibile vendere più copie di Cinquanta sfumature di grigio senza la minima copertura mediatica e pochissimi follower sui social.
L’unica risposta che mi è venuta in mente, è che il merito è da attribuire al passa-parola dei lettori. In realtà non c’è pubblicità più efficace di quella fatta da un lettore, che molto soddisfatto da un romanzo, lo consiglia ad amici e familiari con grande entusiasmo.
E questo è quello che hanno fatto fino ad oggi i lettori dei miei libri. E ciò è molto più efficace di qualsiasi promozione da marketing.
Storia o suggestive fantasie?
D: – In ‘La última cripta‘ (non tradotto in italiano) lei ipotizza che i Templari possano essere giunti in America prima di Colombo. Crede davvero in questa teoria?
R: – Effettivamente al momento è solo una teoria senza prove. Però sufficientemente affascinante da costruirci un romanzo. Sappiamo soltanto che una flotta di navi dei Templari salpò da La Rochelle (Francia), poco prima che i membri di quell’Ordine venissero arrestati e che le loro enormi riserve di oro sparissero nel nulla.
Da questo momento diventa verosimile chiedersi quel “E se…?” che li avrebbe potuti condurre verso Ponente fino alle coste americane.
Come ho detto è solo un’ipotesi, ma molto eccitante.
D: – Come mai i Templari sono così interessanti per gli scrittori di romanzi di fantasia o avventura.
R: – Ci sono personaggi come gli antichi egizi, i Templari o i nazisti che dispongono di alcuni ingredienti molto interessanti. Ed inoltre sono abbastanza misteriosi da far nascere su di loro una sorta di mitologia che soddisfi il nostro bisogno di immaginare l’inimmaginabile.
Se questa gente non fosse esistita davvero, saremmo stati costretti ad inventarla per il bene di tanta letteratura di fiction.
L’inizio di Tenebre
“Aussterben
Il punto di controllo militare si trovava alla fine della 12th Street NW, poco prima dell’incrocio con Constitution Avenue. I due edifici federali ai lati della strada fungevano da portico verso il National Mall, e tra questi si estendevano sezioni di filo spinato, sorvegliate da una coppia di carri armati leggeri M1A2 e da diverse decine di soldati della guardia nazionale, armate di mitragliatrici Thomson e ingombranti maschere antigas.
Più di mille tra uomini, donne e bambini, si trovavano pazientemente in coda davanti al gabbiotto dove le infermiere volontarie verificavano il colore della sclera di chiunque intendesse accedere all’area riservata. Se il bianco dell’occhio presentava il minimo segno di rottura dei vasi sanguigni, la persona in questione veniva automaticamente allontanata dalla fila e condotta fino a una cabina adiacente in cui un medico militare misurava la temperatura e svolgeva un esame più approfondito. In caso di esito positivo, il soggetto veniva ricoverato immediatamente nell’area di quarantena e probabilmente non se ne sarebbe mai più sentito parlare.
Quando la fila di persone davanti ad Alexander Riley si andava ormai esaurendo, il capitano del Pingarrón strinse la mano di Carmen Debagh, che camminava al suo fianco, e inspirò a fondo. Il vento soffiava da sudest, facendo sì che la nuvola di fumo e cenere che aveva origine dall’altro lato del Potomac si diffondesse per tutta la città, inondandola con l’odore di carne bruciata proveniente dal crematorio. Un fetore che andava a impregnare ogni poro della pelle e ogni indumento degli abitanti di Washington DC.
- Avanti! Non fermatevi! – sollecitò un sergente con la voce soffocata dalla maschera. Obbediente, la fila avanzò. Davanti a Carmen e Alex, due anziani dall’aspetto sofisticato si rincuoravano a vicenda […]”
Lo stile di scrittura di F. Gamboa
Molto efficace ed avvincente. Sicuramente anche grazie all’ottima traduzione nella nostra lingua.
Mi sono fatto prendere dalla curiosità e, rintracciata la versione originale dal libro sul sito di Amazon, ho letto alcune pagine in spagnolo.
Confermo che il livello narrativo dello scrittore catalano è ampiamente superiore a quella di molti suoi colleghi contemporanei..
La storia si snoda molto bene. I personaggi sono ben delineati ed immediatamente il lettore entra in empatia con il gruppo guidato da Capitan Riley. Uomini e donne.
Già le donne! Due. La prima, Carmen Debagh – tangerina – è la donna del protagonista, con un vissuto molto travagliato alle spalle. La seconda, Julie Andrieu – francese – è la brava e giovane pilota della loro nave; sposata con César Moreira, il meccanico del Pingarrón.
Entrambe molto belle e molto amiche.
Qualche cenno di ciascuna dalle pagine di Tenebre.
Julie, Carmen e Riley
“Riley si diresse verso la sovrastruttura e salì su per la scaletta laterale che portava al ponte di comando del Pingarrón nella seconda coperta. Al ponte di comando, ricostruito, era stata sostituita la vecchia casamatta di legno con una solida struttura d’acciaio e finestroni in vetro rinforzato.
Quando aprì il portellone d’accesso, vide Julie sdraiata in terra e con la testa sotto la consolle del quadro comandi, destreggiandosi in mezzo a un ginepraio di cavi colorati.
Riley le si accucciò accanto.
-Ci stai capendo qualcosa? –domandò.
La giovane inclinò la testa e subito un sorriso sgargiante si fece strada sul suo viso.
-Bonjour, capitaine! –salutò con affetto senza interrompere il suo lavoro e, all’ingresso di Carmen nel ponte, estese il saluto anche a lei-: Ciao Carmen! Che bello vederti qui! Sei uno schianto!
Nella bocca di chiunque altro o altra, quelle parole avrebbero potuto suonare sarcastiche o come una critica velata, ma provenendo da Julie non poteva essere così. Per sorpresa di quanti non la conoscevano, la bella francese era la pilota del Pingarrón e godeva della cieca fiducia di Riley dopo aver dimostrato in molteplici occasioni una straordinaria abilità e calma nel manovrare una nave nelle peggiori circostanze. Inoltre, il suo carattere allegro e sincero era una ventata d’aria fresca che tutti apprezzavano durante le lunghe traversate negli spazi angusti della nave.
Carmen fece un occhiolino complice alla giovane.
-Grazie, Julie. Anche tu sei molto bella.
-Non prendermi in giro. Con questa tuta da lavoro sembro un uomo con le tette.
-Così non distrai il personale con il tuo fascino –affermò Carmen.”
I personaggi e le loro storie
“-Ciao, Jack. Finalmente ti trovo –lo salutò mentre si avvicinava.
Il marinaio lasciò la chiave inglese e si alzò a fatica, palesando la sua voluminosa stazza. Sebbene più basso di Riley, doveva pesare attorno ai centoventi chili che, sotto l’ampio abbigliamento da lavoro, sembravano perfino di più. Carmen, che l’aveva già visto in azione, sapeva che chi giudicava quell’ex cuoco dalla circonferenza del suo giro vita si sbagliava di grosso. Qualcuno l’aveva fatto e aveva ricevuto una sgradita sorpresa.
Il secondo al comando del Pingarrón era un gallego astuto e con un senso dell’umorismo alquanto pungente, ma era anche un uomo coraggioso e determinato. Fedele ai suoi amici fino all’estremo e tanto cocciuto quanto onesto, delle qualità che non erano solite trovarsi insieme nella stessa persona.
Forse per questo Joaquín Alcántara, questo era il suo vero nome, era un amico inseparabile di Riley fin da quando entrambi si erano trovati da brigatisti durante la guerra civile spagnola, e a Carmen risultava che si fossero salvati la vita a vicenda in non poche occasioni.
-Wow…! –esclamò il gallego aprendo le braccia-. Che visione!
-Non esagerare, ero qui anche ieri –rispose Alex.
-Dicevo a lei –ribatté Jack avvicinandosi a Carmen-. Come stai? È da tanto che non ci vediamo.
-Sono stata impegnata con le scartoffie –rispose dandogli un bacio cordiale sulla… […]”
Alle avventure di Riley e Jack e all’origine della loro storica amicizia, Fernando Gamboa ha dedicato un intero romanzo.
Col titolo Terra di nessuno, 236 pagine, il libro è fortunatamente tradotto in italiano. Dicono di questo romanzo breve ì lettori di Amazon.es:
«Semplicemente meraviglioso».
«Ambientato in un’epoca storica reale, mischia personaggi storici a personaggi inventati con maestria e uno humour fantastico».
«Personaggi talmente incantevoli da volerseli portare a casa, molto senso dell’umorismo e molta azione».”
Concludendo
Ho scoperto in Tenebre un bellissimo romanzo d’avventura moderno nello stile, anche se l’ambientazione storica ci riporta agli anni della seconda guerra mondiale.
L’autore tratteggia l’amore fra i due protagonisti principali come una storia romantica a volte conflittuale, ma sa riempirla di momenti densi di fascino e di giochi di seduzione quasi ininterrotti. Grazie anche agli abilissimi e maliziosi doppi sensi.
La parte dedicata alla pura avventura, cioè Congo belga e foresta tenebrosa, sono quelle che mi hanno incatenato alla lettura, come non mi succedeva da anni.
Azione senza un attimo di tregua, pericoli continui. Orrore inimmaginabile e appunto Tenebre naturali e morali pesanti come piombo.
Devo dire che mi è piaciuto moltissimo e… come altri hanno scritto (Amazon Spagna):
«Cinquecento pagine che si leggono tra sudore, tachicardia, sospiri e risate».
«Spettacolare sequel delle avventure del Capitan Riley».
«La solita frase “i sequel non sono mai belli”, in questo caso, è l’eccezione alla regola, Fernando Gamboa ha superato se stesso».
Non posso che essere d’accordo!
Dello stesso autore
Guinea recensito il 30/09/2020
Per chi desidera approfondire od acquistare
- Tenebre – La nuova avventura di Capitan Riley (2019) – Il libro di oggi
- Terra di nessuno (2019) – Un avvincente romanzo d’avventura ricco di humour che ha come protagonisti Alex Riley e il suo inseparabile amico Joaquín Alcántara che, senza volerlo, si vedranno coinvolti in una temeraria missione di salvataggio proprio sotto il naso dell’esercito di Franco.
- Video YouTube – Fernando Gamboa in una video lettura di un piccolo brano di Tenebre (in spagnolo) – L’occasione per un simpatico incontro virtuale con lo scrittore.
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